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La forte ricerca di reddito trova una risposta nei bond onshore cinesi

Sebbene non manchino i timori per un rincaro dei prezzi al consumo sembra prevalere l’ipotesi di un’inflazione bassa anche nel 2021. Come fonte di reddito da privilegiare il debito emergente e quello cinese in particolare

11 Gennaio 2021 12:20

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SELEZIONE DEGLI INVESTIMENTI PIÙ IMPORTANTE CHE MAI


Nell’articolo “Mercati e previsioni, lo scenario base vede il ritorno alla normalitàAberdeen Standard Investments ipotizza diversi scenari, ma quello di base prevede un ritorno dell’economia globale allo stato pre-Covid. In questo scenario, a cui viene assegnato il 35% di probabilità di verificarsi, Luke Bartholomew, senior economist di Aberdeen Standard Investments, reputa comunque molto meno probabile che in passato lo scenario delineato, perché rispetto all’approdo alla “nuova normalità” vi è anche una maggiore probabilità che si verifichi un contesto inflazionistico o disinflazionistico. Per questo occorre preparare i portafogli degli investitori, dal momento che nel mondo post-Covid un’attenta asset allocation e un’intelligente selezione dei titoli saranno più importanti che mai.

INFLAZIONE BASSA A SOSTEGNO DELLE ASSET CLASS DI RISCHIO


A proposito di inflazione, le attuali valutazioni di mercato si basano sulla tesi che i tassi di interesse resteranno bassi o vicini allo zero per un tempo indefinito. Un concetto che, a sua volta, parte dall’ipotesi che l’inflazione aumenterà lentamente per raggiungere il 2% solo verso la fine del 2023. “Tuttavia, se si registrasse un’accelerazione dei prezzi al consumo, bisognerebbe rivedere le politiche sui tassi per i prossimi tre anni. Le banche centrali ridurrebbero la liquidità, i rendimenti delle obbligazioni inizierebbero a incorporare tassi più alti mentre gli investitori sarebbero costretti a riconsiderare le valutazioni azionarie: un contesto che creerebbe volatilità finanziaria e ribassi, sia per le azioni che per i bond”, tiene a specificare Keith Wade, Chief Economist and Strategist di Schroders. L’esperto, nell’articolo “Schroders: inflazione bassa anche nel 2021”, ha individuato tre principali aspetti che potrebbero portare a un aumento dell’inflazione, ma giunge alla conclusione che i tassi rimarranno bassi ancora per un lungo periodo.

FORTE RICHIESTA DI REDDITO


Resta il fatto che, come osserva nell’articolo “Nel 2021 continua l’appetito per l’obbligazionarioMark Holman, CEO di TwentyFour Asset Management, con l’inizio del 2021, la domanda di prodotti che garantiscono un reddito adeguato rimane forte come lo è stata un gennaio sì e uno no a partire dalla ripresa dopo la crisi finanziaria. Ma aggiunge che di solito a gennaio, dopo un “arido” mese di dicembre, si aprono i rubinetti dell’offerta e arrivano sul mercato nuove emissioni fresche e spesso entusiasmanti. Tuttavia, l’esperto di TwentyFour sospetta che i gestori del reddito fisso siano entrati nel nuovo anno, in generale, con più liquidità o strumenti equivalenti di quanto avrebbero voluto, visto l’andamento del mercato e il fatto che a dicembre si tende a raccogliere liquidità in vista della fine dell’anno, quando i flussi in entrata superano le opportunità di trading disponibili. In conclusione, secondo Holman gli investitori possono aspettarsi un proseguimento di un’offerta limitata anche a gennaio, insufficiente a saziare l’appetito dei bond manager.

UN QUADRO POSITIVO PER IL CREDITO E GLI HIGH YIELD


La combinazione di politiche espansive e allentamento delle misure restrittive anti Covid-19 dovrebbe tradursi in un ritorno della propensione al rischio degli investitori, generalmente positivo per i mercati azionari ed altri asset come il credito corporate e gli High Yield. Uno scenario positivo anche per i Mercati Emergenti, che vedrebbero una ripresa di flussi di capitale. Prevedibile anche un aumento dei rendimenti governativi dai livelli molto bassi raggiunti a seguito della crisi. Ma con inflazione bassa, ripresa incerta e indebitamenti elevati, le banche centrali saranno molto pazienti prima di aumentare i tassi per evitare di compromettere anzitempo la ripresa, per cui l’innalzamento delle curve dei rendimenti nelle economie avanzate dovrebbe essere modesto. Sono le conclusioni cui giunge nell’articolo “2021, mercati visti in ripresa soprattutto nel secondo semestreAndrea Siviero, Investment Strategist di Ethenea Independent Investors.

L’APPEAL DEI BOND ONSHORE CINESI


Intanto, gli investitori orientati al reddito fisso sono alla continua ricerca di rendimento in un mercato in cui i tassi delle principali aree valutarie sono a zero o negativi. Una situazione che rende l’obbligazionario onshore cinese particolarmente attraente come sottolinea nell’articolo “Pro e contro delle obbligazioni cinesiJeremy Cunningham, Investment Director di Capital Group. A sostenere la sua tesi, i rendimenti offerti, la limitata presenza di investitori esteri, e la possibilità di selezionare gli emittenti. Per l’esperto, sarà cruciale la gestione valutaria. “Si tratta di un aspetto importante quando si investe in obbligazioni cinesi. Lo si è potuto constatare nel biennio 2015/16 il cui il deprezzamento del tasso di cambio dello yuan ha eroso i rendimenti degli investitori privi di copertura. In passato la liquidità dell’obbligazionario offshore cinese era talmente esigua che il tasso di cambio risultava pressoché ingestibile. Ma oggi la situazione è migliorata e gli investitori beneficiano di crescenti opportunità di accesso al più stabile mercato onshore”, conclude l’Investment Director di Capital Group.

LA MAREA DEGLI INVESTIMENTI SOSTENIBILI


Infine, la pandemia ha rafforzato e accelerato la preferenza degli investitori per le strategie ESG, con l’Europa più avanti e gli USA ancora indietro. Molti temono che gli investimenti responsabili implichino rendimenti più bassi, ma si tratta di visione poco lungimirante, perché l’integrazione dei fattori ESG consente di individuare società con migliori prospettive di creazione di valore nel lungo periodo, evitando gli asset i cui prezzi non riflettono correttamente i costi legati al cambiamento climatico e riducendo l’esposizione del portafoglio ai rischi sociali e di governance. Lo sottolinea nell’articolo “BlueBay: perché gli investimenti sostenibili sono un trend secolareDavid Riley, Chief Investment Strategist di BlueBay Asset Management, specializzata nel fixed-income, con una lunga tradizione nella gestione alternativa, secondo cui vi sono prove che dimostrano che le strategie di investimento che tendono a sovrappesare i titoli con rating ESG elevato o in miglioramento sovraperformano quelle tradizionali.

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