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Tutte le implicazioni di un nuovo mondo del lavoro digitalizzato

Wolfgang Pinner (Raiffeisen Capital Management) ha analizzato il mondo del lavoro digitalizzato ricavandone preziose informazioni in termini ESG (ambientali, sociali e di governance). Ecco le principali evidenze

10 Novembre 2020 19:00

financialounge -  Cloud Digitale lavoro Raiffeisen Scenari smartworking
Con la pandemia il megatrend della digitalizzazione ha registrato una ulteriore accelerazione . La rivoluzione digitale comprende sia il processo di conversione e upgrade dei dati dall’analogico, nonché l‘innovazione degli strumenti e dei dispositivi che propiziano lo sviluppo economico generale tramite la computerizzazione. “La digitalizzazione è un tema di assoluto rilievo per il futuro. In termini strutturali, il settore IT è sovraponderato negli investimenti sostenibili”, fa sapere Wolfgang Pinner, Responsabile Team Investimenti Socialmente Responsabili di Raiffeisen Capital Management.

EVIDENZE IN AMBITO AMBIENTALE, SOCIALE E DI GOVERNANCE


A questo proposito, il manager ha analizzato il mondo del lavoro digitalizzato ricavandone preziose informazioni in termini ESG (ambientali, sociali e di governance). Per esempio, dal punto di vista ambientale, se è vero che la progressiva digitalizzazione consente un incremento dell‘efficienza dei processi, d’altro canto si evidenzia un significativo aumento della crescita della domanda di energia da parte delle tecnologie IT. In ambito sociale, invece, i vantaggi della progressiva digitalizzazione sono strettamente collegati ad un’adeguata attrezzatura informatica e ad un elevato know-how: una combinazione di fattori che favorisce le fasce di reddito più alte e che può far aumentare le disuguaglianze sociali. Infine, nel campo della governance la stretta relazione tra digitalizzazione e la sicurezza dei dati accentua l’importanza delle regole e delle procedure sul trattamento delle informazioni sia da parte delle aziende che degli stati.

UN NUOVO MONDO DEL LAVORO


“Tra i sostanziali cambiamenti digitali che hanno coinvolto il mondo del lavoro negli ultimi tempi non ci sono solo la massiccia crescita dell‘e-commerce, la consegna di cibo a domicilio e il pagamento senza contatto ma anche molti altri aspetti, tutti da valutare con attenzione”, sottolinea il manager di Raiffeisen CM. Si pensi alla effettiva possibilità di lavorare da casa, ovvero all‘accessibilità di spazi e attrezzature e della necessaria privacy. “La questione è se lo spazio necessario per il posto di lavoro sia davvero disponibile e quale sia il livello dell’attrezzatura tecnica che, peraltro, rischia di essere in gran parte finanziata dal dipendente”, specifica Pinner.

GLI INTERROGATIVI PER L’IMPATTO SOCIALE


Forti interrogativi anche per l’impatto sociale. Se è vero che i dipendenti possono decidere quando, dove e come lavorare, è altrettanto vero che esiste il rischio di un’accentuata solitudine, tendenza che è generalmente maggiore in tempi di crisi, come questi causati dall’attuale pandemia, concepiti come minaccia. Certo, ammette l’esperto di Raiffeisen CM, lavorare in modo efficiente da remoto comporta una maggiore flessibilità dell‘intero processo lavorativo. Inoltre la maggiore presenza a casa e il tempo risparmiato possono a loro volta portare a una migliore conciliazione di lavoro e famiglia.

BOOM DI RICHIESTE DEI SERVIZI IN CLOUD


Tuttavia è cruciale che questa accelerazione della digitalizzazione sia accompagnata dai corsi di formazione informatica, ancora più importanti in questo contesto: a questo proposito, è particolarmente utile per i dipendenti che lavorano da remoto il supporto IT disponibile 24 ore su 24. Un altro tema da approfondire è il rapido aumento del consumo di energia in particolare dei centri dati a seguito del boom di richieste di servizi in cloud. Secondo le stime dell‘organizzazione non profit francese ‘The Shift Project’, il consumo di elettricità legato all‘intero settore IT, rappresenta circa il 3,7% di tutte le emissioni di gas serra al mondo, ma i tassi di crescita sono pari al 9% circa all‘anno, rispetto a una crescita complessiva del consumo globale di elettricità del 3% prevista a medio e lungo termine. Un fenomeno solo in parte compensato dall’home working che comporta l‘eliminazione degli spostamenti da e per il lavoro con una riduzione del traffico stradale individuale.

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