Agenzia delle Entrate
Modello 730, tutte le novità per la dichiarazione 2021
Si apre la stagione della precompilata 2021 con l’invio dei dati al Fisco entro il 16 marzo. Spese mediche detraibili solo se tracciabili
9 Marzo 2021 14:55
Non si scampa, come ogni anno torna la dichiarazione dei redditi. La stagione della precompilata si apre con l’invio al Fisco dei dati entro il 16 marzo. Il termine per la presentazione è fissato al 30 settembre. Tra le novità di quest’anno, c’è la regola di pagare con mezzi tracciabili le spese detraibili al 19 per cento. L’obbligo è scattato il primo gennaio 2020. Nelle dichiarazioni 2019 gli oneri detraibili sono stati inseriti in dichiarazione da 21,7 milioni di contribuenti, per un totale di 31,4 miliardi di euro.
Il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi è fissato al 30 settembre 2021. Chi deve incassare un rimborso Irpef, però, potrebbe pensare di accelerare i tempi, sfruttando l’accredito in busta paga a luglio - nel caso il datore di lavoro sia anche sostituto di imposta -, presentando il 730 tra maggio e giugno. Il modello 730 può essere scelto anche dall’erede di un contribuente deceduto nel 2020 o comunque entro il 30 settembre 2021, ma il pagamento del rimborso resta vincolato alle regole in vigore per il modello Redditi Persone Fisiche.
Per compilare e presentare il modello 730 ci sono due possibilità: la precompilata o il ricorso al Caf o ad altri professionisti autorizzati. La tendenza “fai da te” è in costante crescita, soprattutto con l’emergenza sanitaria che impone il rispetto del distanziamento sociale e, quindi, fa aumentare il numero di chi preferisce compilare in autonomia la dichiarazione direttamente da casa. I Caf e i professionisti garantiscono tuttavia l’accesso sicuro alle loro sedi: in questo caso la compilazione spetterà a loro, il contribuente dovrà portare tutta la documentazione necessaria: dai modelli Cud, agli scontrini per le spese sanitarie, passando per la dichiarazione degli interessi passivi per il mutuo sulla prima casa, fino alle spese sostenute per la previdenza complementare.
Per accedere alla dichiarazione precompilata serve uno Spid, il pin di Fisconline delle Entrate o quello rilasciato dall’Inps. Il modello 730/2021 precompilato è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate a partire dal 30 aprile. Chi decide di accedere a questa modalità, potrà accettare il modello così come viene presentato dall’Agenzia, oppure modificarlo o integrarlo: dal 28 maggio al 20 giugno può anche essere annullato una sola volta, e sostituito con un nuovo invio. Il contribuente che lo accetta senza modifiche non sarà soggetto ai controlli sulle spese detraibili. Il 30 settembre resta il termine per il modello 730 “fai da te” ma anche per quello presentato tramite Caf. Il 25 ottobre scade il termine per presentare al Caf (o professionista abilitato) il 730 integrativo, ma solo se l’integrazione determina un credito maggiore, un minor debito o un’imposta invariata.
Le piccole e medie imprese pagano gravemente gli effetti della pandemia. Anche per questo motivo, quest’anno potrebbe essere meno semplice ricevere il rimborso Irpef in busta paga. Il blocco dei licenziamenti può scongiurare il perdita del sostituto di imposta ma non garantisce la certezza di ricevere lo stipendio in tempo. Può accadere, infatti, che molti piccoli datori di lavoro, alle prese con una grave crisi di liquidità, siano in difficoltà nel pagamento puntuale degli stipendi. Resta, comunque, la possibilità di farsi erogare il rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate sul proprio conto corrente. In questo caso, è bene comunicare tempestivamente l’Iban sul quale si intende ricevere il rimborso. La liquidazione del rimborso avviene in genere entro il 20 dicembre.
Entro il 16 marzo gli operatori sanitari, le banche, gli enti previdenziali e tutti gli altri “soggetti terzi” dovranno inoltrare all’Agenzia delle Entrate i dati necessari per predisporre i modelli precompilati. Dal primo gennaio 2020 è scattato l’obbligo di pagare le spese detraibili al 19 per cento, come quelle mediche, con strumenti tracciabili. La legge prevede però un’eccezione: si possono pagare in contanti medicinali e dispositivi medici, oltre alle prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o private accreditate al Servizio sanitario nazionale. Nelle dichiarazioni 2019, le spese mediche hanno raggiunto i 19,4 miliardi di euro, confermandosi come la parte più consistente degli oneri fiscalmente detraibili al 19 per cento.
LE SCADENZE DA RISPETTARE
Il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi è fissato al 30 settembre 2021. Chi deve incassare un rimborso Irpef, però, potrebbe pensare di accelerare i tempi, sfruttando l’accredito in busta paga a luglio - nel caso il datore di lavoro sia anche sostituto di imposta -, presentando il 730 tra maggio e giugno. Il modello 730 può essere scelto anche dall’erede di un contribuente deceduto nel 2020 o comunque entro il 30 settembre 2021, ma il pagamento del rimborso resta vincolato alle regole in vigore per il modello Redditi Persone Fisiche.
COME PRESENTARE LA DICHIARAZIONE
Per compilare e presentare il modello 730 ci sono due possibilità: la precompilata o il ricorso al Caf o ad altri professionisti autorizzati. La tendenza “fai da te” è in costante crescita, soprattutto con l’emergenza sanitaria che impone il rispetto del distanziamento sociale e, quindi, fa aumentare il numero di chi preferisce compilare in autonomia la dichiarazione direttamente da casa. I Caf e i professionisti garantiscono tuttavia l’accesso sicuro alle loro sedi: in questo caso la compilazione spetterà a loro, il contribuente dovrà portare tutta la documentazione necessaria: dai modelli Cud, agli scontrini per le spese sanitarie, passando per la dichiarazione degli interessi passivi per il mutuo sulla prima casa, fino alle spese sostenute per la previdenza complementare.
LE SCADENZE DELLA PRECOMPILATA
Per accedere alla dichiarazione precompilata serve uno Spid, il pin di Fisconline delle Entrate o quello rilasciato dall’Inps. Il modello 730/2021 precompilato è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate a partire dal 30 aprile. Chi decide di accedere a questa modalità, potrà accettare il modello così come viene presentato dall’Agenzia, oppure modificarlo o integrarlo: dal 28 maggio al 20 giugno può anche essere annullato una sola volta, e sostituito con un nuovo invio. Il contribuente che lo accetta senza modifiche non sarà soggetto ai controlli sulle spese detraibili. Il 30 settembre resta il termine per il modello 730 “fai da te” ma anche per quello presentato tramite Caf. Il 25 ottobre scade il termine per presentare al Caf (o professionista abilitato) il 730 integrativo, ma solo se l’integrazione determina un credito maggiore, un minor debito o un’imposta invariata.
POSSIBILI RISCHI PER I RIMBORSI
Le piccole e medie imprese pagano gravemente gli effetti della pandemia. Anche per questo motivo, quest’anno potrebbe essere meno semplice ricevere il rimborso Irpef in busta paga. Il blocco dei licenziamenti può scongiurare il perdita del sostituto di imposta ma non garantisce la certezza di ricevere lo stipendio in tempo. Può accadere, infatti, che molti piccoli datori di lavoro, alle prese con una grave crisi di liquidità, siano in difficoltà nel pagamento puntuale degli stipendi. Resta, comunque, la possibilità di farsi erogare il rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate sul proprio conto corrente. In questo caso, è bene comunicare tempestivamente l’Iban sul quale si intende ricevere il rimborso. La liquidazione del rimborso avviene in genere entro il 20 dicembre.
SPESE DETRAIBILI SE TRACCIABILI
Entro il 16 marzo gli operatori sanitari, le banche, gli enti previdenziali e tutti gli altri “soggetti terzi” dovranno inoltrare all’Agenzia delle Entrate i dati necessari per predisporre i modelli precompilati. Dal primo gennaio 2020 è scattato l’obbligo di pagare le spese detraibili al 19 per cento, come quelle mediche, con strumenti tracciabili. La legge prevede però un’eccezione: si possono pagare in contanti medicinali e dispositivi medici, oltre alle prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o private accreditate al Servizio sanitario nazionale. Nelle dichiarazioni 2019, le spese mediche hanno raggiunto i 19,4 miliardi di euro, confermandosi come la parte più consistente degli oneri fiscalmente detraibili al 19 per cento.
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