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Benzina, allarme rincari: oggi un pieno costa 7,85 euro in più di nove mesi fa

I prezzi dei carburanti saliranno di 190 euro annui a famiglia solo per costi diretti. Allarme tasse: su un litro di benzina pesano per il 66%

24 Febbraio 2021 12:57

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La corsa al rialzo dei carburanti ricadrà pesantemente sulle tasche dei consumatori e provocherà una stangata, solo per costi diretti di rifornimento, pari a +190 euro annui a famiglia. Lo afferma Assoutenti, associazione dei consumatori specializzata in trasporti, che il 24 febbraio ha diffuso un report sui prezzi di benzina e gasolio e sugli effetti dei rincari per la popolazione.

OGGI SI SPENDONO 7,85 EURO IN PIU' DI NOVE MESI FA


“Oggi un litro di benzina costa l’11,5% in più rispetto a maggio 2020, +11,1% il diesel”, spiega il presidente Furio Truzzi. “Tradotto in soldoni, per un pieno di benzina a un’auto di media cilindrata si spendono oggi 7,85 euro in più rispetto a nove mesi fa e +7 euro per una macchina alimentata a gasolio”. Su base annua il rincaro arriva a quota +190 euro solo di costi diretti.

GLI ALTRI EFFETTI INDESIDERATI DEL RIALZO DEI CARBURANTI


“Ma il rialzo dei carburanti alla pompa produce conseguenze negative anche in altri campi”, prosegue Truzzi: “Determina maggiorazioni per i prezzi dei prodotti trasportati, considerato che in Italia l’80% delle merci viaggia su gomma, con incrementi dei listini, specie per ortofrutta e alimentari, e ha effetti diretti su energia e bollette, senza contare i maggiori costi a carico dell’industria e del comparto trasporti. Effetti indiretti che vengono scaricati sui consumatori attraverso un incremento dei prezzi al dettaglio e delle tariffe”.

INTERVENIRE SULLA TASSAZIONE DEI CARBURANTI


A pesare sulla situazione è l’annoso quanto irrisolto problema della tassazione dei carburanti – altissima mai affrontata da nessun governo. “Oggi, su un litro di benzina, i cittadini pagano il 66% di tasse, il 62,4% sul gasolio”, fa notare Truzzi. “Per questo motivo Assoutenti chiede al nuovo governo Draghi di intervenire sulla tassazione relativa ai carburanti, riducendo il peso di accise e Iva che portano i listini italiani di benzina e gasolio a essere i più alti d’Europa, alleggerendo la spesa delle famiglie, oggi più che mai impoverite e in difficoltà a causa dell’emergenza Covid. Nel contempo è necessario intervenire sull’andamento del prezzo del petrolio per evitare speculazioni che – ammonisce Truzzi – configurano ipotesi di reato come l’aggiotaggio e violazioni della concorrenza tramite illeciti cartelli”.

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