diversificazione
"Lo shock economico non significa per forza recessione"
Dorval Asset Management (Natixis) consiglia esposizione alle azioni, ma evitando gli indici che riflettono le performance più consistenti
14 Gennaio 2021 11:40
In un contesto caratterizzato da ripresa economica e tassi bassi o negativi, la logica suggerisce di mantenere un’ampia esposizione alle azioni, ma occorre gestire tale esposizione e diversificare gli investimenti. Poiché i titoli autori delle performance più consistenti occupano ormai posizioni di spicco nei principali indici azionari, la diversificazione consisterà nell’allontanarsi da tali indici, privilegiando strategie più attive. Per questo il posizionamento dell’affiliata Natixis Dorval Asset Management, a inizio anno, è frutto di una precisa scelta di diversificazione.
Un commento a cura della stessa Dorval Asset Management spiega che l’arrivo dei vaccini e le elezioni statunitensi hanno diradato le nubi che gravavano sui mercati e ora gli investitori possono proiettarsi in un futuro post coronavirus e post Donald Trump. La riapertura di intere aree dell’economia consentita dal controllo sul virus vale quanto un imponente piano di rilancio globale che si snoderà lungo tutto il 2021, senza dimenticare il sostegno monetario e fiscale e il trend di impiego dei risparmi avviato dalle famiglie già da giugno.
Secondo Dorval Asset Management, l’arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca aumenterà inoltre la fiducia e favorirà la ripresa a livello mondiale. Anche se i rapporti con la Cina resteranno tesi, il commercio globale non sarà più ostacolato da dazi inopportuni e tweet al vetriolo del Presidente degli Stati Uniti. Alla luce di questi sviluppi politici e sanitari, Dorval Asset Management ha rafforzato il peso dei temi ciclici nei suoi portafogli, ampliando in particolare l’esposizione ai mercati europei, soprattutto alle small cap, ai settori più penalizzati dalla crisi di Covid-19 e infine alle materie prime.
Uno scenario ormai ampiamente condiviso ma non privo di rischi, tra cui quello, dice Dorval, che la pandemia duri più a lungo del previsto e risulti difficile da domare e quello di “affaticamento fiscale” in caso di conclusione prematura dei piani di sostegno, che potrebbe nascere da un’eccessiva preoccupazione per il debito pubblico. Un timore che Dorval giudica poco fondato, dal momento che la ripresa e i tassi bassi dovrebbero consentire una buona gestione del debito.
Al momento i principali interrogativi degli investitori riguardano gli altri tre elementi fondanti dell’analisi che Dorval Asset Management applica al suo processo decisionale: il fatto che negli ultimi anni un piccolo gruppo di grandi società si è accaparrato una porzione esorbitante degli utili mondiali, un premio di rischio delle azioni rispetto alle obbligazioni che resta interessante, anche se con un divario fra le aree più brillanti come informatica, sanità, lusso, e quelle più penalizzate, come finanza e energia, e infine la dinamica dei mercati.
Dorval Asset Management conclude avvertendo che l’ottimismo e la propensione al rischio manifestati dagli investitori di tutto il mondo devono invitare alla prudenza. La speranza accesa dai vaccini ha alimentato una diffusa euforia che accresce il rischio di delusione. Inoltre, la ripresa economica è in buona parte già scontata nei corsi azionari, vista la robusta sovraperformance dei titoli ciclici rispetto ai difensivi nel secondo semestre 2020. Per questo, l’allocazione tattica richiederà un attento monitoraggio delle indicazioni di ipercomprato a breve termine.
DIRADATE LE NUBI SUI MERCATI
Un commento a cura della stessa Dorval Asset Management spiega che l’arrivo dei vaccini e le elezioni statunitensi hanno diradato le nubi che gravavano sui mercati e ora gli investitori possono proiettarsi in un futuro post coronavirus e post Donald Trump. La riapertura di intere aree dell’economia consentita dal controllo sul virus vale quanto un imponente piano di rilancio globale che si snoderà lungo tutto il 2021, senza dimenticare il sostegno monetario e fiscale e il trend di impiego dei risparmi avviato dalle famiglie già da giugno.
BIDEN FAVORIRÀ LA RIPRESA
Secondo Dorval Asset Management, l’arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca aumenterà inoltre la fiducia e favorirà la ripresa a livello mondiale. Anche se i rapporti con la Cina resteranno tesi, il commercio globale non sarà più ostacolato da dazi inopportuni e tweet al vetriolo del Presidente degli Stati Uniti. Alla luce di questi sviluppi politici e sanitari, Dorval Asset Management ha rafforzato il peso dei temi ciclici nei suoi portafogli, ampliando in particolare l’esposizione ai mercati europei, soprattutto alle small cap, ai settori più penalizzati dalla crisi di Covid-19 e infine alle materie prime.
SCENARIO NON PRIVO DI RISCHI
Uno scenario ormai ampiamente condiviso ma non privo di rischi, tra cui quello, dice Dorval, che la pandemia duri più a lungo del previsto e risulti difficile da domare e quello di “affaticamento fiscale” in caso di conclusione prematura dei piani di sostegno, che potrebbe nascere da un’eccessiva preoccupazione per il debito pubblico. Un timore che Dorval giudica poco fondato, dal momento che la ripresa e i tassi bassi dovrebbero consentire una buona gestione del debito.
ANALISI BASATA SU TRE ELEMENTI
Al momento i principali interrogativi degli investitori riguardano gli altri tre elementi fondanti dell’analisi che Dorval Asset Management applica al suo processo decisionale: il fatto che negli ultimi anni un piccolo gruppo di grandi società si è accaparrato una porzione esorbitante degli utili mondiali, un premio di rischio delle azioni rispetto alle obbligazioni che resta interessante, anche se con un divario fra le aree più brillanti come informatica, sanità, lusso, e quelle più penalizzate, come finanza e energia, e infine la dinamica dei mercati.
ATTENZIONE AGLI INDICATORI DI IPERCOMPRATO
Dorval Asset Management conclude avvertendo che l’ottimismo e la propensione al rischio manifestati dagli investitori di tutto il mondo devono invitare alla prudenza. La speranza accesa dai vaccini ha alimentato una diffusa euforia che accresce il rischio di delusione. Inoltre, la ripresa economica è in buona parte già scontata nei corsi azionari, vista la robusta sovraperformance dei titoli ciclici rispetto ai difensivi nel secondo semestre 2020. Per questo, l’allocazione tattica richiederà un attento monitoraggio delle indicazioni di ipercomprato a breve termine.