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GAM: resta intatto il potenziale del mercato azionario cinese

E resta anche irreversibile la trasformazione dell’economia verso produzioni ad alto valore aggiunto. Lo sottolinea Paolo Mauri Brusa di GAM in un commento sulle strategie di investimento di Pechino

13 Marzo 2021 09:30

financialounge -  azionario cina GAM Mauri Brusa Morning News Scenari
Il processo di trasformazione dell’economia cinese verso una produzione di beni ad alto valore aggiunto, indirizzati sia al mercato domestico sia a quello internazionale, nel solco della “dual circulation strategy”, resta intatto ed è ormai irreversibile. Così come intatte restano le potenzialità del listino azionario cinese. Lo sottolinea un commento di Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, dedicato alle più recenti indicazioni del governo e dell’élite politica ed economica di Pechino, che confermano ingenti investimenti infrastrutturali incentrati su sviluppo tecnologico e trasformazione delle aree rurali.

FLESSIBILITÀ PAROLA CHIAVE


Dal piano emerge la necessità di mantenere sotto controllo il livello d’indebitamento nel settore immobiliare, che richiede rigore e flessibilità, per non pesare su una ripresa economica ancora vulnerabile. Per questo, osserva l’esperto di GAM, diversamente dal passato quando tutto era attentamente pianificato e programmato, la parola chiave nelle azioni di governo e Banca centrale sarà “flessibilità”, che si declinerà sia nel consolidamento del deficit di bilancio, sia nel target di crescita del PIL, sia nella crescita dell’aggregato monetario.

TENERE SOTTO CONTROLLO LA BOLLA IMMOBILIARE


Mauri Brusa sottolinea che l’obiettivo non è di rallentare la crescita del credito tout court, ma tenere sotto controllo la bolla immobiliare, come dimostra la grande enfasi posta nuovamente sui programmi di investimento infrastrutturali, da quelli tecnologici, come 5G e treni ad alta velocità, a quelli legati allo sviluppo delle aree rurali. Resta così intatto, ed è ormai irreversibile, il processo di trasformazione dell’economia cinese verso la produzione di beni ad alto valore aggiunto, indirizzati sia al mercato domestico sia a quello internazionale, secondo la “dual circulation strategy”. Così come intatte, aggiunge Mauri Brusa, restano le potenzialità del listino azionario cinese.

PREZIOSA FINESTRA SULLA POLITICA


La riunione degli oltre 5.000 membri dell’élite politica ed economica cinese a Pechino di settimana scorsa per la più importante conferenza annuale, vale a dire “Le Due Sessioni”, o “Lianghui”, è stata seguita con grande attenzione dagli osservatori internazionali, poiché rappresenta una preziosa finestra sulla politica cinese e sulle priorità di Pechino per i successivi 12 mesi. Quest’anno l’importanza è ancora maggiore perché il 2021 è il primo anno interessato dal 14mo piano quinquennale per lo sviluppo economico e sociale.

STIME PRUDENZIALI SUL PIL


Lo scorso anno, causa pandemia, per la prima volta non era stato indicato l’obiettivo del PIL per il 2021, ma solo un livello minimo del 6%, sensibilmente inferiore alle stime degli analisti che prevedono un dato vicino all’8%. Ma l’approccio prudente del governo è abbastanza comprensibile, per la possibile recrudescenza del virus mentre la campagna vaccinale è ancora in corso, e nuovi lockdown nei grandi centri economici non possono essere del tutto esclusi. Il debito pubblico cinese, sempre causa pandemia, è salito al 45,8 % del PIL nel 2020, dal 38,5% l’anno prima, ma il livello resta comunque inferiore a quello di guardia del 60%. Il punto dolente, rileva Mauri Brusa, resta sempre lo stesso, il debito legato al settore immobiliare.

ONERE DEL DEBITO SOLO TRASFERITO


Le autorità hanno cercato per anni di canalizzare il credito verso altri segmenti dell’economia reale, ma con scarsa fortuna. Le politiche per prevenire la speculazione edilizia hanno rallentato l’acquisto di case, ma non la costruzione, spostando l’onere del debito dai privati alle aziende. La Banca centrale da gennaio ha iniziato a drenare liquidità a fronte di evidenti segnali di surriscaldamento, e questo ha indotto la recente debolezza del listino azionario cinese.

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