Bolla finanziaria

Il re degli hedge fund crea l’indicatore che segnala le bolle in Borsa

Ray Dalio, fondatore del fondo Bridgewater Associates, ha lanciato il suo “bubble indicator”: ecco il risultato della sua analisi

23 Febbraio 2021 15:25

financialounge -  Bolla finanziaria Ray Dalio
Noto agli investitori per aver previsto prima di tutti il crollo dei mercati del 2008, Ray Dalio è tornato sul tema “bolla finanziaria” presentando un’analisi eseguita utilizzando un indicatore di bolla messo a punto da lui stesso. Il riassunto della sua analisi è il seguente: l’indicatore di bolla aggregato si trova intorno al 77° percentile e il 5% dei titoli delle mille società americane più importanti è in territorio bolla.

BOLLA O NON BOLLA?


Per arrivare a queste conclusioni il fondatore di Bridgewater Associates, uno dei più importanti fondi speculativi al mondo, ha analizzato il mercato odierno cercando di capire se i prezzi delle azioni siano in bolla, ovvero se siano effettivamente spropositatamente alti rispetto al loro effettivo valore. Un indicatore diverso, dunque, rispetto a quello di Warren Buffett.

SEI DOMANDE


Come ha spiegato sul blog che cura su LinkedIn, Dalio comincia ponendosi sei domande:

  • Quanto sono alti i prezzi rispetto ai valori tradizionali?

  • I prezzi scontano condizioni insostenibili?

  • Quanti nuovi acquirenti (cioè quelli che non erano precedentemente sul mercato) sono entrati nel mercato?

  • Quanto è rialzista il sentiment?

  • Gli acquisti vengono finanziati da una leva finanziaria elevata?

  • I compratori hanno aumentato eccezionalmente gli acquisti forward per speculare o proteggersi da futuri aumenti di prezzo?



TERRITORIO PRE-BOLLA


Successivamente ognuno di questi fattori viene misurato statisticamente e combinato in indici azionari che partono dagli anni ’10. Ebbene, secondo questa analisi di Dalio i mercati si trovano in un terreno che può fare da preludio alla bolla finanziaria vera e propria, ma rispetto a quanto rilevato nel 2000 e nel 1929, quando l’indicatore segnava 100 (il massimo), oggi i mercati si trovano nel 77° percentile. Tra le azioni che secondo Dalio sono in area bolla, figurano titoli di società tecnologiche emergenti, che comunque rappresentano solo il 5% delle mille aziende Usa più grandi, la metà del numero registrato durante la bolla del 2000.


SITUAZIONE SIMILE AL 2000


"Questa situazione di mercato ricorda il 'Nifty Fifty' nei primi anni '70 (le azioni “must have” di Wall Street in quel periodo) e la bolla delle dot-com alla fine degli anni '90, entrambi i quali ricordo bene", ha scritto Dalio aggiungendo che il punteggio odierno è simile alla “bolla della fine degli anni '20, che non ricordo perché non c’ero”.

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