Amundi
Boom per gli ETF a novembre: volumi triplicati, guidano gli azionari
Secondo l'analisi di Amundi, i flussi complessivi globali hanno raggiunto quota 122,5 miliardi di euro
18 Dicembre 2020 07:50
Il sentiment positivo di mercato, sulla scia dell’arrivo dei vaccini anti Covid-19, ha fatto accelerare a novembre i flussi a favore degli ETF. I volumi complessivi a livello globale si sono infatti attestati a 122,5 miliardi di euro, quasi tre volte i 42,7 miliardi di euro registrati a ottobre. A beneficiarne è stato soprattutto il comparto azionario globale che ha calamitato sottoscrizioni per 105,4 miliardi di euro, cioè sei volte i 17,4 miliardi del mese precedente. In lieve contrazione, ma sempre su livelli sostenuti, le adesioni ai prodotti del segmento obbligazionario, passate dai 25,4 miliardi di ottobre ai 22,3 miliardi di novembre.
Dei 122,5 miliardi raccolti a novembre a livello globale, 17,5 sono confluiti sugli ETF europei con una netta prevalenza per i prodotti ad indirizzo azionario (16,3 miliardi) rispetto a quelli a vocazione obbligazionaria (1,5 miliardi): in ‘rosso’ invece le commodity e gli altri segmenti (-377 milioni). “Il minore interesse verso gli ETF a reddito fisso riflette la recente contrazione degli spread creditizi societari con il debito societario che ha registrato leggeri deflussi per 207 milioni di euro. Anche i titoli di stato sono risultati meno attrattivi ad eccezione del debito dei mercati emergenti capace di incamerare flussi mensili per 1,2 miliardi”, spiegano gli esperti di Amundi.
La fiducia degli investitori nella capacità dell'Asia di riprendersi dalla crisi di Covid ha infatti favorito i mercati emergenti e il debito pubblico cinese: quest’ultimo ha registrato flussi mensili in entrata per 1,1 miliardi di euro. Nel segmento azionario, invece, gli investimenti mensili sono stati circa sei volte i 2,6 miliardi del mese precedente, confermando, anche in Europa, la dinamica registrata a livello globale.
A questo proposito, come fanno notare i professionisti di Amundi, a differenza dei mesi precedenti in cui gli investitori avevano privilegiato gli ETF settoriali, tematici, e i fondi ESG rispetto agli Smart Beta e agli indici principali, a novembre si è assistito a flussi di acquisto di ETF azionari diffusi in quasi tutte le regioni, strategie e stili. Il podio delle preferenze mensili è occupato, nell’ordine, dagli ETF azionari globali internazionali (7,6 miliardi), seguiti da quelli Europa (1,77 miliardi) e dai prodotti specializzati sui mercati emergenti (1,3 miliardi). Seguono, gli ETF azionari USA e Nord America (1,3 miliardi), l’equity Cina (1,1 miliardi) e i prodotti focalizzati sulla Borsa di Tokyo (915 milioni).
Continuano ad essere particolarmente apprezzati gli investimenti ESG, con flussi in entrata pari a 6,4 miliardi di euro, mentre il fattore Value ha raccolto 2,3 miliardi di euro. “Da questo mese Amundi ha aggiunto al report sui flussi i dati relativi agli ETF specializzati sul cambiamento climatico, sui quali sono confluiti a novembre 1,2 miliardi di euro”, fanno sapere gli esperti di Amundi, segnalando come gli investitori stiano ora spostando i propri investimenti azionari dai prodotti più tradizionali verso allocazioni core ESG e posizioni satellite in ETF sul clima.
I FLUSSI DEL MERCATO EUROPEO
Dei 122,5 miliardi raccolti a novembre a livello globale, 17,5 sono confluiti sugli ETF europei con una netta prevalenza per i prodotti ad indirizzo azionario (16,3 miliardi) rispetto a quelli a vocazione obbligazionaria (1,5 miliardi): in ‘rosso’ invece le commodity e gli altri segmenti (-377 milioni). “Il minore interesse verso gli ETF a reddito fisso riflette la recente contrazione degli spread creditizi societari con il debito societario che ha registrato leggeri deflussi per 207 milioni di euro. Anche i titoli di stato sono risultati meno attrattivi ad eccezione del debito dei mercati emergenti capace di incamerare flussi mensili per 1,2 miliardi”, spiegano gli esperti di Amundi.
FAVORITI I MERCATI EMERGENTI E IL DEBITO CINESE
La fiducia degli investitori nella capacità dell'Asia di riprendersi dalla crisi di Covid ha infatti favorito i mercati emergenti e il debito pubblico cinese: quest’ultimo ha registrato flussi mensili in entrata per 1,1 miliardi di euro. Nel segmento azionario, invece, gli investimenti mensili sono stati circa sei volte i 2,6 miliardi del mese precedente, confermando, anche in Europa, la dinamica registrata a livello globale.
GLI ETF AZIONARI GLOBALI INTERNAZIONALI SUL PODIO
A questo proposito, come fanno notare i professionisti di Amundi, a differenza dei mesi precedenti in cui gli investitori avevano privilegiato gli ETF settoriali, tematici, e i fondi ESG rispetto agli Smart Beta e agli indici principali, a novembre si è assistito a flussi di acquisto di ETF azionari diffusi in quasi tutte le regioni, strategie e stili. Il podio delle preferenze mensili è occupato, nell’ordine, dagli ETF azionari globali internazionali (7,6 miliardi), seguiti da quelli Europa (1,77 miliardi) e dai prodotti specializzati sui mercati emergenti (1,3 miliardi). Seguono, gli ETF azionari USA e Nord America (1,3 miliardi), l’equity Cina (1,1 miliardi) e i prodotti focalizzati sulla Borsa di Tokyo (915 milioni).
FOCUS SUI PRODOTTI SPECIALIZZATI SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Continuano ad essere particolarmente apprezzati gli investimenti ESG, con flussi in entrata pari a 6,4 miliardi di euro, mentre il fattore Value ha raccolto 2,3 miliardi di euro. “Da questo mese Amundi ha aggiunto al report sui flussi i dati relativi agli ETF specializzati sul cambiamento climatico, sui quali sono confluiti a novembre 1,2 miliardi di euro”, fanno sapere gli esperti di Amundi, segnalando come gli investitori stiano ora spostando i propri investimenti azionari dai prodotti più tradizionali verso allocazioni core ESG e posizioni satellite in ETF sul clima.