Aberdeen Standard Investments
Cosa significa Esg per gli investimenti azionari?
Per Rosie French (Aberdeen Standard Investments) i fondi sostenibili si sono dimostrati più stabili durante le fasi di volatilità dei mercati
20 Novembre 2020 08:00
Oltre agli indicatori finanziari di una società, in Aberdeen Standard Investments analizzano anche una serie di importanti fattori Esg. Questi comprendono il consumo di energia, la gestione dei rifiuti, l’eterogeneità del consiglio di amministrazione, il modo in cui vengono trattati i dipendenti e il quadro di governance interna. “Cerchiamo inoltre di comprendere il contesto sociale, politico e normativo in cui l’azienda opera, poiché queste informazioni sono fondamentali in un mondo in cui le relazioni e le catene di fornitura sono ormai globalizzate”, spiega Rosie French, Esg Analyst, European Equities, Aberdeen Standard Investments. Il coinvolgimento attivo con la società in cui ASI investe diventa un elemento fondamentale di questo processo e consiste nell’instaurare un dialogo diretto con società, autorità di regolamentazione, clienti, esponenti accademici e molte altre controparti.
“Non è facile individuare un legame diretto tra buone pratiche Esg e performance finanziaria”, risponde Rosie French. “Tuttavia, i dati recenti appaiono incoraggianti. Per esempio, l’analisi BAML ha rivelato una sovraperformance degli indici Esg europei rispetto agli indici non Esg tra il 1 gennaio e il 1 settembre 2020. Allo stesso tempo, i 50 titoli più popolari (o sovraponderati) nei fondi Esg hanno sovraperformato i 50 titoli più impopolari (o sottoponderati) del 20% circa nello stesso periodo”.
Morningstar ha messo a confronto le performance di quasi 11mila fondi Esg con fondi tradizionali. “È emerso che i fondi che integrano criteri Esg non solo hanno generato una performance in linea con i fondi tradizionali, ma sono stati anche caratterizzati da una deviazione al ribasso inferiore del 20%”, aggiunge l’analista di ASI. “Questi fondi sono risultati anche più stabili durante le fasi di marcata volatilità dei mercati”.
Già prima della pandemia, i fattori Esg si stavano ritagliando uno spazio sempre più grande tra gli investitori. Per Aberdeen Standard Investments, un eccellente barometro a questo riguardo è il Global Risks Report del World Economic Forum. Dieci anni fa, a preoccupare investitori ed esponenti politici era soprattutto il rischio economico. Nel rapporto 2020, invece, a dominare la classifica sono stati i timori ambientali. Alle prime tre posizioni troviamo infatti eventi meteorologici estremi, fallimento dell’azione per il clima e disastri naturali. “Gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più evidenti”, prosegue Rosie French. “La risposta più concreta è stata quella dell’Ue, che di recente ha annunciato un Green Deal ecologico da 1.000 miliardi di euro, con il raggiungimento dell’obiettivo di emissioni zero per i 27 paesi dell’UE al 2050 e un abbattimento delle emissioni del 40% entro il 2030”.
“Per realizzare questo obiettivo saranno necessarie importanti innovazioni in tutti i settori. Fortunatamente, le aziende europee sembrano essere all’altezza del compito - prosegue l’analisi di Aberdeen Standard Investments -. Per realizzare questo obiettivo saranno necessarie importanti innovazioni in tutti i settori, dalle energie rinnovabili ai sistemi di cattura del carbonio, dagli edifici sostenibili ai veicoli elettrici. Fortunatamente, le aziende europee sembrano essere all’altezza del compito”. Qualche esempio? Nell’ambito delle costruzione, Kingspan, con sede in Irlanda, produce isolanti e rivestimenti utilizzati per costruire edifici ad alte prestazioni che permettono di risparmiare energia. Per ASI, un altro nome degno di nota è Ørsted, compagnia elettrica multinazionale svedese e maggiore produttore di energia eolica offshore in Europa. In Germania, è interessante Knorr-Bremse, il leader mondiale nella fornitura di sistemi frenanti per veicoli ferroviari e automezzi.
“Riteniamo che l’integrazione di fattori Esg ci permetta di prendere decisioni d’investimento a lungo termine vincenti per i nostri clienti”, conclude Rosie French. “Significa che possiamo comprendere meglio le realtà in cui investiamo. Fra queste figurano anche quelle società europee che potrebbero essere decisive nel permetterci di cogliere l’opportunità di creare un mondo più equo e sostenibile. Possiamo fare tutto questo e, allo stesso tempo, aiutare voi a raggiungere i vostri obiettivi finanziari".
QUALI SONO GLI EFFETTI DI QUESTO APPROCCIO SUI VOSTRI INVESTIMENTI?
“Non è facile individuare un legame diretto tra buone pratiche Esg e performance finanziaria”, risponde Rosie French. “Tuttavia, i dati recenti appaiono incoraggianti. Per esempio, l’analisi BAML ha rivelato una sovraperformance degli indici Esg europei rispetto agli indici non Esg tra il 1 gennaio e il 1 settembre 2020. Allo stesso tempo, i 50 titoli più popolari (o sovraponderati) nei fondi Esg hanno sovraperformato i 50 titoli più impopolari (o sottoponderati) del 20% circa nello stesso periodo”.
PIÙ STABILI IN FASI DI VOLATILITÀ
Morningstar ha messo a confronto le performance di quasi 11mila fondi Esg con fondi tradizionali. “È emerso che i fondi che integrano criteri Esg non solo hanno generato una performance in linea con i fondi tradizionali, ma sono stati anche caratterizzati da una deviazione al ribasso inferiore del 20%”, aggiunge l’analista di ASI. “Questi fondi sono risultati anche più stabili durante le fasi di marcata volatilità dei mercati”.
QUALI SONO LE PROSPETTIVE FUTURE?
Già prima della pandemia, i fattori Esg si stavano ritagliando uno spazio sempre più grande tra gli investitori. Per Aberdeen Standard Investments, un eccellente barometro a questo riguardo è il Global Risks Report del World Economic Forum. Dieci anni fa, a preoccupare investitori ed esponenti politici era soprattutto il rischio economico. Nel rapporto 2020, invece, a dominare la classifica sono stati i timori ambientali. Alle prime tre posizioni troviamo infatti eventi meteorologici estremi, fallimento dell’azione per il clima e disastri naturali. “Gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più evidenti”, prosegue Rosie French. “La risposta più concreta è stata quella dell’Ue, che di recente ha annunciato un Green Deal ecologico da 1.000 miliardi di euro, con il raggiungimento dell’obiettivo di emissioni zero per i 27 paesi dell’UE al 2050 e un abbattimento delle emissioni del 40% entro il 2030”.
COSA VERRÀ FATTO IN CONCRETO?
“Per realizzare questo obiettivo saranno necessarie importanti innovazioni in tutti i settori. Fortunatamente, le aziende europee sembrano essere all’altezza del compito - prosegue l’analisi di Aberdeen Standard Investments -. Per realizzare questo obiettivo saranno necessarie importanti innovazioni in tutti i settori, dalle energie rinnovabili ai sistemi di cattura del carbonio, dagli edifici sostenibili ai veicoli elettrici. Fortunatamente, le aziende europee sembrano essere all’altezza del compito”. Qualche esempio? Nell’ambito delle costruzione, Kingspan, con sede in Irlanda, produce isolanti e rivestimenti utilizzati per costruire edifici ad alte prestazioni che permettono di risparmiare energia. Per ASI, un altro nome degno di nota è Ørsted, compagnia elettrica multinazionale svedese e maggiore produttore di energia eolica offshore in Europa. In Germania, è interessante Knorr-Bremse, il leader mondiale nella fornitura di sistemi frenanti per veicoli ferroviari e automezzi.
L’ESG PER DECISIONI D’INVESTIMENTO A LUNGO TERMINE
“Riteniamo che l’integrazione di fattori Esg ci permetta di prendere decisioni d’investimento a lungo termine vincenti per i nostri clienti”, conclude Rosie French. “Significa che possiamo comprendere meglio le realtà in cui investiamo. Fra queste figurano anche quelle società europee che potrebbero essere decisive nel permetterci di cogliere l’opportunità di creare un mondo più equo e sostenibile. Possiamo fare tutto questo e, allo stesso tempo, aiutare voi a raggiungere i vostri obiettivi finanziari".