Confindustria
Confindustria boccia il Recovery Plan del governo
Per gli industriali è necessaria “una governance per una puntuale ed efficiente realizzazione del Piano”. Dubbi anche sul tipo di riforma degli ammortizzatori sociali
26 Gennaio 2021 09:21
Manca conformità con le linee guida indicate dalla Ue. Confindustria, dopo il confronto con il governo, precisa “prima ancora di entrare nel merito del Pnrr”, ossia il Recovery Plan, di aver posto “quattro questioni prioritarie inerenti al metodo”. A ispirarle, è esclusivamente “l’interesse nazionale affinché il Pnrr, un’occasione storica e irripetibile per il Paese, raggiunga la massima efficacia”.
Per aumentare l’efficacia del Recovery, è necessaria “una governance per una puntuale ed efficiente realizzazione del Piano, ad oggi non ancora delineata, a nostro avviso dovrebbe prevedere modalità di confronto strutturato e continuativo con le parti sociali e un loro coinvolgimento lungo tutto il processo di esecuzione dei progetti”, prosegue Confindustria, commentando i temi discussi con il governo.
“Le linee guida prescrivono infatti, in maniera puntuale - continua Confindustria - che ogni riforma strutturale e linea di intervento delle 6 missioni strutturali venga declinata secondo una stima precisa degli obiettivi quantitativi che si intende ottenere rispetto alle risorse impegnate. Questo perché la Commissione stessa possa verificarne l'attuazione, sia nell'arco della durata del Piano che negli step intermedi, scongiurando così il rischio di revoca dei fondi o, peggio ancora, la restituzione".
Il Recovery Plan deve avere una stima chiara degli obiettivi sull’occupazione o “in assenza di un quadro generale di priorità, compatibilità e obiettivi, ogni valutazione rischia di ridursi ad una mera somma di richieste, in nome dei diversi interessi economici e sociali”. Le perplessità degli industriali riguardano anche gli ammortizzatori sociali e il tipo di riforma che intende fare il governo: per le politiche attive la proposta è troppo legata ai Centri pubblici per l’impiego.
COINVOLGERE PARTI SOCIALI IN GOVERNANCE
Per aumentare l’efficacia del Recovery, è necessaria “una governance per una puntuale ed efficiente realizzazione del Piano, ad oggi non ancora delineata, a nostro avviso dovrebbe prevedere modalità di confronto strutturato e continuativo con le parti sociali e un loro coinvolgimento lungo tutto il processo di esecuzione dei progetti”, prosegue Confindustria, commentando i temi discussi con il governo.
6 MISSIONI STRUTTURALI
“Le linee guida prescrivono infatti, in maniera puntuale - continua Confindustria - che ogni riforma strutturale e linea di intervento delle 6 missioni strutturali venga declinata secondo una stima precisa degli obiettivi quantitativi che si intende ottenere rispetto alle risorse impegnate. Questo perché la Commissione stessa possa verificarne l'attuazione, sia nell'arco della durata del Piano che negli step intermedi, scongiurando così il rischio di revoca dei fondi o, peggio ancora, la restituzione".
LE LINEE DI INTERVENTO
Il Recovery Plan deve avere una stima chiara degli obiettivi sull’occupazione o “in assenza di un quadro generale di priorità, compatibilità e obiettivi, ogni valutazione rischia di ridursi ad una mera somma di richieste, in nome dei diversi interessi economici e sociali”. Le perplessità degli industriali riguardano anche gli ammortizzatori sociali e il tipo di riforma che intende fare il governo: per le politiche attive la proposta è troppo legata ai Centri pubblici per l’impiego.
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