AIPB
Il private banking italiano verso mille miliardi di masse in gestione
La pandemia non ferma la crescita del settore del private banking, che si avvicina all’obiettivo di intercettare un terzo della ricchezza investibile delle famiglie italiane
23 Novembre 2020 15:21
Obiettivo mille miliardi di euro per il settore del private banking italiano, che conta di tagliare il traguardo a tre zeri nel 2022 secondo le stime dell’Aipb, l'associazione che riunisce i principali operatori nazionale ed internazionali del settore. A illustrare i dati, facendo il punto sugli obiettivi raggiunti e sullo stato di salute generale del private baking tricolore, è stato il presidente dell’Aipb Paolo Langé durante la XVI edizione del Forum annuale del private banking.
L’ultima cifra consolidata, risalente al 2019, parla di 884 miliardi di euro in gestione. Ma le stime vedono masse in crescita, con 908 miliardi per il 2020, 950 per il 2021 fino ad arrivare ai mille miliardi di euro in gestione nel 2022, pari a un terzo della ricchezza investibile delle famiglie italiane. Un traguardo che sarebbe importante non solo per l’industria del risparmio, ma anche per l’economia nazionale perché significherebbe sostenere il rilancio del motore industriale italiano.
“Gli italiani oltre a essere un popolo di risparmiatori stanno crescendo anche come investitori consapevoli: i 4.500 miliardi di euro di ricchezza finanziaria delle famiglie pongono infatti l'Italia al quarto posto tra i principali Paesi europei. E questo rappresenta un fattore di stabilità per il Paese, soprattutto se lo consideriamo assieme al basso tasso di indebitamento privato che è un ulteriore elemento di forza per il futuro", ha rilevato Langé nel suo intervento introduttivo del Forum.
Nonostante il freno dovuto all’andamento dei mercati, i flussi nel private banking italiano sono cresciuti del 2,7% nel 2020 mentre, per il 2021 e 2022, la stima è di flussi in aumento del 2,4% “aiutati” da un +1,8% atteso dai mercati. Durante la pandemia i portafogli dei clienti private sono stati i più colpiti perché più esposti, rispetto alle famiglie, sui mercati finanziari. Tuttavia, la maggior parte della clientela private, già da aprile, è tornata ad investire volgendo lo sguardo al medio-lungo periodo.
Ma nei prossimi anni le famiglie italiane e il private banking dovranno affrontare sfide comuni, a cominciare dalla necessità di migliorare la cultura finanziaria del Paese in modo da aumentare le possibilità di investimento. Un’altra sfida, secondo il presidente Aipb, è quella dell’evoluzione digitale del servizio di consulenza: “E qui entra in campo la questione delle competenze: al crescere della complessità, dobbiamo offrire un set di competenze più ampie, e non di natura esclusivamente finanziaria - ha detto il presidente dell'Aipb – perché soggetti più consapevoli del potenziale dei loro investimenti portano ad uno sviluppo dell’economia del Paese e ad un aumento del benessere delle famiglie”.
OBIETTIVO MILLE MILIARDI
L’ultima cifra consolidata, risalente al 2019, parla di 884 miliardi di euro in gestione. Ma le stime vedono masse in crescita, con 908 miliardi per il 2020, 950 per il 2021 fino ad arrivare ai mille miliardi di euro in gestione nel 2022, pari a un terzo della ricchezza investibile delle famiglie italiane. Un traguardo che sarebbe importante non solo per l’industria del risparmio, ma anche per l’economia nazionale perché significherebbe sostenere il rilancio del motore industriale italiano.
ITALIANI POPOLO DI RISPARMIATORI
“Gli italiani oltre a essere un popolo di risparmiatori stanno crescendo anche come investitori consapevoli: i 4.500 miliardi di euro di ricchezza finanziaria delle famiglie pongono infatti l'Italia al quarto posto tra i principali Paesi europei. E questo rappresenta un fattore di stabilità per il Paese, soprattutto se lo consideriamo assieme al basso tasso di indebitamento privato che è un ulteriore elemento di forza per il futuro", ha rilevato Langé nel suo intervento introduttivo del Forum.
FRENO MOMENTANEO DALLA PANDEMIA
Nonostante il freno dovuto all’andamento dei mercati, i flussi nel private banking italiano sono cresciuti del 2,7% nel 2020 mentre, per il 2021 e 2022, la stima è di flussi in aumento del 2,4% “aiutati” da un +1,8% atteso dai mercati. Durante la pandemia i portafogli dei clienti private sono stati i più colpiti perché più esposti, rispetto alle famiglie, sui mercati finanziari. Tuttavia, la maggior parte della clientela private, già da aprile, è tornata ad investire volgendo lo sguardo al medio-lungo periodo.
LA SFIDA DELLA CULTURA FINANZIARIA
Ma nei prossimi anni le famiglie italiane e il private banking dovranno affrontare sfide comuni, a cominciare dalla necessità di migliorare la cultura finanziaria del Paese in modo da aumentare le possibilità di investimento. Un’altra sfida, secondo il presidente Aipb, è quella dell’evoluzione digitale del servizio di consulenza: “E qui entra in campo la questione delle competenze: al crescere della complessità, dobbiamo offrire un set di competenze più ampie, e non di natura esclusivamente finanziaria - ha detto il presidente dell'Aipb – perché soggetti più consapevoli del potenziale dei loro investimenti portano ad uno sviluppo dell’economia del Paese e ad un aumento del benessere delle famiglie”.
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