GAM
Per GAM il caso GameStop è segno di "surriscaldamento" dei mercati
In attesa di nuovi stimoli fiscali e monetari il posizionamento degli investitori retail sta diventando più aggressivo, come segnalano i rally dei titoli più presenti negli "short book" degli hedge fund
30 Gennaio 2021 09:30
La stagione delle trimestrali americane è entrata nel vivo in una fase delicata del quadro pandemico, mentre i mercati sono in attesa di nuovi stimoli fiscali e monetari che permettano un nuovo giro di giostra. I risultati finora pubblicati sul quarto trimestre 2020 sono molto incoraggianti. Non stupiscono i numeri da record dei big della tecnologia, ma si registrano ottimi risultati, sia in termini di fatturati che di utili, anche nei settori manifatturieri più tradizionali. E il consensus di mercato al momento sta prezzando una crescita degli utili del 28% a livello globale per l’anno in corso.
Lo sottolinea Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, in un commento titolato proprio "La Giostra Gira". Il quadro positivo potrebbe giustificare, almeno in parte, le valutazioni elevate che ormai interessano i listini ad ogni latitudine, e anche gli indicatori macro restituiscono un quadro prospettico positivo, con l’economia globale che nel 2021 dovrebbe crescere del 5,5%, secondo le ultime stime del FMI, dopo una contrazione del 3,5% nel 2020. Le economie trainanti saranno ancora una volta la Cina, che nell’ultimo trimestre del 2020 è cresciuta del 6,5% e potrebbe accelerare fino all’8%, e quella americana, che dovrebbe crescere attorno al 5% nel 2021.
La Zona Euro, invece, dovrebbe fermarsi al 4,2% a causa di un’uscita più lenta dai lockdown, che impatta negativamente soprattutto i settori legati ai servizi. I mercati finanziari, dall’annuncio dei primi vaccini a inizio novembre, hanno fatto segnare un’ottima performance in tutte le aree, e Mauri Brusa nota che il posizionamento degli investitori, in particolare dei piccoli, è diventato via via più aggressivo, raggiungendo nelle ultime settimane livelli di attenzione. L’esperto di GAM segnala inoltre “distorsioni tipiche delle fasi di surriscaldamento dei mercati, come il forte rally dei titoli maggiormente presenti negli short book degli Hedge Fund”.
Mauri Brusa sottolinea che gruppi sempre più numerosi di trader non professionali concordano sui social network strategie in opzioni sui titoli di piccola e media capitalizzazione meno amati dai fund manager, facendo salire i prezzi e forzando a rientrare dalle posizioni short provocando il cosiddetto “short squeeze”. L’esperto di GAM cita titoli come Gamestop o 3D System, che sono quadruplicati o quintuplicati in valore nel giro di pochissimi giorni, osservando che la liquidità dei gestori professionali, mai così bassa dal 2013, conferma che il “sentiment” degli operatori di mercato sta raggiungendo “livelli di euforia pericolosi”, in una fase in cui la situazione pandemica sta nuovamente complicandosi.
Le mutazioni del virus infatti, anche se contrastate efficacemente dai vaccini, mostrano maggior contagiosità e causano un nuovo inasprimento delle restrizioni, in particolare in Europa. Banche Centrali e Governi finora non hanno fatto mancare il loro sostegno, ma i mercati sono sempre più dipendenti dalla liquidità e Mauri Brusa vede il rischio maggiore in possibili delusioni sul fronte delle manovre monetarie o degli stimoli fiscali. In quest’ottica la nuova manovra di Biden è attesa al varco, e un importo sensibilmente inferiore ai 1.900 miliardi di dollari promessi non verrebbe certamente ben accolto.
LA GIOSTRA GIRA
Lo sottolinea Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, in un commento titolato proprio "La Giostra Gira". Il quadro positivo potrebbe giustificare, almeno in parte, le valutazioni elevate che ormai interessano i listini ad ogni latitudine, e anche gli indicatori macro restituiscono un quadro prospettico positivo, con l’economia globale che nel 2021 dovrebbe crescere del 5,5%, secondo le ultime stime del FMI, dopo una contrazione del 3,5% nel 2020. Le economie trainanti saranno ancora una volta la Cina, che nell’ultimo trimestre del 2020 è cresciuta del 6,5% e potrebbe accelerare fino all’8%, e quella americana, che dovrebbe crescere attorno al 5% nel 2021.
PICCOLI INVESTITORI AGGRESSIVI
La Zona Euro, invece, dovrebbe fermarsi al 4,2% a causa di un’uscita più lenta dai lockdown, che impatta negativamente soprattutto i settori legati ai servizi. I mercati finanziari, dall’annuncio dei primi vaccini a inizio novembre, hanno fatto segnare un’ottima performance in tutte le aree, e Mauri Brusa nota che il posizionamento degli investitori, in particolare dei piccoli, è diventato via via più aggressivo, raggiungendo nelle ultime settimane livelli di attenzione. L’esperto di GAM segnala inoltre “distorsioni tipiche delle fasi di surriscaldamento dei mercati, come il forte rally dei titoli maggiormente presenti negli short book degli Hedge Fund”.
LIVELLI DI EUFORIA PERICOLOSI
Mauri Brusa sottolinea che gruppi sempre più numerosi di trader non professionali concordano sui social network strategie in opzioni sui titoli di piccola e media capitalizzazione meno amati dai fund manager, facendo salire i prezzi e forzando a rientrare dalle posizioni short provocando il cosiddetto “short squeeze”. L’esperto di GAM cita titoli come Gamestop o 3D System, che sono quadruplicati o quintuplicati in valore nel giro di pochissimi giorni, osservando che la liquidità dei gestori professionali, mai così bassa dal 2013, conferma che il “sentiment” degli operatori di mercato sta raggiungendo “livelli di euforia pericolosi”, in una fase in cui la situazione pandemica sta nuovamente complicandosi.
IL RISCHIO DI DELUSIONI SUGLI STIMOLI
Le mutazioni del virus infatti, anche se contrastate efficacemente dai vaccini, mostrano maggior contagiosità e causano un nuovo inasprimento delle restrizioni, in particolare in Europa. Banche Centrali e Governi finora non hanno fatto mancare il loro sostegno, ma i mercati sono sempre più dipendenti dalla liquidità e Mauri Brusa vede il rischio maggiore in possibili delusioni sul fronte delle manovre monetarie o degli stimoli fiscali. In quest’ottica la nuova manovra di Biden è attesa al varco, e un importo sensibilmente inferiore ai 1.900 miliardi di dollari promessi non verrebbe certamente ben accolto.