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Outlook 2021, Invesco: si vede la luce in fondo al tunnel
I tre scenari in vista del prossimo anno e le migliori soluzioni per l’asset allocation secondo Paul Jakson, Global Head of Allocation Research di Invesco
15 Dicembre 2020 16:09
L’aggiornamento del quarto trimestre dell’outlook 2021 del Global Market Strategy Office di Invesco può essere riassunto nel titolo: la luce in fondo al tunnel. A illustrare gli scenari e la conseguente asset allocation è stato Paul Jakson, Global Head of Allocation Research di Invesco, che ha confermato l’ottimismo per la ripresa in vista, avvertendo però di non fare l’errore di rilassarsi troppo.
Secondo l’esperto il 2021 sarà l’anno degli asset ciclici, in particolare quelli che sono soliti sovraperformare all’inizio del ciclo di ripresa. Nell’asset allocation di Invesco per il 2021 trovano spazio, in base ai ritorni previsti, l’azionario del Regno Unito, il Real Estate e i bond governativi dei mercati emergenti, gli energetici. Non ci si aspetta molto, e dunque sono stati sottopesati o addirittura portati a zero, le restanti obbligazioni governative, i bond investment grade e l’oro, considerato costoso e minacciato dai rendimenti in crescita.
Prima di illustrare i tre scenari principali, Paul Jackson ha sottolineato come il 2020 sia, per molti versi, simile ad altri anni complicati dal punto di vista economico come il 2008, il 2011 o anche il 2018. In queste tre annate gli asset difensivi si sono comportati meglio, ma negli anni seguenti sono stati gli asset ciclici a sovraperformare, con l’eccezione delle materie prime.
Il 2021, secondo l’esperto di Invesco, sarà probabilmente un anno di ripresa, caratterizzato da appuntamenti politici di scarsa rilevanza, se si escludono le elezioni tedesche del prossimo autunno che, di fatto, serviranno a scegliere il successore di Angela Merkel. L’ostacolo di breve termine, ovviamente, si chiama ancora Covid-19. Molti Paesi sono ancora alle prese con la seconda ondata e all’inizio dell’anno potrebbe arrivare la terza, ma grazie anche al supporto delle banche centrali e dei governi prevale l’ottimismo per una ripartenza generalizzata.
Secondo Jackson, lo scenario base (probabilità 50%) vede la diffusione del vaccino a metà 2021 e i Paesi occidentali costretti ancora a mini-lockdown per arginare la pandemia. In questa ipotesi è il manifatturiero a guidare la ripresa, mentre a livella regionale sarà la Cina a prevalere (non a caso Invesco ha deciso di aprire una nuova linea nell’asset allocation dedicata proprio alla Cina). Il secondo scenario, chiamato “V per vaccino”, ha il 40% di probabilità di verificarsi e vede una seconda parte di ripresa più ripida grazie all’introduzione più rapida del vaccino e al supporto monetario e fiscale che rimane intatto ed efficace. In questo scenario, paradossalmente, è la Cina il Paese che ha meno da guadagnare da una distribuzione rapida ed efficace del vaccino. Nel terzo scenario, che secondo Jackson ha solo il 10% di probabilità di verificarsi, l’andamento è a “W”, con nuovi pesanti lockdown e poco spazio di manovra per banche centrali e governi.
L’asset allocation indicata da Paul Jackson per adattarsi al “caso base” vede azioni di tipo growth, servizi finanziari, REITs (società immobiliari quotate in Borsa), obbligazioni high yield, materie prime industriali, mentre a livello regionale la preferenza va a Mercati emergenti asiatici e Usa. Nello scenario “V per vaccino” la preferenza andrebbe, invece, verso l’Europa (UK inclusa) ed Emergenti non asiatici. Infine, in caso di scenario peggiore, l’asset allocation indicata da Jackson prevede oro, cash, titoli governativi e azionario difensivo come healthcare e tech.
TITOLI CICLICI BEN POSIZIONATI
Secondo l’esperto il 2021 sarà l’anno degli asset ciclici, in particolare quelli che sono soliti sovraperformare all’inizio del ciclo di ripresa. Nell’asset allocation di Invesco per il 2021 trovano spazio, in base ai ritorni previsti, l’azionario del Regno Unito, il Real Estate e i bond governativi dei mercati emergenti, gli energetici. Non ci si aspetta molto, e dunque sono stati sottopesati o addirittura portati a zero, le restanti obbligazioni governative, i bond investment grade e l’oro, considerato costoso e minacciato dai rendimenti in crescita.
2020 SIMILE A 2008 E 2011
Prima di illustrare i tre scenari principali, Paul Jackson ha sottolineato come il 2020 sia, per molti versi, simile ad altri anni complicati dal punto di vista economico come il 2008, il 2011 o anche il 2018. In queste tre annate gli asset difensivi si sono comportati meglio, ma negli anni seguenti sono stati gli asset ciclici a sovraperformare, con l’eccezione delle materie prime.
IMPATTO LIEVE DALLA POLITICA
Il 2021, secondo l’esperto di Invesco, sarà probabilmente un anno di ripresa, caratterizzato da appuntamenti politici di scarsa rilevanza, se si escludono le elezioni tedesche del prossimo autunno che, di fatto, serviranno a scegliere il successore di Angela Merkel. L’ostacolo di breve termine, ovviamente, si chiama ancora Covid-19. Molti Paesi sono ancora alle prese con la seconda ondata e all’inizio dell’anno potrebbe arrivare la terza, ma grazie anche al supporto delle banche centrali e dei governi prevale l’ottimismo per una ripartenza generalizzata.
I TRE SCENARI PREVISTI
Secondo Jackson, lo scenario base (probabilità 50%) vede la diffusione del vaccino a metà 2021 e i Paesi occidentali costretti ancora a mini-lockdown per arginare la pandemia. In questa ipotesi è il manifatturiero a guidare la ripresa, mentre a livella regionale sarà la Cina a prevalere (non a caso Invesco ha deciso di aprire una nuova linea nell’asset allocation dedicata proprio alla Cina). Il secondo scenario, chiamato “V per vaccino”, ha il 40% di probabilità di verificarsi e vede una seconda parte di ripresa più ripida grazie all’introduzione più rapida del vaccino e al supporto monetario e fiscale che rimane intatto ed efficace. In questo scenario, paradossalmente, è la Cina il Paese che ha meno da guadagnare da una distribuzione rapida ed efficace del vaccino. Nel terzo scenario, che secondo Jackson ha solo il 10% di probabilità di verificarsi, l’andamento è a “W”, con nuovi pesanti lockdown e poco spazio di manovra per banche centrali e governi.
L’ASSET ALLOCATION ADATTA
L’asset allocation indicata da Paul Jackson per adattarsi al “caso base” vede azioni di tipo growth, servizi finanziari, REITs (società immobiliari quotate in Borsa), obbligazioni high yield, materie prime industriali, mentre a livello regionale la preferenza va a Mercati emergenti asiatici e Usa. Nello scenario “V per vaccino” la preferenza andrebbe, invece, verso l’Europa (UK inclusa) ed Emergenti non asiatici. Infine, in caso di scenario peggiore, l’asset allocation indicata da Jackson prevede oro, cash, titoli governativi e azionario difensivo come healthcare e tech.