Allianz Global Investors

Stretta monetaria lontana, buona notizia per gli asset a rischio

Per Allianz Global Investors le asset class a rischio, dalle azioni ai bond corporate, continueranno a godere probabilmente del supporto delle banche centrali anche se le Borse potranno essere un po’ agitate

24 Gennaio 2021 15:00

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Un incremento precoce dei rendimenti obbligazionari comporterebbe un rialzo dei costi di finanziamento e condizioni finanziarie più restrittive con un’economia globale tuttora schiacciata dalla pandemia. Per questo le autorità monetarie di tutto il mondo sottolineano che occorrerà ancora tempo prima di iniziare a inasprire la politica monetaria. È quindi probabile che per ora le asset class rischiose continuino a beneficiare di un certo sostegno. Ma proprio come il cocktail preferito di James Bond, i mercati azionari potrebbero essere agitati, o shakerati, da lockdown più lunghi del previsto o, almeno temporaneamente, dall’ottimismo un po’ eccessivo sulle IPO e sui titoli tecnologici.

RIMBALZO DEI RENDIMENTI USA


Sono le conclusioni di ‘The Week Ahead’ a cura d Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist, Global Economics & Strategy, di Allianz Global Investors, che spiega la recente impennata dei rendimenti obbligazionari USA che hanno portato il rendimento del Treasury USA a 10 anni a quasi raddoppiare dai minimi di agosto mentre anche nell’Area Euro e nel Regno Unito si osserva una risalita dei tassi seppur a un ritmo molto più modesto. Secondo l’esperto di AllianzGI, la normalizzazione di mercati e attività economica hanno indotto gli investitori a richiedere maggiori premi per i futuri rischi di inflazione.

FED TOLLERANTE SULL’INFLAZIONE


Un ulteriore catalizzatore, prosegue l’analisi di Rondorf, è stata la prospettiva di nuovi consistenti stimoli, tra i primi provvedimenti del nuovo presidente Biden, che può determinare un netto aumento dell’offerta di debito federale, per cui gli investitori si attendono prezzi in calo e rendimenti in crescita. Gli investitori in obbligazioni dovranno abituarsi alla nuova linea più attendista della Fed, che aspetterà più a lungo del normale prima di avviare un eventuale inasprimento. E poiché di recente l’inflazione è rimasta ben sotto il target del 2%, tollererà anche un superamento del target per un certo periodo.

MENO EUFORIA SULL’AZIONARIO


L’impennata dei rendimenti ha anche attenuato leggermente l’euforia sull’ azionario, nella prospettiva che a un certo punto i bond possano riacquisire lo status di alternativa di investimento. A risentirne potrebbero essere in particolare le azioni growth, i cui utili e dividendi saranno generati solo tra diversi anni. La settimana prossima gli investitori riceveranno molte informazioni importanti su cui ragionare. Mercoledì sarà la volta della Fed, da cui non sono attese modifiche alla politica monetaria, mentre stanno iniziando i primi 100 giorni dell’Amministrazione Biden tra le cui priorità figurano soprattutto le misure anti Covid-19 e il varo di nuovi di stimoli fiscali.

RAFFICA DI DATI MACRO GLOBALI IN ARRIVO


Inoltre, entrerà nel vivo la stagione delle trimestrali americane e probabilmente si registrerà una modesta contrazione della crescita degli utili, che dovrebbero essere comunque nettamente migliori del -9% stimato dagli analisti. Anche il calendario macro è ricchissimo con in arrivo l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche, quello delle imprese USA e l’indagine della Commissione UE sul clima economico, mentre in Giappone usciranno i dati su produzione industriale e vendite al dettaglio e poi le stime preliminari sul PIL del quarto trimestre del 2020 di Stati Uniti, Germania e Francia.

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