Aberdeen Standard Investments
Economia più autosufficiente e ripresa rapida: i motivi per investire in Cina
Per Aberdeen Standard Investments, il mercato cinese è in rapida crescita e ha continuato a funzionare bene anche quest’anno, nonostante il Covid. Cresce l’attenzione per i criteri Esg
15 Dicembre 2020 12:15
La Cina è la seconda economia più grande al mondo e il secondo mercato azionario, con una capitalizzazione superiore ai 10mila miliardi di dollari. Perché potrebbe essere una buona idea in ottica investimento? Per Aberdeen Standard Investments è la crescita.
“L’economia cinese è sempre più autosufficiente, le sue dinamiche sono guidate da fattori interni, ovvero dai consumatori cinesi”, spiega nella sua analisi Nicholas Yeo, Responsabile azionario Cina, Aberdeen Standard Investments. “Il mercato dei capitali ha continuato a funzionare bene anche quest'anno, nonostante il Covid-19 e le tensioni geopolitiche. Il turismo interno è tornato a funzionare, mentre i consumi interni di fascia alta si stanno riprendendo bene”. Ripresa dell’economia più rapida che significa più opportunità per gli investitori.
Restano le tensioni Usa-Cina che potrebbero avere delle ripercussioni anche sui mercati. “Se continueremo ad assistere alle azioni degli Stati Uniti volte a limitare l’accesso cinese alla tecnologia, questo potrebbe rallentare il recupero economico della Cina”, continua l’esperto di Aberdeen Standard Investments. “La firma del Partnerariato economico regionale (RCEP), che mira a ridurre le barriere tariffarie e non tariffarie in 15 Paesi, dovrebbe contribuire a garantire il commercio e ad approfondire l’integrazione regionale”. ASI prevede che il Pil nominale della Cina supererà quello degli Stati Uniti entro il 2035.
Il rally della Cina quest’anno è stato guidato da investitori nazionali e stranieri. Dal lancio di Stock Connect, nel 2014, le azioni A hanno attirato 170 miliardi di dollari di flussi netti da oltreoceano. L’indice MSCI Chine A Onshore Index è stato tra i più performanti al mondo quest’anno, e la sua capitalizzazione ha superato per la prima volta la barriera dei 10mila miliardi di dollari. “Crediamo che un reddito disponibile più elevato stimolerà la domanda di prodotti sanitari, servizi di gestione patrimoniale, assicurazioni e beni e servizi di lusso”, prosegue Nicholas Yeo. “Rimangono intatti anche i driver di crescita strutturale, come l'utilizzo di energie rinnovabili, applicazioni cloud, 5G, e-commerce e intelligenza artificiale. L'energia rinnovabile non è mai stata così economica e la Cina domina la catena di fornitura globale di energia rinnovabile e batterie”.
L’attenzione per il rispetto dei parametri di sostenibilità (Esg) è molto sviluppata in Europa, meno nel resto del mondo ma “oggi le aziende cinesi stanno facendo più che mai un’attività di engagement con i gestori di fondi”, precisa il responsabile azionario di ASI. “Sono sempre più consapevoli delle emissioni di Co2 e si rendono conto che, attuando pratiche sostenibili, possono migliorare la percezione del marchio, la fidelizzazione dei clienti e, in ultima analisi, il prezzo delle azioni”. La selezione di società con forti standard Esg “migliora le nostre possibilità di investire nei vincitori a lungo termine ed evitare fallimenti e scandali aziendali”, commenta l’esperto di Aberdeen Standard Investments. Gli investitori non esposti alla Cina, rischiano di perdere interessanti opportunità di guadagno legate al potenziale di crescita.
ECONOMIA SEMPRE PIÙ AUTOSUFFICIENTE
“L’economia cinese è sempre più autosufficiente, le sue dinamiche sono guidate da fattori interni, ovvero dai consumatori cinesi”, spiega nella sua analisi Nicholas Yeo, Responsabile azionario Cina, Aberdeen Standard Investments. “Il mercato dei capitali ha continuato a funzionare bene anche quest'anno, nonostante il Covid-19 e le tensioni geopolitiche. Il turismo interno è tornato a funzionare, mentre i consumi interni di fascia alta si stanno riprendendo bene”. Ripresa dell’economia più rapida che significa più opportunità per gli investitori.
LE TENSIONI USA-CINA
Restano le tensioni Usa-Cina che potrebbero avere delle ripercussioni anche sui mercati. “Se continueremo ad assistere alle azioni degli Stati Uniti volte a limitare l’accesso cinese alla tecnologia, questo potrebbe rallentare il recupero economico della Cina”, continua l’esperto di Aberdeen Standard Investments. “La firma del Partnerariato economico regionale (RCEP), che mira a ridurre le barriere tariffarie e non tariffarie in 15 Paesi, dovrebbe contribuire a garantire il commercio e ad approfondire l’integrazione regionale”. ASI prevede che il Pil nominale della Cina supererà quello degli Stati Uniti entro il 2035.
MERCATO DELLE A-SHARES PIÙ ACCESSIBILE
Il rally della Cina quest’anno è stato guidato da investitori nazionali e stranieri. Dal lancio di Stock Connect, nel 2014, le azioni A hanno attirato 170 miliardi di dollari di flussi netti da oltreoceano. L’indice MSCI Chine A Onshore Index è stato tra i più performanti al mondo quest’anno, e la sua capitalizzazione ha superato per la prima volta la barriera dei 10mila miliardi di dollari. “Crediamo che un reddito disponibile più elevato stimolerà la domanda di prodotti sanitari, servizi di gestione patrimoniale, assicurazioni e beni e servizi di lusso”, prosegue Nicholas Yeo. “Rimangono intatti anche i driver di crescita strutturale, come l'utilizzo di energie rinnovabili, applicazioni cloud, 5G, e-commerce e intelligenza artificiale. L'energia rinnovabile non è mai stata così economica e la Cina domina la catena di fornitura globale di energia rinnovabile e batterie”.
LE AZIENDE CINESI E I CRITERI ESG
L’attenzione per il rispetto dei parametri di sostenibilità (Esg) è molto sviluppata in Europa, meno nel resto del mondo ma “oggi le aziende cinesi stanno facendo più che mai un’attività di engagement con i gestori di fondi”, precisa il responsabile azionario di ASI. “Sono sempre più consapevoli delle emissioni di Co2 e si rendono conto che, attuando pratiche sostenibili, possono migliorare la percezione del marchio, la fidelizzazione dei clienti e, in ultima analisi, il prezzo delle azioni”. La selezione di società con forti standard Esg “migliora le nostre possibilità di investire nei vincitori a lungo termine ed evitare fallimenti e scandali aziendali”, commenta l’esperto di Aberdeen Standard Investments. Gli investitori non esposti alla Cina, rischiano di perdere interessanti opportunità di guadagno legate al potenziale di crescita.