Cashback
Cashback flop: usato poco e il rimborso medio degli iscritti si ferma a 18 euro
Gli oltre 5 milioni di cittadini che hanno aderito all’iniziativa hanno maturato un credito complessivo di 90 milioni di euro
28 Dicembre 2020 09:27
18 euro: è il rimborso medio maturato da chi durante lo shopping natalizio si è iscritto al piano cashback, sperando di recuperare parte della spesa effettuata. Una cifra lontana dai 150 euro riscattabili da ogni cittadino che ha aderito all’iniziativa. Un dato che certifica il flop della manovra del Governo che avrebbe dovuto rilanciare i consumi nei negozi e combattere l’evasione fiscale.
Un risultato che difficilmente migliorerà entro il 31 dicembre, ultimo giorno valido per maturare credito, dato che i negozi rimarranno chiusi a causa delle restrizioni anti-Covid. Stando ai dati diramati da Palazzo Chigi, prima dello stop forzato delle feste 5,3 milioni di persone avevano aderito all’iniziativa, maturando un cashback complessivo di 90 milioni di euro, pari a diciotto euro di rimborso a testa.
Un flop che rappresenta però una fortuna per le casse dello Stato. Il Governo ha infatti stanziato quasi 230 milioni di euro per il cashback natalizio, troppo pochi per assicurare rimborsi da 150 euro a tutti i partecipanti. Se i 5,3 milioni di cittadini che finora hanno aderito all’iniziativa riuscissero a spendere 1500 euro entro il 31 dicembre, lo Stato avrebbe bisogno di 750 milioni di euro e andrebbe quindi sotto di 520 milioni.
Il cashback, oltre a rilanciare i consumi, dovrebbe servire a combattere l’evasione fiscale. Secondo i numeri registrati da Satispay, una delle app di pagamento tramite cui è possibile accedere ai rimborsi, sembrerebbe che un lieve spostamento dal contante alla moneta elettronica ci sia stato. Ma secondo Confesercenti il premio di 150 euro previsto dall’iniziativa non è sufficiente a invertire il trend. “Tra zone rosse e arancioni, le aspettative sulle vendite per il periodo delle feste si sono inevitabilmente abbassate e pure il cashback resterà vittima delle chiusure: la scelta di anticiparlo a Natale si è rivelata affrettata”, ha dichiarato il segretario generale Mauro Bussoni.
DIFFICILE MIGLIORARE
Un risultato che difficilmente migliorerà entro il 31 dicembre, ultimo giorno valido per maturare credito, dato che i negozi rimarranno chiusi a causa delle restrizioni anti-Covid. Stando ai dati diramati da Palazzo Chigi, prima dello stop forzato delle feste 5,3 milioni di persone avevano aderito all’iniziativa, maturando un cashback complessivo di 90 milioni di euro, pari a diciotto euro di rimborso a testa.
DOPPIO FLOP
Un flop che rappresenta però una fortuna per le casse dello Stato. Il Governo ha infatti stanziato quasi 230 milioni di euro per il cashback natalizio, troppo pochi per assicurare rimborsi da 150 euro a tutti i partecipanti. Se i 5,3 milioni di cittadini che finora hanno aderito all’iniziativa riuscissero a spendere 1500 euro entro il 31 dicembre, lo Stato avrebbe bisogno di 750 milioni di euro e andrebbe quindi sotto di 520 milioni.
LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE
Il cashback, oltre a rilanciare i consumi, dovrebbe servire a combattere l’evasione fiscale. Secondo i numeri registrati da Satispay, una delle app di pagamento tramite cui è possibile accedere ai rimborsi, sembrerebbe che un lieve spostamento dal contante alla moneta elettronica ci sia stato. Ma secondo Confesercenti il premio di 150 euro previsto dall’iniziativa non è sufficiente a invertire il trend. “Tra zone rosse e arancioni, le aspettative sulle vendite per il periodo delle feste si sono inevitabilmente abbassate e pure il cashback resterà vittima delle chiusure: la scelta di anticiparlo a Natale si è rivelata affrettata”, ha dichiarato il segretario generale Mauro Bussoni.
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