Attese e mercati
Attese e mercati: la Cina guida la ripresa, Europa ancora indietro
Gli indicatori contrarian non mandano allarmi. Spiragli per i bancari Usa, europei nel limbo. La Cina guida il ciclo globale degli investimenti
28 Dicembre 2020 09:45
POCHI ALLARMI DAGLI INDICI CONTRARIAN
Esattamente un anno fa, quando come ora i mercati si preparavano a entrare nel nuovo anno, uno dei principali indicatori ‘contrarian’ dell’azionario Usa, l’indice Fear & Greed elaborato da CNN Business, segnava allarme rosso a quota 91 in una scala da zero a 100. Ovviamente non poteva prevedere l’arrivo della pandemia di lì a poche settimane, ma rivelava un’eccessiva esposizione al rischio del mercato dei derivati sull’azionario e di altri indicatori. Alla chiusura di Wall Street del 24 dicembre segnava 57, area neutral, in calo da 65 di una settimana fa e da 88 un mese fa. I mercati entrano nel 2021 ‘bilanciati’ tra prudenza e ingordigia.
Un altro indicatore ‘contrarian’ il sondaggio settimanale dell’American Association of Individual Investors, segnala qualche motivo di allarme: i tori sono stabili al 43,6%, contro una media storica del 38%, gli orsi diminuiscono dal 26,3% al 22% contro uno storico al 30,5%, ma il tutto è un po’ bilanciato da neutrali in aumento di 4,2 punti al 34,4%, sopra la media storica di 31,5%.
I BANCARI USA SCALDANO I MOTORI
Anche se con un movimento stop-and-go, a Wall Street continua la rotazione, con gli investitori che cercano di posizionarsi su settori meno ipercomprati rispetto alle mega cap ‘growth’ tecnologiche che hanno dominato il 2020. Tra questi c’è sicuramente il segmento dei bancari. Dopo il superamento degli stress test da parte delle prime 33 banche americane, la Fed ha mantenuto fino a marzo lo stop parziale ai dividendi ma ha aperto la porta ai buyback fino a $11 mld, dando una bella spinta ai titoli del settore a inizio della scorsa settimana. Insieme agli energetici, i bancari sono tra i titoli rimasti più indietro nel rally partito a marzo-aprile, e potrebbero avere molta strada da fare nel 2021, soprattutto se l’economia riparte bene. Diverso il discorso in Europa, dove sia Bce che Eba mantengono estrema prudenza su dividendi e buyback e sono preoccupate per l’arrivo possibile di una nuova ondata di NPL, che colpirebbe soprattutto i paesi del Sud Europa, già messi peggio sul versante del debito pubblico.
CINA A TUTTO VAPORE, EUROPA IN RITARDO
Il panorama delle economie globali continua a vedere una Cina in testa al gruppo e un’Europa che arranca in coda, mentre in Usa le attese per la prima metà del 2021 restano positive ma ridimensionate rispetto a un paio di mesi fa. Un indicatore importante sono gli investimenti in macchinari industriali. Il grafico cui sotto mostra che in termini di nuovi ordini la Cina continua a guidare il resto del mondo tornando ai livelli di metà 2018, mentre gli Usa seguono abbastanza sostenuti e l’Europa resta indietro.
CICLO GLOBALE DEGLI INVESTIMENTI
A favore dell’Europa gioca ora la rimozione del macigno Brexit dal percorso del 2021, che chiude quattro anni e mezzo di incertezze che hanno indubbiamente pesato sulla crescita con l’aggiunta della pandemia e dei lockdown negli ultimi 10 mesi.
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