ESG
Fidelity: performance migliori con rating ESG più elevati
Uno studio di Fidelity International ha rilevato una forte correlazione positiva e generalizzata tra la performance di mercato di un’azienda e il livello del suo rating si sostenibilità
18 Novembre 2020 13:00
Il fatto che ad alti parametri di sostenibilità corrispondano performance aziendali di mercato migliori è stato evidenziato da uno studio di Fidelity International, realizzato basandosi sui dati dei primi nove mesi del 2020 che hanno coinciso con la crisi da pandemia. Lo studio ha riscontrato ha rilevato una forte correlazione positiva e generalizzata tra le performance di mercato di una azienda e il suo rating ESG, nel periodo di riferimento, e ha anche evidenziato una correlazione tra i gruppi di rating ESG – in una scala da A a E -, con ognuno di essi che batte il gruppo inferiore.
In un comunicato, Fidelity spiega che in tutti i nove mesi presi in considerazione, a eccezione di aprile, i titoli con rating ESG più alti hanno sovraperformato rispetto a quelli con rating ESG più bassi. La ricerca copre un lasso di tempo che include sia il crollo del mercato a marzo che la ripresa a partire dal mese di aprile, evidenziando una correlazione positiva tra le performance di mercato di un’azienda e il suo rating ESG. Nei nove mesi, i titoli con rating ESG “A” hanno sovraperformato l’indice MSCI AC World. E’ stata, inoltre dimostrata una chiara correlazione tra i gruppi di rating - da A a E -, con ciascuno che ha battuto il gruppo di rating più basso.
Jenn-Hui Tan, Global Head of Stewardship and Sustainable Investing di Fidelity International ha sottolineato positivamente il rapporto tra gli alti rating ESG e i rendimenti, “nel corso di un periodo storico caratterizzato prima dal crollo del mercato e poi dalla ripresa”, a conferma della view di Fidelity secondo cui “le aziende con valide performance hanno una gestione più prudente e dimostreranno una maggiore resilienza in caso di crisi”. L’esperta di Fidelity osserva che in un periodo di incertezza sarebbe normale accorciare gli orizzonti di investimento e mettere in secondo piano il lungo termine riguardo alla sostenibilità ambientale, il benessere degli stakeholder e la corporate governance, ma aggiunge che la ricerca evidenzia che il mercato, di fatto, fa una selezione delle aziende in base alla loro attenzione alla sostenibilità, sia nei crolli che nei recuperi, “dimostrando così che la sostenibilità dovrebbe essere al centro di una gestione attiva del portafoglio".
Fidelity International ha messo a confronto le performance di 2.659 aziende, esaminate dai suoi analisti azionari, e di 1.450 aziende esaminate dai suoi analisti obbligazionari, utilizzando il sistema di rating ESG proprietario. I rating previsionali sono derivati dall’attività di engagement diretta con le aziende, aggregando circa 15.000 incontri aziendali individuali all'anno. I risultati nell’obbligazionario sono simili a quelli dell’azionario, in quanto le obbligazioni delle 154 aziende con rating A hanno restituito in media circa -0,5%, contro -1,5% delle 557 aziende con rating B e -4,6% delle 225 aziende con rating D.
Nella ricerca di Fidelity, il mese di aprile fa eccezione mentre per tutti gli altri mesi, i migliori titoli con rating ESG (A e B), hanno avuto rendimenti più elevati rispetto ai titoli con rating basso. Ma ad aprile, i gruppi con rating ESG più alti non sono diminuiti in maniera considerevole, in quanto i mercati sono crollati e sono aumentati meno quando si sono ripresi rispetto a quelli con rating più bassi. Questo dimostra, sottolinea Fidelity, che i titoli con rating ESG più alti hanno anche un fattore di alta qualità a basso beta e sono meno soggetti a volatilità nel mercato generale.
Fidelity International aveva già condotto lo stesso studio nell'aprile 2020, concentrandosi sui 36 giorni tra il 19 febbraio e il 26 marzo, in cui l'S&P 500 era sceso del 26,9%, che aveva portato alla stessa conclusione: le aziende con rating di sostenibilità elevati avevano sovraperformato rispetto alle aziende con rating più bassi. Secondo Fidelity, “è incoraggiante vedere che il risultato, anche in un arco di tempo relativamente breve, rimane identico a quello ottenuto nell’arco dei nove mesi, confermando che i fattori di sostenibilità possono essere indicativi delle performance di mercato di un'azienda in momenti del ciclo di mercato”.
UNICA ECCEZIONE APRILE
In un comunicato, Fidelity spiega che in tutti i nove mesi presi in considerazione, a eccezione di aprile, i titoli con rating ESG più alti hanno sovraperformato rispetto a quelli con rating ESG più bassi. La ricerca copre un lasso di tempo che include sia il crollo del mercato a marzo che la ripresa a partire dal mese di aprile, evidenziando una correlazione positiva tra le performance di mercato di un’azienda e il suo rating ESG. Nei nove mesi, i titoli con rating ESG “A” hanno sovraperformato l’indice MSCI AC World. E’ stata, inoltre dimostrata una chiara correlazione tra i gruppi di rating - da A a E -, con ciascuno che ha battuto il gruppo di rating più basso.
CONFERMATA LA VIEW POSITIVA SUI FATTORI ESG
Jenn-Hui Tan, Global Head of Stewardship and Sustainable Investing di Fidelity International ha sottolineato positivamente il rapporto tra gli alti rating ESG e i rendimenti, “nel corso di un periodo storico caratterizzato prima dal crollo del mercato e poi dalla ripresa”, a conferma della view di Fidelity secondo cui “le aziende con valide performance hanno una gestione più prudente e dimostreranno una maggiore resilienza in caso di crisi”. L’esperta di Fidelity osserva che in un periodo di incertezza sarebbe normale accorciare gli orizzonti di investimento e mettere in secondo piano il lungo termine riguardo alla sostenibilità ambientale, il benessere degli stakeholder e la corporate governance, ma aggiunge che la ricerca evidenzia che il mercato, di fatto, fa una selezione delle aziende in base alla loro attenzione alla sostenibilità, sia nei crolli che nei recuperi, “dimostrando così che la sostenibilità dovrebbe essere al centro di una gestione attiva del portafoglio".
ANALIZZATE MIGLIAIA DI AZIENDE
Fidelity International ha messo a confronto le performance di 2.659 aziende, esaminate dai suoi analisti azionari, e di 1.450 aziende esaminate dai suoi analisti obbligazionari, utilizzando il sistema di rating ESG proprietario. I rating previsionali sono derivati dall’attività di engagement diretta con le aziende, aggregando circa 15.000 incontri aziendali individuali all'anno. I risultati nell’obbligazionario sono simili a quelli dell’azionario, in quanto le obbligazioni delle 154 aziende con rating A hanno restituito in media circa -0,5%, contro -1,5% delle 557 aziende con rating B e -4,6% delle 225 aziende con rating D.
TENUTA MIGLIORE ANCHE NEL CROLLO DI MERCATO
Nella ricerca di Fidelity, il mese di aprile fa eccezione mentre per tutti gli altri mesi, i migliori titoli con rating ESG (A e B), hanno avuto rendimenti più elevati rispetto ai titoli con rating basso. Ma ad aprile, i gruppi con rating ESG più alti non sono diminuiti in maniera considerevole, in quanto i mercati sono crollati e sono aumentati meno quando si sono ripresi rispetto a quelli con rating più bassi. Questo dimostra, sottolinea Fidelity, che i titoli con rating ESG più alti hanno anche un fattore di alta qualità a basso beta e sono meno soggetti a volatilità nel mercato generale.
CONFERMATO LO STUDIO PRECEDENTE
Fidelity International aveva già condotto lo stesso studio nell'aprile 2020, concentrandosi sui 36 giorni tra il 19 febbraio e il 26 marzo, in cui l'S&P 500 era sceso del 26,9%, che aveva portato alla stessa conclusione: le aziende con rating di sostenibilità elevati avevano sovraperformato rispetto alle aziende con rating più bassi. Secondo Fidelity, “è incoraggiante vedere che il risultato, anche in un arco di tempo relativamente breve, rimane identico a quello ottenuto nell’arco dei nove mesi, confermando che i fattori di sostenibilità possono essere indicativi delle performance di mercato di un'azienda in momenti del ciclo di mercato”.