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L’Europa alza l’asticella sull’energia pulita
Per Pictet AM, l’ambizioso obiettivo per il clima dell’Europa aiuterà la regione a raggiungere le zero emissioni e stimolerà gli investimenti nel settore dell’energia pulita
2 Novembre 2020 12:51
L’Europa viaggia sempre più spedita verso un’economia green. Il suo nuovo piano per il clima, infatti, prevede il taglio delle emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro la fine del decennio. “Un obiettivo decisamente più ambizioso rispetto a quello fissato in precedenza dell’Ue, del 40%, e significa che la regione potrebbe diventare a emissioni zero entro il 2050”, commenta Stephen Freedman, Senior Product Specialist di Pictet Asset Management. “Non è difficile comprendere perché l’Ue sia così determinata nel perseguire un piano di rilancio green”.
Il pacchetto per i nuovi investimenti green dovrebbe raggiungere circa 7mila miliardi di euro entro il 2050. Una grossa fetta della somma dovrebbe essere convogliata nel settore ambientale, in rapida crescita che sta apportando un contributo sempre più consistente al Pil.
“Il valore aggiunto lordo del settore ambientale, una misura del suo contributo alla produzione nazionale, è cresciuto a 286 miliardi di euro nel 2015, in rialzo del 63% dal 2003”, continua l’analisi dell’esperto di Pictet. “Questo settore, dove si trovano alcune aziende particolarmente vivaci, come quelle che si occupano della gestione delle risorse e che comprende le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, è cresciuto del 150% nel medesimo periodo”.
Se i governi europei riusciranno a raggiungere i loro obiettivi su crescita e inquinamento, per Pictet, i veicoli elettrici diventeranno un settore strategico. “Qui l’approccio è quello del bastone e della carota”, continua nella sua analisi Stephen Freedman. “La Francia ha varato un programma da 8 miliardi di euro per incentivare il settore delle auto elettriche, con l’obiettivo di produrre oltre 1 milione di auto elettriche e ibride ogni anno nei prossimi cinque anni”. Sono previsti anche incentivi finanziari che ridurrebbero il costo dell’auto fino al 40%. E anche la Germania ha spinto sullo sviluppo dei trasporti a zero emissioni, raddoppiando i contributi fino a 9mila euro.
Spostando l’analisi sull’edilizia, l’European Green Deal ha riservato circa 370 miliardi di euro, ovvero 53 miliardi di euro l’anno, alle ristrutturazioni con l’obiettivo di aumentare l’efficienza energetica e “decarbonizzare” gli edifici esistenti. “Sarebbe una grande spinta per il settore europeo delle ristrutturazioni edilizie, che valeva 819 miliardi di euro nel 2019”, precisa l’analista di Pictet. L’Europa propone anche uno stanziamento da 100 miliardi per la ricerca e sviluppo (R&S) da spendere nei settori digitale e ambientale.
La sfida non è semplice. L’Europa mira a ripensare, entro il 2050, numerosi settori, ognuno dei quali costituisce ricche e interessanti opportunità di investimento, sottostimate dal mercato in generale. Entrando più nello specifico, mobilità elettrica: per rispettare l’obiettivo sulle emissioni, circa l’80% dell’energia dei trasporti di oggi deve essere riconvertita in elettricità. “Il centro di ricerca BNEF prevede che il 57% di tutte le vendite di veicoli passeggeri a livello globale sarà elettrico entro il 2040, rispetto a solo il 3% del 2019”, spiega Freedman. “Ciò probabilmente incentiverà gli investimenti non solo nei produttori di veicoli elettrici ma, per buona parte, anche nelle tecnologie collegate come le batterie e i semiconduttori, oltre alle reti elettriche e alle infrastrutture di ricarica più smart”.
Nell’ambito del piano europeo, la quota delle rinnovabili per la generazione di energia elettrica deve aumentare all’85% entro il 2050 dall’attuale 20%, soprattutto con un aumento di energia eolica e solare. Pictet precisa come “il modo in cui generiamo energia si sta trasformando” mentre “l’Unione europea sta incrementando la produzione di energia rinnovabile”, con piani d’espansione aggressivi. Nell’ultimo anno, a rimarcare questa tendenza, la quota di energia rinnovabile generata in Ue è crescita dell’8%.
L’analisi di Pictet si chiude con un focus sull’edifici nuovi che “devono essere ad energia netta quasi zero”, a partire dal 2021. In quest’ottica, è previsto un forte incremento della domanda di adeguamento degli edifici esistenti. “Questo dovrebbe favorire le società che producono materiale edilizio e isolante, pompe di calore e illuminazione a Led al alte prestazioni, oltre a impianti di condizionamento smart”, conclude il Senior Product Specialist di Pictet Asset Management, “nonché altre tecnologie e apparecchiature per l’efficienza energetica”.
Per approfondimenti su investimenti e strategie a cura di Pictet Asset Management è possibile visitare il sito corporate e il blog di cultura finanziaria Pictet per Te.
FONDI FINO A 7MILA MILIARDI
Il pacchetto per i nuovi investimenti green dovrebbe raggiungere circa 7mila miliardi di euro entro il 2050. Una grossa fetta della somma dovrebbe essere convogliata nel settore ambientale, in rapida crescita che sta apportando un contributo sempre più consistente al Pil.
SETTORE IN FORTE CRESCITA
“Il valore aggiunto lordo del settore ambientale, una misura del suo contributo alla produzione nazionale, è cresciuto a 286 miliardi di euro nel 2015, in rialzo del 63% dal 2003”, continua l’analisi dell’esperto di Pictet. “Questo settore, dove si trovano alcune aziende particolarmente vivaci, come quelle che si occupano della gestione delle risorse e che comprende le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, è cresciuto del 150% nel medesimo periodo”.
SEMPRE PIÙ AUTO ELETTRICHE
Se i governi europei riusciranno a raggiungere i loro obiettivi su crescita e inquinamento, per Pictet, i veicoli elettrici diventeranno un settore strategico. “Qui l’approccio è quello del bastone e della carota”, continua nella sua analisi Stephen Freedman. “La Francia ha varato un programma da 8 miliardi di euro per incentivare il settore delle auto elettriche, con l’obiettivo di produrre oltre 1 milione di auto elettriche e ibride ogni anno nei prossimi cinque anni”. Sono previsti anche incentivi finanziari che ridurrebbero il costo dell’auto fino al 40%. E anche la Germania ha spinto sullo sviluppo dei trasporti a zero emissioni, raddoppiando i contributi fino a 9mila euro.
AUMENTARE L’EFFICIENZA ENERGETICA
Spostando l’analisi sull’edilizia, l’European Green Deal ha riservato circa 370 miliardi di euro, ovvero 53 miliardi di euro l’anno, alle ristrutturazioni con l’obiettivo di aumentare l’efficienza energetica e “decarbonizzare” gli edifici esistenti. “Sarebbe una grande spinta per il settore europeo delle ristrutturazioni edilizie, che valeva 819 miliardi di euro nel 2019”, precisa l’analista di Pictet. L’Europa propone anche uno stanziamento da 100 miliardi per la ricerca e sviluppo (R&S) da spendere nei settori digitale e ambientale.
L’OBIETTIVO SUL CLIMA
La sfida non è semplice. L’Europa mira a ripensare, entro il 2050, numerosi settori, ognuno dei quali costituisce ricche e interessanti opportunità di investimento, sottostimate dal mercato in generale. Entrando più nello specifico, mobilità elettrica: per rispettare l’obiettivo sulle emissioni, circa l’80% dell’energia dei trasporti di oggi deve essere riconvertita in elettricità. “Il centro di ricerca BNEF prevede che il 57% di tutte le vendite di veicoli passeggeri a livello globale sarà elettrico entro il 2040, rispetto a solo il 3% del 2019”, spiega Freedman. “Ciò probabilmente incentiverà gli investimenti non solo nei produttori di veicoli elettrici ma, per buona parte, anche nelle tecnologie collegate come le batterie e i semiconduttori, oltre alle reti elettriche e alle infrastrutture di ricarica più smart”.
ENERGIE RINNOVABILI
Nell’ambito del piano europeo, la quota delle rinnovabili per la generazione di energia elettrica deve aumentare all’85% entro il 2050 dall’attuale 20%, soprattutto con un aumento di energia eolica e solare. Pictet precisa come “il modo in cui generiamo energia si sta trasformando” mentre “l’Unione europea sta incrementando la produzione di energia rinnovabile”, con piani d’espansione aggressivi. Nell’ultimo anno, a rimarcare questa tendenza, la quota di energia rinnovabile generata in Ue è crescita dell’8%.
EDIFICI GREEN
L’analisi di Pictet si chiude con un focus sull’edifici nuovi che “devono essere ad energia netta quasi zero”, a partire dal 2021. In quest’ottica, è previsto un forte incremento della domanda di adeguamento degli edifici esistenti. “Questo dovrebbe favorire le società che producono materiale edilizio e isolante, pompe di calore e illuminazione a Led al alte prestazioni, oltre a impianti di condizionamento smart”, conclude il Senior Product Specialist di Pictet Asset Management, “nonché altre tecnologie e apparecchiature per l’efficienza energetica”.
Per approfondimenti su investimenti e strategie a cura di Pictet Asset Management è possibile visitare il sito corporate e il blog di cultura finanziaria Pictet per Te.