Aberdeen Standard Investments
Idee di investimento, puntare sulle innovazioni dirompenti della tecnologia e del cambiamento climatico
C’è da sfruttare non soltanto lo tsunami della tecnologia dirompente ma anche le innovazioni per contrastare il cambiamento climatico. Opportunità nelle A-shares cinesi e negli emergenti europei
26 Ottobre 2020 14:33
L’IMPORTANZA DEL RISCHIO CLIMATICO
Nell’articolo “Perché i cambiamenti climatici sono un rischio per gli investitori”, Jonathan Bailey, Head of ESG Investing di Neuberger Berman, spiega perché il rischio climatico è importante per gli investitori e illustra le azioni intraprese per misurarlo e gestirlo, nella convinzione che i cambiamenti climatici siano ormai una realtà e che influenzeranno le attività economiche principalmente in due modi. Il primo è l’impatto fisico, come eventi meteo estremi, incendi, inondazioni e innalzamento dei mari, che rischiano di causare interruzioni in alcune filiere produttive e minacciano la sostenibilità di alcuni asset. Il secondo è il rischio di transizione, perché le misure adottate per rallentare il cambiamento climatico determineranno la comparsa di nuovi vincitori e vinti tra le aziende, insieme a nuovi rischi e opportunità per gli investitori.
LE ASSET CLASS “CLIMATE-ALIGNED”
Investire in un portafoglio climate-aligned significa includere le stesse asset class del portafoglio diversificato, con la differenza che quest'ultimo insieme alle loro versioni standard comprende anche alcune varianti specificatamente focalizzate sul clima. Nell’azionario, “è possibile prendere un indice standard e spostarlo verso opportunità a basso impatto di carbonio, con un tracking error ridotto”, spiega nell’articolo “Come gli investimenti possono aiutare il clima” Craig Mackenzie, Head of Strategic Asset Allocation, Global Strategy di Aberdeen Standard Investments. Spostandoci sul versante del credito, “gli investitori possono inserire insieme al credito standard un’allocazione di green bonds”. Il portafoglio climate-aligned comprende un’allocazione aggiuntiva alle infrastrutture orientate alle energie rinnovabili.
IL NUOVO FONDO DI KAIROS PER INVESTIRE SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Restando in tema di investimenti collegati al cambiamento climatico, si segnala KIS Climate Change ESG , il nuovo comparto di Kairos International Sicav (Sicav di diritto lussemburghese) dedicato alla transizione energetica al fine di cogliere le più interessanti opportunità di investimento offerte dalla sfida contro il cambiamento climatico. Come si legge nell’articolo “Il fondo di Kairos per investire nella sfida contro il cambiamento climatico” il processo di selezione dei titoli integra infatti l’analisi fondamentale sui singoli titoli, aspetto distintivo di Kairos, con i fattori ESG, avvalendosi di Sustainalytics, leader a livello globale nella ricerca e nei rating ambientali, sociali e di governance. Il team di gestione rivela di aver già individuato molteplici settori ad alto potenziale, quali Life e Material Sciences, Information Technologies e Renewable Energies, e ha già selezionato le aziende il cui principale driver di crescita degli utili è la capacità di offrire soluzioni per contrastare il cambiamento climatico, fornendo soluzioni per gestirne i rischi e gli effetti fisici associati.
SETTE FONTI DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Intanto, secondo Christophe Donay (Pictet Wealth Management), le società davvero innovative di norma superano il mercato nel lungo termine. Una prospettiva allettante nell’attuale fase di rendimenti bassi e persistenti. “Sembra profilarsi all’orizzonte una fase molto più creativa in cui i nuovi prodotti e servizi basati su innovazioni recenti possono propiziare l’espansione economica. Un flusso innovativo che, insieme ad una crescita salariale più equa, potrebbe dare impulso a una maggiore produttività”, fa sapere nell’articolo “Come sfruttare lo tsunami di innovazione sempre più dirompente” l’esperto, che ha individuato sette fonti di innovazione tecnologica: internet, automazione, elaborazione di informazioni e dati, trasporti, scienze della vita, energia e materiali intelligenti. Sette ambiti al cui interno spiccano almeno 20 sottocategorie, come Internet of Things (IoT), calcolo quantistico, stampa 3D, veicoli a guida autonoma e nanotecnologie.
ADDIO AL CONTANTE
Tante opportunità che hanno visto un’accelerazione con la pandemia, che, tra l’altro, potrebbe aver dato la spallata definitiva all’utilizzo dei contanti. Costretti a rimanere in casa per diversi mesi e più attenti al rischio di contrarre il virus toccando superfici infette, la maggior parte dei consumatori nel mondo ha ormai virato verso i pagamenti elettronici. Una vera e propria rivoluzione, come illustra nell’articolo “Addio contanti, l’era dei pagamenti elettronici è arrivata” Randall Dishmon, gestore della strategia Global Focus Equity di Invesco, che cita anche altri settori fortemente impattati dal virus come il commercio, l’istruzione e la medicina. Come è successo in altri ambiti, anche in quello dei pagamenti la pandemia e il conseguente lockdown hanno accelerato cambiamenti già in atto, rendendo possibile l’adozione dei pagamenti digitali in 3-5 mesi rispetto ai 3-5 anni previsti prima del coronavirus.
SPAZIO DI CRESCITA NELLE AZIONI CINESI A-SHARE
Nel frattempo la Cina sta rapidamente tornando alla normalità, nonostante un contesto di incertezza globale. Jack Lee, gestore del fondo Schroder ISF China A di Schroders, nell’articolo “Schroders positiva sulla Cina, opportunità nelle azioni di Classe A” sottolinea che, nonostante le solide performance del mercato azionario da inizio anno, si continuano a trovare opportunità interessanti nel segmento delle A-Share cinesi, quotate sulle Borse di Shanghai e Shenzen. Schroders esprime una preferenza per aziende meglio posizionate per beneficiare dei trend di crescita di lungo periodo, in settori come veicoli elettrici, 5G e comparti industriali favoriti dall’automazione. Inoltre, sottolinea Lee, le aziende cinesi stanno diventano più autonome, con maggiori investimenti in ricerca e sviluppo, e più competitive su un orizzonte di lungo periodo. Per questo, se la ripresa economica continuerà e guadagnerà ulteriore slancio nel 2021 come Schroders si aspetta, Lee ritiene che potrebbero emergere interessanti opportunità anche nei settori più sensibili al ciclo economico, come quello dei materiali.
IL VALORE DEI DIVIDENDI AZIONARI
Un'altra potenziale fonte di reddito azionaria resta quella dei dividendi. Come ha modo di argomentare nell’articolo “I dividendi azionari restano una solida fonte di rendimento anche nell’era Covid-19” Ben Sheehan, Senior Investment Specialist, Azionario Asia Pacifico, Aberdeen Standard Investments (ASI), oltre alla sostenibilità dei dividendi da parte delle società in cui si intende investire, si deve tener presente il contesto attuale, con la compressione dei rendimenti obbligazionari, bassi o negativi, che riguarda 15.000 miliardi di dollari di bond a livello globale. “Dal 2011 le azioni offrono un rendimento medio più elevato rispetto alle obbligazioni, tendenza che a nostro parere non subirà una flessione dato l’enorme pool di emissioni a rendimento basso o negativo. Inoltre, l’invecchiamento della popolazione globale alimenta una forte domanda di reddito per accumulare risparmio per la pensione”, fa presente il manager di Aberdeen Standard Investments.
UN AMPIO SPAZIO DI RECUPERO PER L’AZIONARIO EMERGENTE EUROPA
Infine, sono pochi i mercati azionari, sia emergenti che sviluppati, che a livello globale offrono prezzi attraenti come l’Europa emergente, sulla base di diverse metriche, come il livello price-to-book, inferiore a 1x, rispetto all’1,8x dell’MSCI Emerging Markets e al 2,7x dell’MSCI World. Se lo stimolo fiscale continuerà e si vedrà un ritorno a una sorta di normalità, potremmo assistere a un forte rally anche per i titoli azionari dell’Europa emergente. Lo sostiene nell’articolo “Mercati emergenti europei, per Schroders è possibile un forte rally azionario” Rollo Roscow, Emerging Markets Fund Manager di Schroders, secondo cui i mercati finanziari riflettono l’ottimismo sull’arrivo a breve di un vaccino e sulla continuazione della ripresa economica. Un cammino verso la normalizzazione che chi investe nell’Europa emergente attende con particolare ansia, dato che l’azionario di quest’area è ancora in calo quasi del 30% da inizio anno, mentre i mercati sviluppati e gli altri emergenti asiatici come Cina, Taiwan e Corea del Sud sono in ripresa e hanno più che recuperato le perdite da Covid-19.
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