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J.P. Morgan Asset Management: “Investire nella tecnologia puntando sull’Europa”
JPMorgan Funds – Europe Dynamic Technologies Fund offre la possibilità di investire sulle trasformazioni tecnologiche, attraverso aziende europee leader nel settore
11 Febbraio 2021 08:00
La pandemia ha accelerato processi che già erano in atto. Pensiamo alla digital disruption, ai cambiamenti rapidi e di rottura rispetto al passato, fortemente consolidata nelle settimane di lockdown. Questa tendenza è destinata ancora a crescere in futuro. Il settore tecnologico, quindi, sarà ancora più centrale nell’asset allocation. Ma limitare lo sguardo unicamente gli Stati Uniti potrebbe significare non cogliere tutte le opportunità che i mercati offrono.
J.P. Morgan Asset Management considera il settore tecnologico strategico in ottica investimento. Ma guarda anche alle possibilità da cogliere in Europa, senza concentrarsi solo sulla Silicon Valley. Nello specifico, JPMorgan Funds – Europe Dynamic Technologies Fund offre la possibilità di investire su quelle trasformazioni tecnologiche che stanno modificando la vita di tutti i giorni, attraverso aziende europee leader nel settore.
“L’Europa è leader in diversi settori tecnologici, che non sono necessariamente noti al pubblico di consumatori, ma che sono comunque chiave per il business a livello globale”, spiega J.P. Morgan AM. Il settore tecnologico europeo è rimasto poco esplorato negli ultimi vent’anni, con la Silicon Valley che ha catalizzato le attenzioni di investitori e analisti. Ma il Vecchio Continente può contare su eccellenze tecnologiche come società leader in campi come quello dei semiconduttori, pagamenti digitali o di “internet of things”.
Perché tecnologia in Europa? “Il settore tecnologico europeo è relativamente poco rappresentato negli indici azionari geografici: 8% dell’indice MSCI Europe, sulla base della capitalizzazione di mercato, rispetto al 29% dell’indice azionario americano MSCI”, spiega Jon Ingram, gestore del JPMorgan Funds – Europe Dynamic Technologies Fund. “Riteniamo però che esistano due opportunità per investire in Europa: la prima derivante dalla presenza di eccellenze che vedono potenziare il proprio modello di business quale conseguenza del Covid-19; la seconda è una regolamentazione meno pressante in Europa, dove le prime 10 società tecnologiche per capitalizzazione hanno un mercato di riferimento business to business”.
Lo abbiamo detto sin dall’inizio: l’emergenza sanitaria ha avuto un forte impatto sulla digital disruption e, più in generale, sulla tecnologia. “Col Covid-19 abbiamo visto un’accelerazione di diversi trend, sia più noti che meno noti - aggiunge il gestore del fondo - ed un ampliamento del numero di società che hanno beneficiato della rivoluzione tecnologica, riuscendo ad ottenere quella massa critica in grado di competere con i grandi player già presenti sul mercato e spesso di matrice statunitense”. L’esempio sono i settori dell’e-commerce, dei pagamenti digitali o dei semiconduttori.
Qual è il processo di investimento del JPMorgan Funds – Europe Dynamic Technologies Fund? “Facendo leva sulla ricerca, il team investe sulle migliori idee, senza alcun vincolo di benchmark, e mira a individuare i titoli del settore tecnologico che rappresentino società con solido management, valutazioni interessanti, finanziariamente solide e opportunità di crescita, spesso verticale secondo il modello della “curva ad S”, conclude Jon Ingram.
I GIOIELLI DELL’ECONOMIA EUROPEA
J.P. Morgan Asset Management considera il settore tecnologico strategico in ottica investimento. Ma guarda anche alle possibilità da cogliere in Europa, senza concentrarsi solo sulla Silicon Valley. Nello specifico, JPMorgan Funds – Europe Dynamic Technologies Fund offre la possibilità di investire su quelle trasformazioni tecnologiche che stanno modificando la vita di tutti i giorni, attraverso aziende europee leader nel settore.
APPROCCIO ATTIVO ALLE TECNOLOGIE EUROPEE
“L’Europa è leader in diversi settori tecnologici, che non sono necessariamente noti al pubblico di consumatori, ma che sono comunque chiave per il business a livello globale”, spiega J.P. Morgan AM. Il settore tecnologico europeo è rimasto poco esplorato negli ultimi vent’anni, con la Silicon Valley che ha catalizzato le attenzioni di investitori e analisti. Ma il Vecchio Continente può contare su eccellenze tecnologiche come società leader in campi come quello dei semiconduttori, pagamenti digitali o di “internet of things”.
IL RUOLO CENTRALE DELL’EUROPA
Perché tecnologia in Europa? “Il settore tecnologico europeo è relativamente poco rappresentato negli indici azionari geografici: 8% dell’indice MSCI Europe, sulla base della capitalizzazione di mercato, rispetto al 29% dell’indice azionario americano MSCI”, spiega Jon Ingram, gestore del JPMorgan Funds – Europe Dynamic Technologies Fund. “Riteniamo però che esistano due opportunità per investire in Europa: la prima derivante dalla presenza di eccellenze che vedono potenziare il proprio modello di business quale conseguenza del Covid-19; la seconda è una regolamentazione meno pressante in Europa, dove le prime 10 società tecnologiche per capitalizzazione hanno un mercato di riferimento business to business”.
COVID-19 E TECNOLOGIA
Lo abbiamo detto sin dall’inizio: l’emergenza sanitaria ha avuto un forte impatto sulla digital disruption e, più in generale, sulla tecnologia. “Col Covid-19 abbiamo visto un’accelerazione di diversi trend, sia più noti che meno noti - aggiunge il gestore del fondo - ed un ampliamento del numero di società che hanno beneficiato della rivoluzione tecnologica, riuscendo ad ottenere quella massa critica in grado di competere con i grandi player già presenti sul mercato e spesso di matrice statunitense”. L’esempio sono i settori dell’e-commerce, dei pagamenti digitali o dei semiconduttori.
COME INVESTE IL FONDO
Qual è il processo di investimento del JPMorgan Funds – Europe Dynamic Technologies Fund? “Facendo leva sulla ricerca, il team investe sulle migliori idee, senza alcun vincolo di benchmark, e mira a individuare i titoli del settore tecnologico che rappresentino società con solido management, valutazioni interessanti, finanziariamente solide e opportunità di crescita, spesso verticale secondo il modello della “curva ad S”, conclude Jon Ingram.