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Da Goldman Sachs, JpMorgan e Citigroup niente più soldi ai partiti politici americani

L'annuncio dei tre colossi mondiali dell'investment banking: sospendiamo le donazioni ai politici che hanno provato a ribaltare il risultato del 2020

11 Gennaio 2021 11:27

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Goldman Sachs, Citigroup e JPMorgan sono pronte a sospendere tutti i contributi ai partiti politici americani, allungando la lista delle società che stanno riconsiderando le loro scelte sulle donazioni dopo i fatti preoccupanti di Capitol Hill.

GOLDMAN SACHS


L’insurrezione dei giganti della comunicazione digitale, culminata, l’8 Gennaio, nella cancellazione dell’account ufficiale di Donald Trump da parte di Twitter, viene ora sostenuta dai leader mondiali dell’investment banking. Secondo Bloomberg, Goldman Sachs sta ancora elaborando un piano che porterà, probabilmente, a ridurre le future donazioni politiche ai leader eletti che hanno lottato per ribaltare il risultato elettorale del 2020.

JPMORGAN


JPMorgan, la più grande banca statunitense per patrimonio, ha detto che sta pianificando una sospensione di sei mesi sia per i repubblicani che per i democratici.

CITIGROUP


La multinazionale Citigroup si è unita alla protesta annunciando di voler temporaneamente interrompere tutti i contributi politici nel trimestre in corso.

VERSO IL GIURAMENTO DI BIDEN


Nel frattempo, per Joe Biden, si avvicina il giorno del giuramento. Il 20 Gennaio il presidente eletto raggiungerà il Campidoglio per entrare nel pieno possesso delle sue funzioni. Al suo fianco, in qualità di vicepresidente, la senatrice californiana Kamala Harris. "Tra dieci giorni volteremo pagina e ricostruiremo. Insieme", ha scritto su Twitter Biden, confermando l'imminenza del suo insediamento ufficiale.

UNA BORSA RESILIENTE


Il tentativo di impedire il passaggio del testimone a Capitol Hill non ha avuto ripercussioni negative sulla Borsa. Dal giorno in cui sono avvenuti gli scontri, i principali indici di Wall Street tengono duro: l’8 Gennaio il Dow Jones ha chiuso a +0,18%, l’S&P 500 a +0,55% e il Nasdaq a +1,03%, recuperando il calo registrato il giorno prima dovuto alla vittoria dei democratici in Georgia.

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