AllianceBernstein
Euforia razionale o irrazionale: come si spiegano i rialzi dell'azionario?
C’è stata anche euforia, ma per AllianceBernstein, i rialzi dei listini da fine marzo a fine settembre sono sorprendentemente razionali
29 Ottobre 2020 11:38
I mercati azionari hanno reagito alla prima ondata del virus con un rapido e profondo ribasso, fino a toccare livelli minimi a marzo, per poi recuperare buona parte delle perdite, per poi flettere nuovamente. Il rialzo in presenza di una delle più profonde recessioni economiche era il frutto di un’euforia irrazionale, per usare il termine coniato quasi 24 anni fa dal presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, oppure deve essere considerato una situazione razionale? Nel dare una risposta a questo interrogativo i gestori di AllianceBernstein si rifanno a un vecchio adagio del mondo degli investimenti: “Non combattere contro la Fed”. Quanto i tassi d’interesse calano e le banche centrali adottano politiche monetarie espansive, spiegano, una parte del denaro si fa strada nel mercato azionario e spinge verso l’alto le quotazioni, una risposta razionale, perché le condizioni monetarie più accomodanti dovrebbero stimolare l’attività economica. Oggi gli interventi senza precedenti messi in campo da banche centrali e governi per fornire liquidità al sistema si sono tradotti, più che in investimenti di capitale, in maggiori risparmi, una parte dei quali è finita nel mercato azionario.
Misure che secondo gli esperti della casa di investimento statunitense sono destinate a continuare: in presenza di un’inflazione contenuta che potrebbe spingere in alto i rendimenti obbligazionari, le banche centrali utilizzerebbero i loro bilanci per acquistare titoli a lungo termine, appiattendo la curva dei rendimenti. In conclusione, con condizioni monetarie accomodanti, stimoli fiscali significativi e gestione della curva dei rendimenti, è razionale per gli investitori continuare a privilegiare le azioni che offrono un potenziale di performance più elevato.
Avendo illustrato il motivo razionale per investire in azioni, perché i guadagni di quest’anno potrebbero essere irrazionali? Un aumento significativo dell’inflazione e le conseguenti vendite di obbligazioni potrebbero vanificare gli sforzi delle banche centrali di gestire la curva dei rendimenti, ma in AllianceBernstein non credono che nell’attuale contesto economico si possa registrare un aumento pronunciato dell’inflazione. Anche la riduzione delle misure di stimolo prima che l’attività economica abbia registrato una ripresa sufficiente a sostenere un’ulteriore espansione appare al momento poco probabile.
Le condizioni necessarie per far crescere le valutazioni azionarie, spiegano in AllianceBernstein, sono rappresentate da un’evoluzione favorevole della ricerca di un vaccino contro il Covid-19 – che al momento sembra procedere secondo i piani –, un’espansione monetaria sostenuta e uno stimolo fiscale significativo. Tutte condizioni, viene osservato, ancora presenti, per cui i rialzi dei mercati azionari da inizio anno possono essere considerati razionali, anche se forse dettati da un’euforia leggermente maggiore di quanto inizialmente previsto.
Non mancano, tuttavia, i rischi: è probabile che la volatilità rimanga elevata e un altro motivo di preoccupazione è l’ampiezza complessiva del mercato, trainato da alcune società dalle valutazioni molto elevate. In questo contesto, dicono i gestori del fondo da cinque stelle Morningstar, AB Concentrated Global Equity Portfolio - che al 31 dicembre 2019 vantava risultati da primo decile su periodi di uno, tre e cinque anni - non sono da escludere ulteriori flessioni. Il suggerimento è quello di costruire un portafoglio bilanciato, composto da imprese in costante crescita, che registrano un buon andamento nonostante la pandemia, e di un gruppo di società che sono state penalizzate nel 2020, ma che dovrebbero recuperare velocemente terreno con il ritorno alla normalità.
È UNA SCELTA RAZIONALE CONTINUARE A PRIVILEGIARE LE AZIONI
Misure che secondo gli esperti della casa di investimento statunitense sono destinate a continuare: in presenza di un’inflazione contenuta che potrebbe spingere in alto i rendimenti obbligazionari, le banche centrali utilizzerebbero i loro bilanci per acquistare titoli a lungo termine, appiattendo la curva dei rendimenti. In conclusione, con condizioni monetarie accomodanti, stimoli fiscali significativi e gestione della curva dei rendimenti, è razionale per gli investitori continuare a privilegiare le azioni che offrono un potenziale di performance più elevato.
IL RISCHIO INFLAZIONE
Avendo illustrato il motivo razionale per investire in azioni, perché i guadagni di quest’anno potrebbero essere irrazionali? Un aumento significativo dell’inflazione e le conseguenti vendite di obbligazioni potrebbero vanificare gli sforzi delle banche centrali di gestire la curva dei rendimenti, ma in AllianceBernstein non credono che nell’attuale contesto economico si possa registrare un aumento pronunciato dell’inflazione. Anche la riduzione delle misure di stimolo prima che l’attività economica abbia registrato una ripresa sufficiente a sostenere un’ulteriore espansione appare al momento poco probabile.
LE CONDIZIONI FAVOREVOLI AL RIALZO
Le condizioni necessarie per far crescere le valutazioni azionarie, spiegano in AllianceBernstein, sono rappresentate da un’evoluzione favorevole della ricerca di un vaccino contro il Covid-19 – che al momento sembra procedere secondo i piani –, un’espansione monetaria sostenuta e uno stimolo fiscale significativo. Tutte condizioni, viene osservato, ancora presenti, per cui i rialzi dei mercati azionari da inizio anno possono essere considerati razionali, anche se forse dettati da un’euforia leggermente maggiore di quanto inizialmente previsto.
LA SCELTA DEI TITOLI DA TENERE IN PORTAFOGLIO
Non mancano, tuttavia, i rischi: è probabile che la volatilità rimanga elevata e un altro motivo di preoccupazione è l’ampiezza complessiva del mercato, trainato da alcune società dalle valutazioni molto elevate. In questo contesto, dicono i gestori del fondo da cinque stelle Morningstar, AB Concentrated Global Equity Portfolio - che al 31 dicembre 2019 vantava risultati da primo decile su periodi di uno, tre e cinque anni - non sono da escludere ulteriori flessioni. Il suggerimento è quello di costruire un portafoglio bilanciato, composto da imprese in costante crescita, che registrano un buon andamento nonostante la pandemia, e di un gruppo di società che sono state penalizzate nel 2020, ma che dovrebbero recuperare velocemente terreno con il ritorno alla normalità.