recovery fund
Nel Recovery Plan taglio dell'Irpef per chi guadagna tra 40 e 60mila euro
Nell’ultima bozza del Recovery Plan, c’è una “revisione generale della tassazione fiscale dei ceti medi” per lavoratori dipendenti e autonomi. Il Ddl delega con attuazione entro fine legislatura
7 Dicembre 2020 15:50
Il governo è al lavoro sul Piano nazionale di ripresa, da finanziare con i soldi del Recovery Fund. La bozza di 125 pagine, visionata dall’Ansa, è divisa in quattro parti e traccia gli obiettivi, le riforme e gli investimenti: al centro c’è “una transizione green, smart and healty”. Sarebbero 196 i miliardi che il governo metterà per le sei macro-aree del Recovery Plan. Tra i punti più importanti, c’è una riduzione della pressione fiscale per i ceti medi.
Nell’ultima bozza del Recovery Plan, c’è anche una “revisione generale della tassazione fiscale dei ceti medi”. In particolare, nel Piano nazionale si legge: “Finora siamo infatti intervenuti sui lavoratori con reddito fino a 40mila euro, ora dobbiamo intervenire a favore dei lavoratori (sia dipendenti sia autonomi) con un reddito medio, ovvero orientativamente incluso tra 40 e 60 mila euro, perché si tratta della fascia che oggi sconta livelli di prelievo eccessivi rispetto ai redditi ottenuti”. È previsto un Ddl delega con attuazione entro la fine della legislatura.
Secondo quanto contenuto nella bozza, alla digitalizzazione e innovazione saranno destinati 48,7 miliardi, all’area “rivoluzione verde e transizione ecologica” andranno 74,3 miliardi, al settore Infrastrutture per una mobilità sostenibile 27,7 miliardi. All’Istruzione e ricerca dovrebbero essere destinati 19,2 miliardi, alla Parità di genere altri 17,1 miliardi, sempre secondo la bozza. Il testo definisce gli obiettivi da raggiungere, individuando delle macro-aree che sono quelle della giustizia, digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, parità di genere, coesione sociale e territoriale, e salute.
Tra le sfide più importanti, c’è anche quella del potenziamento delle formazione del personale sanitario. Sono 9 i miliardi destinati alla sanità, secondo la bozza di Recovery Plan all’esame del Consiglio dei ministri, 4,8 miliardi destinati all’assistenza di prossimità e alla telemedicina, i restanti 4,2 miliardi a innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria. "Le dinamiche e i trend di settore - spiega il piano - individuano nell'invecchiamento della popolazione e nel conseguente aumento della cronicità, la sfida più importante da affrontare".
REVISIONE DELLA TASSAZIONE
Nell’ultima bozza del Recovery Plan, c’è anche una “revisione generale della tassazione fiscale dei ceti medi”. In particolare, nel Piano nazionale si legge: “Finora siamo infatti intervenuti sui lavoratori con reddito fino a 40mila euro, ora dobbiamo intervenire a favore dei lavoratori (sia dipendenti sia autonomi) con un reddito medio, ovvero orientativamente incluso tra 40 e 60 mila euro, perché si tratta della fascia che oggi sconta livelli di prelievo eccessivi rispetto ai redditi ottenuti”. È previsto un Ddl delega con attuazione entro la fine della legislatura.
74,3 MILIARDI PER LA RIVOLUZIONE GREEN
Secondo quanto contenuto nella bozza, alla digitalizzazione e innovazione saranno destinati 48,7 miliardi, all’area “rivoluzione verde e transizione ecologica” andranno 74,3 miliardi, al settore Infrastrutture per una mobilità sostenibile 27,7 miliardi. All’Istruzione e ricerca dovrebbero essere destinati 19,2 miliardi, alla Parità di genere altri 17,1 miliardi, sempre secondo la bozza. Il testo definisce gli obiettivi da raggiungere, individuando delle macro-aree che sono quelle della giustizia, digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, parità di genere, coesione sociale e territoriale, e salute.
9 MILIARDI PER LA SANITÀ
Tra le sfide più importanti, c’è anche quella del potenziamento delle formazione del personale sanitario. Sono 9 i miliardi destinati alla sanità, secondo la bozza di Recovery Plan all’esame del Consiglio dei ministri, 4,8 miliardi destinati all’assistenza di prossimità e alla telemedicina, i restanti 4,2 miliardi a innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria. "Le dinamiche e i trend di settore - spiega il piano - individuano nell'invecchiamento della popolazione e nel conseguente aumento della cronicità, la sfida più importante da affrontare".
Trending