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Amundi: i numeri da record del mercato degli ETF
L’analisi dei flussi ETF mensili di dicembre e dell’intero 2020 a cura di Amundi ETF mostra una raccolta netta annua di 666,7 miliardi di euro, rendendolo, nonostante la pandemia, l'anno record in termini di flussi in ETF
20 Gennaio 2021 22:00
La fiducia degli investitori ha trainato anche a dicembre la raccolta degli ETF che, a livello globale, ha registrato flussi in entrata per 81,4 miliardi di euro. I prodotti a vocazione azionaria hanno incamerato 62,2 miliardi, mentre adesioni per 19,9 miliardi sono state destinate agli strumenti passivi a reddito fisso. In territorio negativo (-1,5 miliardi), invece, la raccolta mensile degli ETF specializzati sulle commodities.
Da segnalare che la dinamica osservata a dicembre a livello globale è stata la stessa per gli ETF registrati in Europa: quelli del comparto azionario hanno beneficiato di flussi netti mensili per pari a 17,9 miliardi di euro, corrispondenti a quasi quattro quinti della raccolta complessiva (22,7 miliardi). Sui prodotti a reddito fisso si sono invece concentrate sottoscrizioni pari a 4,9 miliardi di euro, destinate in gran parte agli ETF focalizzati sulle emissioni governative (2,9 miliardi di euro).
Il bilancio dell’intero 2020 degli ETF si è chiuso con afflussi complessivi pari 666,7 miliardi di euro, rendendolo l'anno record in termini di flussi in ETF, nonostante la pandemia abbia provocato disinvestimenti dai prodotti passivi, sia azionari che a reddito fisso nel mese di marzo. La parte del leone l’ha recitata il comparto azionario, capace di totalizzare 358,2 miliardi di euro di raccolta netta annua, mentre quella degli ETF a reddito fisso si è attestata a 260,1 miliardi. Bene pure i prodotti focalizzati sulle materie prime che, nell’intero anno, sono riusciti a incamerare flussi netti per 46,6 miliardi.
Entrando nello specifico degli ETF registrati in Europa, quelli obbligazionari hanno ottenuto nel 2020 una raccolta netta pari a 32,7 miliardi di euro, 10,7 dei quali sui prodotti collegati a corporate bond e 17,4 miliardi indirizzati a ETF governativi (di cui 5,3 miliardi sul debito cinese). Anche il segmento del reddito fisso ha accusato disinvestimenti nel primo trimestre, recuperati però rapidamente da aprile grazie alle basse valutazioni dei titoli obbligazionari e al sostegno monetario e fiscale senza precedenti.
Per quanto riguarda gli ETF registrati in Europa ad indirizzo azionario, gli afflussi netti annui sono stati pari a 54,6 miliardi di euro. Un bilancio positivo maturato a partire dall’estate e consolidatosi negli ultimi mesi dell’anno. Particolarmente apprezzate due tipologie di prodotti: quelli ESG e quelli ETF settoriali/tematici. I primi hanno contabilizzato flussi netti in ingresso per 36,1 miliardi di euro (stabilendo un nuovo record in termini di afflussi) mentre gli ETF specializzati su settori e temi hanno ottenuto 21,2 miliardi di euro. Si sono distinti, in particolare, gli ETF legati al clima e quelli relativi al settore IT, che hanno catturato, rispettivamente, 4,5 e 3,0 miliardi di euro.
A livello regionale, la preferenza degli investitori è andata agli ETF azionari mondiali (30,5 miliardi di euro), evidenziando una loro inclinazione verso un’esposizione ampia e diversificata. A livello di singoli paesi, infine, il Regno Unito ha registrato la raccolta maggiore, pari a 2,7 miliardi di euro, mentre la Cina è stato il secondo paese più gettonato, con afflussi pari a 1,9 miliardi.
IN EUROPA LE STESSE DINAMICHE OSSERVATE A LIVELLO GLOBALE
Da segnalare che la dinamica osservata a dicembre a livello globale è stata la stessa per gli ETF registrati in Europa: quelli del comparto azionario hanno beneficiato di flussi netti mensili per pari a 17,9 miliardi di euro, corrispondenti a quasi quattro quinti della raccolta complessiva (22,7 miliardi). Sui prodotti a reddito fisso si sono invece concentrate sottoscrizioni pari a 4,9 miliardi di euro, destinate in gran parte agli ETF focalizzati sulle emissioni governative (2,9 miliardi di euro).
AFFLUSSI ANNUI PER 666,7 MILIARDI DI EURO: È RECORD ASSOLUTO
Il bilancio dell’intero 2020 degli ETF si è chiuso con afflussi complessivi pari 666,7 miliardi di euro, rendendolo l'anno record in termini di flussi in ETF, nonostante la pandemia abbia provocato disinvestimenti dai prodotti passivi, sia azionari che a reddito fisso nel mese di marzo. La parte del leone l’ha recitata il comparto azionario, capace di totalizzare 358,2 miliardi di euro di raccolta netta annua, mentre quella degli ETF a reddito fisso si è attestata a 260,1 miliardi. Bene pure i prodotti focalizzati sulle materie prime che, nell’intero anno, sono riusciti a incamerare flussi netti per 46,6 miliardi.
PREMIATI GLI ETF CORPORATE BOND E GOVERNATIVI
Entrando nello specifico degli ETF registrati in Europa, quelli obbligazionari hanno ottenuto nel 2020 una raccolta netta pari a 32,7 miliardi di euro, 10,7 dei quali sui prodotti collegati a corporate bond e 17,4 miliardi indirizzati a ETF governativi (di cui 5,3 miliardi sul debito cinese). Anche il segmento del reddito fisso ha accusato disinvestimenti nel primo trimestre, recuperati però rapidamente da aprile grazie alle basse valutazioni dei titoli obbligazionari e al sostegno monetario e fiscale senza precedenti.
FOCUS SUGLI AZIONARI ESG E TEMATICI
Per quanto riguarda gli ETF registrati in Europa ad indirizzo azionario, gli afflussi netti annui sono stati pari a 54,6 miliardi di euro. Un bilancio positivo maturato a partire dall’estate e consolidatosi negli ultimi mesi dell’anno. Particolarmente apprezzate due tipologie di prodotti: quelli ESG e quelli ETF settoriali/tematici. I primi hanno contabilizzato flussi netti in ingresso per 36,1 miliardi di euro (stabilendo un nuovo record in termini di afflussi) mentre gli ETF specializzati su settori e temi hanno ottenuto 21,2 miliardi di euro. Si sono distinti, in particolare, gli ETF legati al clima e quelli relativi al settore IT, che hanno catturato, rispettivamente, 4,5 e 3,0 miliardi di euro.
GLI AZIONARI GLOBALI PER UN’ESPOSIZIONE AMPIA E DIVERSIFICATA
A livello regionale, la preferenza degli investitori è andata agli ETF azionari mondiali (30,5 miliardi di euro), evidenziando una loro inclinazione verso un’esposizione ampia e diversificata. A livello di singoli paesi, infine, il Regno Unito ha registrato la raccolta maggiore, pari a 2,7 miliardi di euro, mentre la Cina è stato il secondo paese più gettonato, con afflussi pari a 1,9 miliardi.