Neuberger Berman

“I tassi in rialzo indicano l’inizio di un ciclo positivo per il credito”

Brad Tank (Neuberger Berman) spiega perché il rialzo dei tassi ha disturbato più i mercati azionari che quelli obbligazionari e perché è la conferma che le condizioni di inizio ciclo favoriscono il credito

2 Marzo 2021 21:00

financialounge -  Neuberger Berman obbligazioni Scenari tassi USA
Il rendimento dei Treasury decennali è salito di slancio all’1% all’inizio dell’anno per poi raggiungere i 120 punti base verso la metà di febbraio e toccare l’1,60% giovedì scorso. Un trend frutto del timore che la riapertura delle economie e gli ingenti stimoli fiscali e monetari possano generare pressioni inflazionistiche. Ma perché il rialzo dei tassi ha disturbato più i mercati azionari che quelli obbligazionari?

FOCUS SULLA SENSIBILITÀ ALLA VARIAZIONE DEI TASSI DI INTERESSE


Secondo Brad Tank, Chief Investment Officer – Fixed Income di Neuberger Berman, la spiegazione va ricercata nella duration, cioè nella sensibilità alle variazioni dei tassi di interesse. “Quando dalla primavera scorsa i tassi di interesse sono precipitati, i titoli growth, che in teoria sono i più sensibili ai tassi (per valutazioni legate all’attualizzazione degli utili futuri), hanno iniziato a trainare la ripresa dei mercati. La sovraperformance frutto di questa 'duration' non ha riguardato soltanto i titoli e i settori legati al boom dello smart working, ma, nel tempo, si è estesa anche ad altri settori ad alta crescita”, puntualizza Tank.

I TITOLI GROWTH HANNO PERSO TERRENO


Non appena a dicembre i tassi hanno cominciato a risalire i titoli growth hanno iniziato a sottoperformare quelli value e le azioni cicliche, perdendo terreno a febbraio in termini assoluti. Ma come mai gli stessi timori sui tassi non si sono manifestati nei mercati del credito, dal momento che dovrebbero essere evidentemente più soggetti alla duration? “Nell’ambito investment grade gli emittenti hanno maggiori probabilità di essere società value anziché growth, mentre nell’high yield hanno maggiori probabilità di essere società cicliche. All’inizio di un ciclo, quindi, gli spread creditizi possono restringersi al punto di bilanciare o addirittura ribaltare gli effetti negativi sui prezzi di un aumento dei tassi”, spiega il manager di Neuberger Berman.

I TASSI DECENNALI USA PREVISTI ALL’1,75%


Dall’inizio del quarto trimestre 2020, i rendimenti dei Treasury Usa a 10 anni sono saliti di oltre 80 punti base mentre lo spread delle obbligazioni societarie investment grade (in base all’ICE Bank of America U.S. Corporate BBB Index) si è ristretto di oltre 60 punti base e di quasi 200 punti base quello dell’alto rendimento (indice U.S. High Yield Index). Tank ritiene che gli effetti mitiganti degli spread si siano ormai praticamente esauriti ma, al contempo, reputa prossimo a estinguersi il rialzo dei tassi. “Le nostre aspettative al momento collocano i tassi dei decennali all’1,75%, livello che, se fosse superato con decisione, vedrebbe l’avvio di azioni di supporto da parte della Federal Reserve”, riferisce il CIO Fixed Income di Neuberger Berman.

MENO TITOLI IPOTECARI E MUNICIPAL BOND E PIÙ HIGH YIELD GLOBALI


“Nelle ultime settimane, abbiamo alleggerito ulteriormente i nostri portafogli obbligazionari dai segmenti del mercato più sensibili all’aumento dei tassi, ad esempio i titoli ipotecari e i municipal bond, a favore dell’high yield globale che a nostro avviso presenta un potenziale di rialzo. Abbiamo inoltre sfruttato il sell-off di giovedì scorso per ridimensionare in parte il nostro posizionamento corto nei tassi, preservando un orientamento sufficientemente difensivo”, rivela Tank.

LA CLASSICA SITUAZIONE DI INIZIO CICLO POSITIVA PER IL CREDITO


Il CIO Fixed Income di Neuberger Berman segue con attenzione una possibile inversione degli afflussi verso i fondi del credito e obbligazionari in generale che farebbe scattare qualche allarme sul mercato. “Per ora, tuttavia, continuiamo a considerare il quadro attuale come la classica situazione d’inizio ciclo, positiva per il credito. Uno scenario nel quale è più probabile un nostro graduale ritorno a posizioni con duration più lunga se si dovessero manifestare ulteriori debolezze, anziché prepararci per un prolungato mercato ribassista tra gli asset rischiosi”, conclude Tank.

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