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Nell'azionario vince il connubio tra valutazioni interessanti
Agli investitori che si stanno preparando al nuovo scenario dalla primavera 2021, Christian Schmitt (Ethenea) suggerisce come uscire dall’equivoco di scelta tra i titoli growth e quelli value
3 Dicembre 2020 18:01
Una delle domande più frequenti in ambito finanziario è se sia possibile un’inversione di tendenza dai titoli growth a quelli value. Negli ultimi anni, infatti, il mercato ha premiato i titoli growth, a rapida crescita, rispetto ai titoli value, caratterizzati da una bassa valutazione, con un’accelerazione nel corso di quest’anno.
A questo proposito, Christian Schmitt, Senior Portfolio manager Ethenea, reputa improbabile un cambio di questo trend, partendo dal presupposto che il mercato dei capitali è, in linea di massima, efficiente e nulla è economico senza una ragione. Le attuali basse valutazioni delle aziende value sono riconducibili, secondo Schmitt, a tre principali fattori. In primis, evidenziano una mancanza di crescita strutturale. In secondo luogo si tratta di società chiamate a confrontarsi con nuovi dirompenti concorrenti che guadagnano quote di mercato in modo aggressivo e che beneficiano di costanti flussi di nuovo capitale. Inoltre, il regime di tassi d’interesse ai minimi storici mette ancora più sotto pressione la valutazione dei titoli value.
“Nel prossimo futuro non ci aspettiamo un cambio sostenibile a favore dei titoli value derivante dai tre fattori menzionati: ciò rende piuttosto modeste le prospettive a medio e a lungo termine di molti titoli value. Per una performance azionaria positiva e duratura nel lungo termine, rimarrà infatti determinante la crescita strutturale delle aziende”, spiega il manager di Ethenea.
Le cose cambiano, ammette Schmitt, in una prospettiva a breve termine. Per i prossimi 12 mesi, infatti, entrambi gli stili azionari sembrano incorporare nelle valutazioni correnti gran parte degli effetti temporanei innescati dall’attuale pandemia e delle aspettative. “La notizia dei vaccini vicini al traguardo hanno dimostrato nelle ultime settimane agli investitori che anche la sovraperformance dei titoli growth rispetto a quelli value non è una strada a senso unico. Grazie ai progressi della medicina e all’avvicinarsi della stagione estiva entro la primavera del 2021, prenderà corpo una normalizzazione della nostra vita sociale e di comunità, che diventerà col passare del tempo più percettibile e duratura”, sottolinea il Senior Portfolio manager Ethenea.
Schmitt avverte pertanto gli investitori troppo esposti al segmento growth: la combinazione di una ripresa congiunturale, dati di bilancio 2021 delle aziende cicliche che si confronteranno con risultati 2020 penalizzati dalla pandemia e una crescente incertezza sul proseguimento di una politica monetaria estremamente accomodante, potrebbe scompaginare lo spartito di mercato che ha premiato finora in modo unilaterale i titoli a rapida crescita.
Meglio quindi uscire dal dilemma value o growth e analizzare la varietà di sfumature importanti e i fattori in grado di influenzare le prospettive delle singole aziende. “Per esempio, dopo i minimi di marzo, abbiamo spostato l’attenzione del portafoglio azionario del comparto Ethna-DYNAMISCH dai titoli difensivi ai titoli più ciclici. In parallelo abbiamo preso profitto dagli immediati ‘vincitori’ della crisi e investito maggiormente in quelle società che, pur accusando nel breve periodo gli effetti del lockdown, continuano a mostrare una crescita strutturale convincente a lungo termine. Riteniamo che questo connubio tra valutazioni interessanti e crescita strutturale costituisca la condizione di investimento più efficace”, conclude il Senior Portfolio manager Ethenea.
IMPROBABILE UN’INVERSIONE DI TENDENZA DA GROWTH A VALUE
A questo proposito, Christian Schmitt, Senior Portfolio manager Ethenea, reputa improbabile un cambio di questo trend, partendo dal presupposto che il mercato dei capitali è, in linea di massima, efficiente e nulla è economico senza una ragione. Le attuali basse valutazioni delle aziende value sono riconducibili, secondo Schmitt, a tre principali fattori. In primis, evidenziano una mancanza di crescita strutturale. In secondo luogo si tratta di società chiamate a confrontarsi con nuovi dirompenti concorrenti che guadagnano quote di mercato in modo aggressivo e che beneficiano di costanti flussi di nuovo capitale. Inoltre, il regime di tassi d’interesse ai minimi storici mette ancora più sotto pressione la valutazione dei titoli value.
DETERMINANTE UNA CRESCITA STRUTTURALE DELLE AZIENDE
“Nel prossimo futuro non ci aspettiamo un cambio sostenibile a favore dei titoli value derivante dai tre fattori menzionati: ciò rende piuttosto modeste le prospettive a medio e a lungo termine di molti titoli value. Per una performance azionaria positiva e duratura nel lungo termine, rimarrà infatti determinante la crescita strutturale delle aziende”, spiega il manager di Ethenea.
NORMALIZZAZIONE DELLA VITA SOCIALE E DI COMUNITÀ
Le cose cambiano, ammette Schmitt, in una prospettiva a breve termine. Per i prossimi 12 mesi, infatti, entrambi gli stili azionari sembrano incorporare nelle valutazioni correnti gran parte degli effetti temporanei innescati dall’attuale pandemia e delle aspettative. “La notizia dei vaccini vicini al traguardo hanno dimostrato nelle ultime settimane agli investitori che anche la sovraperformance dei titoli growth rispetto a quelli value non è una strada a senso unico. Grazie ai progressi della medicina e all’avvicinarsi della stagione estiva entro la primavera del 2021, prenderà corpo una normalizzazione della nostra vita sociale e di comunità, che diventerà col passare del tempo più percettibile e duratura”, sottolinea il Senior Portfolio manager Ethenea.
ALERT PER GLI INVESTITORI TROPPO ESPOSTI AL SEGMENTO GROWTH
Schmitt avverte pertanto gli investitori troppo esposti al segmento growth: la combinazione di una ripresa congiunturale, dati di bilancio 2021 delle aziende cicliche che si confronteranno con risultati 2020 penalizzati dalla pandemia e una crescente incertezza sul proseguimento di una politica monetaria estremamente accomodante, potrebbe scompaginare lo spartito di mercato che ha premiato finora in modo unilaterale i titoli a rapida crescita.
IL MIX TRA VALUTAZIONI INTERESSANTI E CRESCITA STRUTTURALE
Meglio quindi uscire dal dilemma value o growth e analizzare la varietà di sfumature importanti e i fattori in grado di influenzare le prospettive delle singole aziende. “Per esempio, dopo i minimi di marzo, abbiamo spostato l’attenzione del portafoglio azionario del comparto Ethna-DYNAMISCH dai titoli difensivi ai titoli più ciclici. In parallelo abbiamo preso profitto dagli immediati ‘vincitori’ della crisi e investito maggiormente in quelle società che, pur accusando nel breve periodo gli effetti del lockdown, continuano a mostrare una crescita strutturale convincente a lungo termine. Riteniamo che questo connubio tra valutazioni interessanti e crescita strutturale costituisca la condizione di investimento più efficace”, conclude il Senior Portfolio manager Ethenea.