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Cashback, i soldi rischiano di non bastare per tutti i rimborsi dei cittadini iscritti

Dopo i problemi dei primi giorni, il cashback sembra funzionare. Stanziati 227,9 milioni di euro fino al 31 dicembre: se tutti spendessero 1.500 euro, il rimborso sarebbe “proporzionalmente ridotto”

11 Dicembre 2020 16:55

financialounge -  caschback fisco pagamenti elettronici rimborsi soldi
Non c’è pace per cashback di Stato. Come se non bastassero tutte le difficoltà riscontrate per registrasi e aggiungere strumenti di pagamento all’app IO, adesso per gli utenti che hanno aderito al programma che dà diritto a riavere indietro il 10% di quanto speso, pagando con carte e app autorizzate, ci potrebbe anche essere una sorpresa amara. Il rischio è che si vedano accreditare sul conto corrente meno di quanto preventivato.

COME FUNZIONA


È sempre una questione di soldi. E, anche in questo caso, non potrebbero bastare per restituire 150 euro a tutti gli utenti iscritti al cashback di Natale. Le regole dell’iniziativa sono note ormai a tutti, da giorni non si parla (e si scrive) d’altro: effettuando almeno 10 acquisti, dall’8 al 31 dicembre 2020, e pagando con strumenti elettronici, entro 60 giorni si riavrà indietro il 10% di quanto speso. Chi farà acquisti per 1.500 euro, quindi, è sicuro di ricevere un bonifico dallo Stato di 150 euro. Più che sicuro, ci spera. Sì perché le coperture stanziate potrebbero non essere sufficienti.

UN PROBLEMA DI RISORSE


Il decreto del 24 novembre 2020, n. 156, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, riporta la cifra stanziata per questo speciale cashback di Natale: 227,9 milioni di euro. Adesso, basta fare due conti: l’app IO è stata scaricata da quasi 8 milioni di utenti - altro che Immuni - e il numero aumenterà probabilmente nei prossimi giorni. I cittadini iscritti al programma di rimborso sono 3,6 milioni e sono destinati ad aumentare, come i download dell’app. Se tutti questi utenti spendessero 1.500 euro, avrebbero diritto a 150 euro di rimborso: spesa totale 540 milioni di euro. Peccato che ne sono stati stanziati neanche 230 milioni.

RISCHIO RIMBORSI RIDOTTI


Il decreto all’articolo 11, quello dedicato alle “Risorse finanziarie” recita: “L'attribuzione del rimborso previsto dall'articolo 7 avviene nei limiti dell'importo di euro 227,9 milioni. Qualora la predetta risorsa finanziaria non consenta il pagamento integrale del rimborso spettante, questo è proporzionalmente ridotto”. Tradotto in parole più semplici: se dovessero mancare i soldi per tutti, invece del 10%, la quota del cashback scenderà in maniera “proporzionale”. Una beffa. Intanto il governo sta pensando di prorogare il periodo di validità fino al 6 gennaio perché nei primi giorni, a causa dei problemi tecnici, è stato impossibile registrare le operazioni.

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