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Mercati emergenti in espansione trainati dalla Cina

Gli esperti di Schroders prevedono che il vaccino, la nuova amministrazione Usa e un dollaro debole faranno da supporto all’azionario emergente prolungando lo slancio post-virus nel 2021

29 Dicembre 2020 08:00

financialounge -  azionario investimenti Morning News Scenari Schroders
Il Covid-19 ha avuto un impatto notevole sui mercati emergenti nel 2020, anche se in modo diverso, con Cina, Taiwan e Corea del Sud che hanno contenuto il virus in modo migliore rispetto agli altri e all’economia globale nel suo complesso. Alcune economie emergenti continuano a dover gestire la seconda ondata della pandemia, ma la maggior parte sta vedendo una ripresa dell'attività, e gli esperti di Schroders si aspettano che lo slancio continuerà nel 2021, con il supporto dei vaccini.

PROSPETTIVE POSITIVE PER L’AZIONARIO


In particolare, David Rees, Senior Emerging Markets Economist, ritiene che la ripresa economica nei mercati emergenti sta continuando con molte delle principali economie che hanno subito una contrazione inferiore a quanto inizialmente temuto. Infatti, dopo una contrazione stimata all’1,9% quest’anno, Rees si aspetta un’espansione del 6,9% nel 2021 per l’intera area emergente, con la Cina che guiderà la crescita con un +9%”. Tom Wilson, Head of Emerging Market Equities, sempre di Schroders, prevede che elezioni Usa e vaccino apriranno prospettive positive per l’azionario emergente, portando a una normalizzazione della vita sociale ed economica tra la seconda metà del 2021 e l’inizio del 2022, permettendo una ripresa degli utili aziendali.

PERSISTERANNO LE TENSIONI USA-CINA


Intanto, prosegue l’analisi di Wilson, l’aumento dei contagi ha portato a una rinnovata debolezza economica nel quarto trimestre, per cui la crescita globale potrebbe restare debole anche nella prima metà del 2021, ma si è anche vista una ricostruzione delle scorte, che ha supportato sia la produzione industriale che gli scambi degli Emergenti. Inoltre, l’amministrazione Biden porterà probabilmente a un deficit pubblico maggiore negli Usa e a un dollaro più debole, che potrebbe concorrere a far sovra-performare l’azionario emergente rispetto ai mercati sviluppati. Le tensioni Cina-Usa probabilmente persisteranno, anche se l’approccio di Biden sarà probabilmente più metodico e multilaterale.

TITOLI GROWTH SEMPRE FAVORITI


Tra i principali rischi, Wilson vede una svolta nel volume di nuovo debito emesso in Cina, che potrebbe essere un primo segnale di rotazione nell’attività economica, e l’inizio del rientro degli stimoli delle banche centrali globali. Su un orizzonte di più lungo termine, l’esperto di Schroders si aspetta una crescita contenuta, la continuazione del supporto delle banche centrali globali e dei tassi a zero, che implica che i titoli growth continueranno probabilmente a essere favoriti.

VALUTE EMERGENTI SOTTOVALUTATE


Sul fronte del mercato valutario, James Barrineau, Head of Global EMD Strategy DI Schroders, ritiene che ci siano buone probabilità che il dollaro si indebolisca nei prossimi mesi, con una crescita sia del disavanzo delle partite correnti che del deficit pubblico negli Stati Uniti, che sarebbe di beneficio per gli asset emergenti e soprattutto per il debito in valuta locale. Barrineau stima che le valute emergenti siano generalmente sottovalutate, più in America Latina e meno in Asia. I tassi di interesse locali sono scesi ai minimi storici, ma continuano a offrire valore rispetto ai differenziali con i mercati sviluppati.

BOND INVESTMENT GRADE BUONA ALTERNATIVA


Per quanto riguarda infine l’obbligazionario emergente in valuta forte, Schroders fa notare che lo spread tra rendimento del debito emergente Investment Grade e i corrispettivi Treasury Usa è in calo appena del 14% rispetto al pre-pandemia. Questo ha consentito ai governi emergenti di aumentare i deficit senza compromettere seriamente i propri rating. Gli spread sono sufficientemente attraenti da attirare gli investitori che possono spaziare a livello globale nel debito emergente, e anche se i ritorni potrebbero non essere competitivi rispetto al debito in valuta locale o High Yield, questi bond rappresenteranno una buona alternativa nell’universo del fixed-income globale.

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