Aberdeen

Idee di investimento, perché saranno favorite le multinazionali agili e innovative

Mentre gli emergenti Asia sono candidati a guidare la crescita nel 2021 e l’Europa intende fare da capofila ESG per i prossimi anni, la ri-globalizzazione favorisce le multinazionali di qualità

30 Novembre 2020 12:04

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MERCATI EMERGENTI VINCITORI DEL 2020


Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset di Pictet Asset Management, e Tazio Storni, Senior Investment Manager dei comparti tematici Pictet-Biotech e Pictet-Health, nell’articolo “Biden-vaccino: la combo che piace ai mercati e fa volare gli emergenti”, valutano l’impatto economico e di mercato della doppia notizia della vittoria di Biden e dell’arrivo imminente dei vaccini. La prima osservazione riguarda la dinamica della crescita a "V", confermata dai dati del terzo trimestre, che potrebbe anche diventare una ‘W’, con l’Europa in particolare più vulnerabile, alla luce dei nuovi lockdown. Al contrario, secondo i due esperti di Pictet AM, i “vincitori” in questo complicato 2020 sembrano essere i mercati emergenti, soprattutto asiatici, che non solo hanno beneficiato di servizi che pesano meno sull’economia, ma anche della domanda di beni dei consumatori del mondo sviluppato, che ha spinto la produzione industriale dei paesi emergenti oltre i livelli pre-pandemia.

LA MARCIA IN PIU’ DI CINA, INDIA, COREA DEL SUD E TAIWAN


Anche l’outlook dei mercati asiatici risente dell’impatto del virus e dello shock inferto alle economie, per cui la maggior parte dei paesi del continente chiuderà l’anno nel segno della recessione, ma il panorama è diverso rispetto al resto del mondo perché faranno comunque eccezione grandi economie come la Cina, Taiwan e Vietnam, che anche nel 2020 mostreranno una crescita economica positiva, poiché hanno gestito meglio la situazione legata al Covid rispetto ai loro omologhi. Sulla base di questo scenario, tra i paesi che offrono opportunità interessanti per l’investitore, Christoph Tullner, Gestore del Team ‘Manager Selection’ di Raiffeisen Capital Management, nell’articolo “Raiffeisen predilige India e Cina per investire in Asia”, indica in primo luogo l’India, perché anche durante i lockdown ha continuato a lavorare sulle riforme strutturali, come ad esempio quella del diritto del lavoro. A Raiffeisen CM piace anche la Cina, dove i consumi interni sostengono l’economia, Corea del Sud e Taiwan, perché entrambe hanno gestito bene la crisi da pandemia e dovrebbero beneficiare della ripresa globale, in quanto molto orientate all’esportazione, in particolare in settori come i semiconduttori.

L’EUROPA CAPOFILA ESG


Nel frattempo, l’Europa è sempre più impegnata nella sostenibilità. L’Unione europea ha annunciato una manovra di sostegno da 750 miliardi di euro, della quale il Green Deal europeo è parte integrante. “Sono considerati fondamentali i progetti incentrati sulle energie rinnovabili per continuare a promuovere la decarbonizzazione dei cicli di produzione dell’energia elettrica in Europa”, specifica nell’articolo “Il Green Deal europeo mobiliterà mille miliardi nel prossimo decennioJamie Mills O’Brien, Investment Manager e Stuart Brown, Investment Director Aberdeen Standard Investments. Il mix di fonti energetiche rinnovabili dovrebbe pertanto aumentare dall’attuale 33% circa a oltre il 50% entro il 2030. In secondo luogo, viene posta particolare enfasi sulla sostenibilità ambientale dei trasporti e delle operazioni logistiche, in vista della quale si punta a investimenti in infrastrutture per la mobilità elettrica. In terzo luogo, “la Ue ha espresso la volontà di promuovere una riqualificazione degli edifici e delle infrastrutture”, aggiungono gli esperti di Aberdeen, sottolineando come ci sia la chiara intenzione di avviare un’economia dell’idrogeno ecosostenibile mediante la strategia Clean Hydrogen.

UNA PREFERENZA PER I TITOLI GROWTH DI QUALITA’


Per chi ha un orizzonte di investimento di 12-18 mesi Neuberger Berman suggerisce di rimanere esposti agli asset rischiosi ma vede anche fattori sfavorevoli sia a breve che a lungo e raccomanda quindi di mantenersi bilanciati come gli equilibristi. A metà ottobre, nell’ultimo Asset Allocation Committee Outlook, Neuberger Berman parlava di un ampio consenso di cui avrebbero goduto gli asset rischiosi nei prossimi 12 mesi, mitigato però da incertezze di breve termine, come le elezioni USA e l’evoluzione del coronavirus. Novembre ha poi portato notizie incoraggianti sul fronte dei vaccini mentre è diventato anche più chiaro il panorama politico statunitense. Ma, come si legge nell’articolo “Positivi sugli asset a rischio ma col giusto bilanciamento”, Neuberger Berman ha confermato buona parte delle proprie view, vale a dire una preferenza per l’azionario e il credito rispetto ai titoli di Stato con una predilezione per i titoli growth di qualità nel quadro di una visione più ottimista per gli asset ciclici e sensibili all’economia.

ACCELERATI I TREND STRUTTURALI


Anche BlackRock, nell’ambito del suo upgrade dell’azionario americano, esprime una preferenza per i titoli di qualità, in particolare a larga capitalizzazione, in grado di cavalcare i trend strutturali di crescita, ma anche per aziende di dimensioni minori che si preparano a una possibile svolta positiva del ciclo economico. Una visione che guarda oltre le volatilità a breve termine del mercato dovute all’aumento dei contagi da Covid, proprio perché le notizie positive dal fronte del vaccino rafforzano l’outlook di BlackRock che prevede un’accelerazione della ripartenza nel 2021, riducendo il rischio e i timori di danni permanenti al tessuto economico. BlackRock sottolinea che la pandemia ha accelerato alcuni trend strutturali, come i flussi di investimenti verso asset sostenibili e il dominio dei Big Tech. Inoltre, come sottolineato nell’articolo “BlackRock sovrappesa l’azionario Usa e vede un’accelerazione della ripresa”, il mercato azionario Usa vanta una composizione settoriale più favorevole di altri, con una componente elevata di titoli di alta qualità, vale a dire con bilanci robusti e forte capacità di generazione di cassa, in settori sostenuti da trend di crescita di lungo termine, come tecnologia e sanità. BlackRock nota che l’information technology e i servizi di comunicazione rappresentano quasi il 40% del valore dell’indice MSCI USA, contro appena l’11% in Europa.

LE MULTINAZIONALI AGILI E INNOVATIVE


Infine, è interessante quanto sostiene Steven Smith, Investment Director di Capital Group, nell’articolo “Capital Group: le aziende su cui puntare nell’era della ri-globalizzazione”.
La globalizzazione, ammette l’esperto, è stata il principale motore dell’aumento della ricchezza globale per un lungo periodo ma, aggiunge, le prospettive di un’ulteriore integrazione globale sono diventate meno certe. Le tensioni commerciali globali insieme al Covid-19 hanno messo in luce le vulnerabilità di interdipendenze efficienti ma fragili, con la possibilità di invertire il modello di delocalizzazione che è stato un pilastro della globalizzazione. Ma ci sono molte aziende multinazionali che possono beneficiare di un potenziale ripensamento delle catene di fornitura, perché ben posizionate per prosperare nel nuovo paradigma in quanto sufficientemente agili, innovative e capitalizzate per poter replicare il loro ecosistema produttivo in nuove geografie. Molte multinazionali agili e innovative, come Tesla, TSMC, Keyence e Honeywell

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