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Idee di investimento, high yield e titoli ibridi ma con un posizionamento più difensivo

L’ingente liquidità sul mercato non durerà in eterno e suggerisce un portafoglio più difensivo. High yield e obbligazioni corporate ibride restano attraenti in un contesto di inflazione contenuta

16 Novembre 2020 11:04

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UN CONTESTO QUASI IDILLIACO


Per quanto riguarda l’universo del credito, gli esperti di Euromobiliare rilevano, durante il rally dei mercati seguito alla vittoria di Biden e all’annuncio dei risultati del vaccino anti Covid-19, una reazione positiva, soprattutto nella componente High Yield. Più enigmatico invece è giudicato il comportamento dei rendimenti del debito federale americano. I rendimenti a lunga scadenza infatti, dopo un’iniziale precipitosa discesa, hanno poi invertito la rotta, riportandosi, nelle ultime due sedute della prima settimana di novembre su una traiettoria compatibile con il processo di irripidimento della curva in atto da inizio agosto. I mercati sembrano comunque giudicare in modo favorevole l’attuale mix di politiche, monetarie e fiscali, e il momentum congiunturale. Un contesto definito nell’articolo “Dalle elezioni Usa un mix favorevole per i mercati” dagli esperti di Euromobiliare SGR "quasi idilliaco" dove sembra passato in secondo piano il rischio nel breve termine che, dopo l’Europa, anche gli Stati Uniti siano costretti ad adottare misure di restrizione alla mobilità, con conseguenze negative sulla ripresa economica globale.

SCARSO RISCHIO INFLAZIONE A BREVE


Intanto secondo John Greenwood, Chief Economist di Invesco, le indicazioni che ci arrivano da tutto il mondo mostrano un cambiamento significativo: potrebbero preludere ad un riavvivarsi delle attività una volta disponibile un vaccino o una cura. In questo contesto, l’inflazione potrebbe diventare un problema? “Non credo si avrà un impatto significativo dell’inflazione nel prossimo anno”, aggiunge l’esperto nell’articolo “Greenwood (Invesco): ripresa nel 2021 con basso rischio inflazione". "Ritengo che non si vedranno effetti anche nel 2022 e 2023”. I rischi legati all’aumento dell’inflazione sono stimati attorno al 4-5%, ma in uno scenario in cui il recupero dell’attività economica resta rallentato dall’epidemia, allora anche l’inflazione sarebbe notevolmente attenuata.

LA LIQUIDITA’ NON DURERA’ PER SEMPRE


C’è un altro aspetto esaminato con attenzione nell’articolo “BlueBay: “Assumere rischio a breve, cautela guardando più avanti” da Mark Dowding, CIO di BlueBay: riguarda la liquidità sui mercati obbligazionari. L’esperto sottolinea infatti che il mondo di liquidità abbondante, a cui i mercati si sono abituati, non durerà per sempre, e quando la marea si ritirerà davvero, esporrà molti emittenti, costringendoli a operare su livelli molto più alti di indebitamento rispetto al passato. Più in generale, Dowding crede che alcuni ‘emittenti zombie’, supportati dall’ondata di liquidità, finiranno con il dover affrontare la prospettiva di downgrade e ristrutturazioni in quello che potrebbe essere un ciclo del credito prolungato, con i default che resteranno numerosi per 3-4 anni. Secondo BlueBay, nello scenario attuale è opportuno continuare a cercare di trarre rendimenti da posizionamenti lunghi sul rischio, ma sarà probabilmente necessario spostarsi su un posizionamento più difensivo man mano che ci addentreremo nel 2021. Detto questo, nota Dowding, il 2020 non è ancora terminato. Gli ultimi 10 mesi sono stati ricchi di sorprese e chissà c’è dietro l’angolo. Di certo non è il momento di essere compiacenti, ma si è spesso osservato che i mercati possono performare meglio nei momenti in cui l’aumento dell’ottimismo per il futuro si combina con le politiche accomodanti del presente.

HIGH YIELD ATTRAENTI


Guardando al futuro, quello ‘green’ è a trazione europea e si inquadra in una visione macro, delineata da Thushka Maharaj, Global Multi-Asset Strategy di J. P. Morgan Asset Management. L’esperta vede il concerto delle politiche fiscali e monetarie che sostiene un livello di indebitamento pubblico dei paesi sviluppati senza tensioni sul costo dello stesso debito, grazie al livello bassissimo dei tassi di interesse e agli acquisti delle banche centrali. Un ambiente macro che, secondo Maharaj, rende particolarmente attraente il segmento High Yield del mercato del credito, che tra l’altro registra un indice di Sharpe, che misura la performance in relazione al rischio sostenuto, migliore rispetto agli altri asset a rischio, come l’azionario. La conclusione di Maharaj nell’articolo “J.P. Morgan vede l’Europa protagonista del nuovo ciclo di innovazione green” è che quello attuale è un buon momento per l’investimento nel settore del credito.

IL FASCINO DELLE OBBLIGAZIONI CORPORATE IBRIDE


Restando nell’ambito delle obbligazioni societarie, i corporate bond ibridi, che sono appunto un ‘ibrido’ tra capitale e debito, hanno raggiunto la dimensione di quasi 200 miliardi di euro. Julian Marks, Senior Portfolio Manager – Investment Grade di Neuberger Berman nell’articolo “Neuberger Berman promuove a pieni voti le obbligazioni corporate ibride” ricorda come gli emittenti di obbligazioni ibride abbiano di solito un rating investment grade pari a BBB+ o BBB, a conferma del fatto che presentano un rischio di ribasso inferiore rispetto alle high yield. Le obbligazioni corporate ibride, pur avendo spesso durata perpetua, tendono a essere scambiate come se fossero destinate a essere riscattate alla prima data di richiamo. Gli emittenti possono sospendere il pagamento delle cedole senza diventare insolventi, ma secondo Neuberger Berman gli incentivi a pagare le cedole e a rimborsare l’obbligazione alla prima data di scadenza sono molto forti.

ETF, EFFICIENTI ANCHE DURANTE LE TURBOLENZE DI MERCATO


Come rendere meno complesso l’investimento nei mercati obbligazionari? Una soluzione la offrono gli Etf, che devono avere un leader di mercato responsabile della quotazione in borsa per tutta la giornata di negoziazione. “A differenza del mercato obbligazionario sottostante, questo assicura quotazioni dell’Etf più frequenti durante la giornata di negoziazione”, sottolineano nell’articolo “Come ottimizzare gli investimenti obbligazionari con gli Etf” gli esperti di Invesco. L’insieme di queste caratteristiche specifiche hanno permesso agli Etf obbligazionari di confermarsi efficienti anche durante la forte turbolenza dei mercati tra marzo e aprile. “Nei momenti di picco della volatilità in piena emergenza Covid-19, non è stato possibile registrare quotazioni denaro – lettera per molte singole obbligazioni con conseguente vistoso ampliamento degli spread dei corporate bond investment grade, high yield e dei mercati emergenti. La mancanza per molti bond di un prezzo giornaliero di mercato ha indotto gli investitori e i trader a far riferimento agli Etf per il fair value”, concludono i manager di Invesco.

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