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Borse europee frenate dalla Brexit
Nel giorno dell’inizio delle vaccinazioni nel Regno Unito, sui listini sembra prevalere la cautela per lo stallo sulla Brexit. In programma un incontro a Bruxelles tra Johnson e von der Leyen
8 Dicembre 2020 09:09
Inizio di seduta nel segno della prudenza per i principali listini europei, tutti sotto la parità. Piazza Affari parte con il FTSE MIB in area -0,2% mentre il DAX tedesco (in attesa della pubblicazione dell’indice Zew sull’attività economica) perde lo 0,1%. Inizio leggermente peggiore per Parigi e Madrid (-0,3%) mentre il FTSE 100 di Londra, nonostante l’inizio della campagna vaccinale, perde in avvio lo 0,4%.
In Europa occhi puntati sul Regno Unito per almeno due motivi. Il primo, atteso a livello globale, riguarda l’inizio della campagna vaccinale. Le prime 800mila dosi del vaccino Pfizer/BioNtech sono arrivate in alcuni grandi ospedali del Paese, e da questa mattina, partendo dagli anziani, è iniziata la somministrazione delle dosi. Nei prossimi giorni sono attesi i via libera all’utilizzo dello stesso vaccino anche da parte delle autorità di controllo sui farmaci di Stati Uniti (Fda) e Unione europea (Ema).
L’altro motivo per seguire cosa sta accadendo a Londra è la Brexit. Le lancette continuano a scorrere e il raggiungimento di un accordo sembra sempre più difficile. Secondo le ultime indiscrezioni, gli “sherpa” sono al lavoro per preparare al meglio il prossimo incontro tra il premier inglese Boris Johnson e la presidente della Commissione europea Ursula von der Layen che si terrà a Bruxelles. Nel frattempo, la sterlina continua a perdere terreno nei confronti dell’euro.
Negli Stati Uniti si prevede un’altra seduta debole, con i tre indici principali pronti a prendere fiato dopo la corsa delle ultime settimane. Futures negativi in attesa di proposte concrete per un nuovo pacchetto di aiuti economici, ancora in fase di discussione tra le due parti. Nel frattempo le nuove tensioni tra Cina e Stati Uniti innervosiscono i mercati asiatici. L’Hang Seng di Hong Kong segna -0,7% a poche ore dalla chiusura e anche Shanghai è in rosso, mentre il Nikkei di Tokyo chiude a -0,3% nonostante un nuovo pacchetto di stimolo in arrivo.
Sul fronte materie prime, petrolio in calo con il Wti a -0,98% (45,31 dollari al barile) e il Brent a -1,09% (48,26 dollari al barile). In crescita dello 0,3% l'oro, a 1.871 dollari l'oncia.
AL VIA I VACCINI NEL REGNO UNITO
In Europa occhi puntati sul Regno Unito per almeno due motivi. Il primo, atteso a livello globale, riguarda l’inizio della campagna vaccinale. Le prime 800mila dosi del vaccino Pfizer/BioNtech sono arrivate in alcuni grandi ospedali del Paese, e da questa mattina, partendo dagli anziani, è iniziata la somministrazione delle dosi. Nei prossimi giorni sono attesi i via libera all’utilizzo dello stesso vaccino anche da parte delle autorità di controllo sui farmaci di Stati Uniti (Fda) e Unione europea (Ema).
TENSIONE SU BREXIT
L’altro motivo per seguire cosa sta accadendo a Londra è la Brexit. Le lancette continuano a scorrere e il raggiungimento di un accordo sembra sempre più difficile. Secondo le ultime indiscrezioni, gli “sherpa” sono al lavoro per preparare al meglio il prossimo incontro tra il premier inglese Boris Johnson e la presidente della Commissione europea Ursula von der Layen che si terrà a Bruxelles. Nel frattempo, la sterlina continua a perdere terreno nei confronti dell’euro.
FUTURES USA DEBOLI
Negli Stati Uniti si prevede un’altra seduta debole, con i tre indici principali pronti a prendere fiato dopo la corsa delle ultime settimane. Futures negativi in attesa di proposte concrete per un nuovo pacchetto di aiuti economici, ancora in fase di discussione tra le due parti. Nel frattempo le nuove tensioni tra Cina e Stati Uniti innervosiscono i mercati asiatici. L’Hang Seng di Hong Kong segna -0,7% a poche ore dalla chiusura e anche Shanghai è in rosso, mentre il Nikkei di Tokyo chiude a -0,3% nonostante un nuovo pacchetto di stimolo in arrivo.
Sul fronte materie prime, petrolio in calo con il Wti a -0,98% (45,31 dollari al barile) e il Brent a -1,09% (48,26 dollari al barile). In crescita dello 0,3% l'oro, a 1.871 dollari l'oncia.
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