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Gli shortisti su Tesla guadagnano 3,5 miliardi di dollari in una settimana
Il titolo di Tesla ha perso il 17% negli ultimi sette giorni, mentre gli shortisti passano all’incasso. Sul crollo pesa il calo del Bitcoin e lo stop alla produzione del Model 3
26 Febbraio 2021 13:29
Nonostante il calo del 17% del titolo di Tesla, c’è chi è riuscito a guadagnare lo stesso. I venditori allo scoperto hanno totalizzato profitti stimati per 3,5 miliardi di dollari dalle loro posizioni ribassiste sulle azioni del marchio di auto elettriche negli ultimi sette giorni.
Il settore tech è in calo da inizio settimana. E il ribasso non si è fermato neanche ieri: per alcuni analisti il trend è destinato a proseguire, favorito dalla rotazione settoriale verso i titoli che sono stati più pesantemente colpiti dalla pandemia. Il Nasdaq Composite ha chiuso ieri in ribasso di 478,54 punti, cedendo il 3,52%, a 13.119 punti, sotto la sua media mobile a 50 giorni, per la prima volta dal 28 ottobre. Alphabet, Apple, Amazon e Facebook hanno perso il 3%, mentre Tesla addirittura l’8,06%.
Il crollo delle azioni di Tesla è arrivato al termine di una settima movimentata. Ma gli shortisti, secondo i dati diffusi dalla società di analisi finanziaria Ortex al 23 febbraio, festeggiano. A contribuire al crollo delle quotazioni del titolo, ci si è messo pure il Bitcoin, su cui Tesla ha investito 1,5 miliardi di dollari. Dopo aver sfiorato i 50.000 dollari alla fine della giornata di ieri, la quotazione oggi della criptovaluta, oggi venerdì, è calata a 45.000 dollari, con un crollo dell’11% in sole 24 ore.
Tesla ha fermato una parte della produzione nel suo impianto di assemblaggio auto in California ieri, a causa di problemi alla sua catena di approvvigionamento. "Stiamo avendo alcuni problemi di fornitura di alcuni componenti, quindi stiamo cogliendo l'opportunità di ridurre la produzione di Fremont per alcuni giorni per eseguire aggiornamenti delle attrezzature e la manutenzione", ha detto Musk giovedì in un messaggio a tutto il personale raccolto da Bloomberg. L’obiettivo adesso è quello di aumentare “nei prossimi giorni” la piena produzione di auto Model 3 e Model Y. Il titolo nel pre-market Usa oggi è in calo del 1,5%.
DOPO IL SELL OFF SUL TECH
Il settore tech è in calo da inizio settimana. E il ribasso non si è fermato neanche ieri: per alcuni analisti il trend è destinato a proseguire, favorito dalla rotazione settoriale verso i titoli che sono stati più pesantemente colpiti dalla pandemia. Il Nasdaq Composite ha chiuso ieri in ribasso di 478,54 punti, cedendo il 3,52%, a 13.119 punti, sotto la sua media mobile a 50 giorni, per la prima volta dal 28 ottobre. Alphabet, Apple, Amazon e Facebook hanno perso il 3%, mentre Tesla addirittura l’8,06%.
IL CALO DEL BITCOIN
Il crollo delle azioni di Tesla è arrivato al termine di una settima movimentata. Ma gli shortisti, secondo i dati diffusi dalla società di analisi finanziaria Ortex al 23 febbraio, festeggiano. A contribuire al crollo delle quotazioni del titolo, ci si è messo pure il Bitcoin, su cui Tesla ha investito 1,5 miliardi di dollari. Dopo aver sfiorato i 50.000 dollari alla fine della giornata di ieri, la quotazione oggi della criptovaluta, oggi venerdì, è calata a 45.000 dollari, con un crollo dell’11% in sole 24 ore.
PROBELMI CON IL MODEL 3?
Tesla ha fermato una parte della produzione nel suo impianto di assemblaggio auto in California ieri, a causa di problemi alla sua catena di approvvigionamento. "Stiamo avendo alcuni problemi di fornitura di alcuni componenti, quindi stiamo cogliendo l'opportunità di ridurre la produzione di Fremont per alcuni giorni per eseguire aggiornamenti delle attrezzature e la manutenzione", ha detto Musk giovedì in un messaggio a tutto il personale raccolto da Bloomberg. L’obiettivo adesso è quello di aumentare “nei prossimi giorni” la piena produzione di auto Model 3 e Model Y. Il titolo nel pre-market Usa oggi è in calo del 1,5%.
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