Brad Tank
Trovare rendimento nelle obbligazioni è ancora possibile
Brad Tank, Chief Investment Officer – Fixed Income di Neuberger Berman, esorta a mantenersi concentrati sull’individuazione di reddito indipendente dalla duration
20 Gennaio 2021 19:00
Per guadagnare con le obbligazioni societarie investment grade, che offrono bassi rendimenti, è necessario allungare la duration (scadenza media dei titoli in portafoglio). Ma questo, secondo Brad Tank, Chief Investment Officer – Fixed Income di Neuberger Berman, espone ad un rischio di ribasso. La sua soluzione, per ricercare reddito consiste infatti nel concentrarsi su high yield, loan, CLO (Collateralized Loan Obligations) e altri settori che tuttora offrono rendimento con un’esposizione minima ai tassi d’interesse.
La notizia dei vaccini anti Covid-19, la conferma che i democratici controlleranno entrambe le Camere del Congresso (sebbene con margini risicati) pronti a sostenere la ripresa con stimoli fiscali e le dichiarazioni degli esponenti della Federal Reserve in materia di “tapering” (una riduzione graduale delle politiche monetarie di stimolo) hanno sospinto i rendimenti dei Treasury USA decennali che, dai minimi di agosto, sono raddoppiati e attualmente si attestano all’1,10%. Nonostante ciò, Tank ritiene che non sia affatto iniziata
una fase di forte rialzo dei tassi.
“Riteniamo che i tassi siano destinati a crescere quest’anno, ma in modo ordinato. Immaginiamo che il rendimento del Treasury USA decennale salga all’1,25% fra tre mesi, all’1,35% fra sei e all’1,5% entro la fine dell’anno” riferisce il manager di Neuberger Berman, secondo il quale, se è vero che l’adeguamento dei saggi statunitensi non ha tenuto il passo delle aspettative di un’accelerazione dell’inflazione, è altrettanto vero che i rendimenti dei titoli di Stato core della zona Euro hanno a malapena registrato delle variazioni negli ultimi tre mesi.
Inoltre, a calmierare i rendimenti, continuano a concorrere anche i resilienti flussi retail verso il reddito fisso con significativi effetti sulle aste obbligazionarie: in occasione dell’emissione della settimana scorsa, la domanda di Treasury USA decennali e trentennali è stata ingente. Per quanto riguarda invece il dibattito sul “tapering”, Tank ha notato toni piuttosto contraddittori.
“Alcuni membri del Federal Open Market Committee, l'organismo della Federal Reserve incaricato di controllare i tassi di interesse USA, solitamente accomodanti si sono espressi a favore di una discussione su un possibile adeguamento delle politiche nel corso dell’anno, mentre altri membri, solitamente propensi a un irrigidimento, hanno tenuto a sottolineare l’assenza di una qualunque minaccia immediata di inflazione”. Certo, ammette il manager, l’inconsueta unanimità che aveva caratterizzato il 2020 è stata archiviata ma le dichiarazioni recenti potrebbero rappresentare un segnale di ritorno alla normalità per gli osservatori della banca centrale americana.
“Resta il fatto che il recente rimbalzo dei tassi USA non ha scatenato il panico sui mercati. E questo rafforza la nostra tesi secondo la quale anche quest’anno le banche centrali continueranno a tranquillizzare i mercati anziché turbarli. Consideriamo le recenti variazioni un adattamento piuttosto ordinato dei prezzi obbligazionari al miglioramento delle aspettative di crescita e inflazione” puntualizza il Chief Investment Officer – Fixed Income di Neuberger Berman, che poi aggiunge: “Questo da un lato rafforza le prospettive per i segmenti a maggiore rendimento dei mercati delle obbligazioni societarie e, dall’altro, sconsiglia un aumento del rischio di tasso nei portafogli. È probabile che ci attendano giorni e settimane volatili ma, sui dodici mesi, continuiamo a sottolineare il tema chiave del reddito senza duration”.
PERCHE’ NON È INIZIATA UNA FASE DI FORTE RIALZO DEI TASSI
La notizia dei vaccini anti Covid-19, la conferma che i democratici controlleranno entrambe le Camere del Congresso (sebbene con margini risicati) pronti a sostenere la ripresa con stimoli fiscali e le dichiarazioni degli esponenti della Federal Reserve in materia di “tapering” (una riduzione graduale delle politiche monetarie di stimolo) hanno sospinto i rendimenti dei Treasury USA decennali che, dai minimi di agosto, sono raddoppiati e attualmente si attestano all’1,10%. Nonostante ciò, Tank ritiene che non sia affatto iniziata
una fase di forte rialzo dei tassi.
TREASURY USA DECENNALI ALL’1,50% ENTRO LA FINE DELL’ANNO
“Riteniamo che i tassi siano destinati a crescere quest’anno, ma in modo ordinato. Immaginiamo che il rendimento del Treasury USA decennale salga all’1,25% fra tre mesi, all’1,35% fra sei e all’1,5% entro la fine dell’anno” riferisce il manager di Neuberger Berman, secondo il quale, se è vero che l’adeguamento dei saggi statunitensi non ha tenuto il passo delle aspettative di un’accelerazione dell’inflazione, è altrettanto vero che i rendimenti dei titoli di Stato core della zona Euro hanno a malapena registrato delle variazioni negli ultimi tre mesi.
IL DIBATTITO SUL TAPERING
Inoltre, a calmierare i rendimenti, continuano a concorrere anche i resilienti flussi retail verso il reddito fisso con significativi effetti sulle aste obbligazionarie: in occasione dell’emissione della settimana scorsa, la domanda di Treasury USA decennali e trentennali è stata ingente. Per quanto riguarda invece il dibattito sul “tapering”, Tank ha notato toni piuttosto contraddittori.
UN SEGNALE DI RITORNO ALLA NORMALITÀ
“Alcuni membri del Federal Open Market Committee, l'organismo della Federal Reserve incaricato di controllare i tassi di interesse USA, solitamente accomodanti si sono espressi a favore di una discussione su un possibile adeguamento delle politiche nel corso dell’anno, mentre altri membri, solitamente propensi a un irrigidimento, hanno tenuto a sottolineare l’assenza di una qualunque minaccia immediata di inflazione”. Certo, ammette il manager, l’inconsueta unanimità che aveva caratterizzato il 2020 è stata archiviata ma le dichiarazioni recenti potrebbero rappresentare un segnale di ritorno alla normalità per gli osservatori della banca centrale americana.
IL TEMA CHIAVE DEL REDDITO SENZA DURATION
“Resta il fatto che il recente rimbalzo dei tassi USA non ha scatenato il panico sui mercati. E questo rafforza la nostra tesi secondo la quale anche quest’anno le banche centrali continueranno a tranquillizzare i mercati anziché turbarli. Consideriamo le recenti variazioni un adattamento piuttosto ordinato dei prezzi obbligazionari al miglioramento delle aspettative di crescita e inflazione” puntualizza il Chief Investment Officer – Fixed Income di Neuberger Berman, che poi aggiunge: “Questo da un lato rafforza le prospettive per i segmenti a maggiore rendimento dei mercati delle obbligazioni societarie e, dall’altro, sconsiglia un aumento del rischio di tasso nei portafogli. È probabile che ci attendano giorni e settimane volatili ma, sui dodici mesi, continuiamo a sottolineare il tema chiave del reddito senza duration”.