ESG

Tutte le opportunità sul fronte ESG nei modelli di business più sostenibili

Secondo gli esperti di Invesco, manca una norma unificata che fornisca alle società una struttura completa in modo che possano allineare le proprie pubblicazioni ESG con le esigenze degli investitori

2 Dicembre 2020 10:34

financialounge -  ESG Invesco investimenti Scenari sostenibilità tassonomia
Lo sviluppo di una finanza sostenibile in Europa richiede la possibilità di poter accedere a informazioni societarie ESG significative e di qualità. Gli investitori, in questo modo, potrebbero approfondire le analisi e delineare il valore potenziale inespresso dall’esame delle pubblicazioni ESG delle aziende che fanno della sostenibilità una parte integrante del proprio Dna: una attitudine che fa acquisire loro un vantaggio competitivo e la capacità di generare valore a lungo termine.

CASH FLOW PIÙ SOSTENIBILI E VALUTAZIONI PIÙ ELEVATE


“Le società che creano valore sociale dovrebbero beneficiare del mutamento delle politiche e delle tendenze di consumo, registrando cash flow più sostenibili, un costo del capitale ridotto e valutazioni più elevate”, spiegano gli esperi di Invesco. Peccato che, nella maggior parte dei casi, gli standard di reporting evidenziano approcci superficiali che considerano poco o per nulla i rischi e le opportunità in materia ESG che sono materiali per ogni azienda, comparto industriale e settore. Manca, di fatto, una norma unificata che fornisca alle società una struttura completa in modo che possano allineare le proprie pubblicazioni ESG con le esigenze degli investitori.

PARTE INTEGRANTE DELLA CREAZIONE DI VALORE A LUNGO TERMINE


Una convergenza degli standard di rendicontazione ESG consentirebbe anche a questi dati di essere certificati con importanti ricadute positive per gli investitori che basano le proprie decisioni di allocazione del capitale proprio su tali informazioni. “Consideriamo le questioni ambientali, sociali e di governance (ESG) non solo per il loro peso finanziario, bensì come parte integrante della creazione di valore a lungo termine”, sottolineano i manager di Invesco ricordando come il valore vero si crei quando le persone, il pianeta e la prosperità procedono di pari passo.

I SUSTAINABLE DEVELOPMENT GOALS DELLE NAZIONI UNITE


In quest’ottica, una direzione precisa la forniscono gli SDG (Sustainable Development Goals, ovvero gli obiettivi di sviluppo sostenibile) delle Nazioni Unite, che riconoscono lo stretto legame tra il benessere umano e la salute dei sistemi naturali e la presenza di sfide comuni che tutti i paesi sono chiamati ad affrontare. Il problema è che gli SDG sono stati concepiti come struttura per la creazione di politiche da parte dei governi e non tanto come uno strumento di supporto agli investimenti. Questo determina il fatto che le aziende e gli investitori trovino difficoltà a tradurli in un reporting di rendicontazione e investimento.

I FATTORI ESG SONO UN’OPPORTUNITÀ NON UN COSTO


“Il nodo critico per gli investitori è considerare i fattori ESG come un’opportunità piuttosto che un costo. E in questo la materialità resta centrale”, sottolineano i professionisti di Invesco. Il Gruppo tecnico di esperti (TEG) in finanza sostenibile costituito dalla Commissione europea ha delineato una mappa di materialità per il cambiamento climatico che potrebbe essere estesa anche agli altri quattro obiettivi ambientali previsti dalla tassonomia Ue, che si propone di individuare le attività economiche in grado di contribuire a raggiungere l’obiettivo emissioni zero entro il 2050.

SETTORI IN TRANSIZIONE VERSO MODELLI DI BUSINESS PIÙ SOSTENIBILI


“Riteniamo che le opportunità ESG più interessanti si trovino non nei settori già contrassegnati come sostenibili, ma in quelli in transizione verso modelli di business più sostenibili. Per noi, la vera definizione di ‘impatto’ è questa e la tassonomia deve diventare lo strumento di questa transizione. Dovrebbe essere utilizzata dalle società come una struttura di riferimento in base alla quale stabilire come agire per allinearsi progressivamente alla tassonomia nel tempo”, fanno presente gli esperti di Invesco.
Che poi concludono: “Abbinata ad una definizione coerente di impatto avverso, la tassonomia crea il supporto di riferimento che permette a aziende e investitori di mappare il punto di partenza e quello di arrivo nel processo di transizione”.

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