Biometano
Cedola in aumento del 5% per Snam
Ricavi 2020 in crescita del 6,3% e utile netto salito del 6,5% dal 2019. L'azienda può così proporre ai soci un dividendo da 0,2495 euro per azione
18 Marzo 2021 15:15
Il disastro economico generato dalla pandemia non ha intaccato la crescita di quelle realtà che hanno saputo cavalcare i megatrend del momento, prefiggendosi obiettivi di lungo termine. È il caso di Snam, la società d’infrastrutture energetiche specializzata in trasporto, stoccaggio e rigassificazione del metano, che ha chiuso il 2020 in netto miglioramento rispetto all’anno precedente.
I ricavi totali sono saliti a 2.770 milioni di euro (+6,3% dal 2019) per effetto degli investimenti realizzati, particolarmente sul segmento della transizione energetica. L’utile netto adjusted è risultato pari a 1.164 milioni di euro (+6,5% rispetto all’anno prima), anche a fronte dei maggiori proventi da partecipazioni e della significativa riduzione degli oneri finanziari netti. Per questo la società proporrà ai soci una cedola da 0,2495 euro per azione, in aumento del 5%, in linea con le previsioni del piano strategico 2020-2024.
Numeri che hanno spinto Snam a correggere al rialzo le stime sull’utile 2021, anno in cui il gruppo prevede un risultato netto pari a 1,17 miliardi rispetto alla cifra comunicata a novembre di 1,13 miliardi. Valutare con precisione gli effetti della pandemia sui target dell’anno in corso e dei successivi è ancora difficile, ma sulla base delle informazioni a oggi disponibili l’azienda prevede che la crisi da Covid-19 impatterà limitatamente sugli obiettivi del 2021.
Secondo l’ad Marco Alverà sono due i fattori responsabili di un risultato così positivo: la strategia di lungo periodo intrapresa negli ultimi anni e la crescita di nuove attività dedicate alla transizione energetica, nonché di una continua attenzione ai costi. “In un anno di difficoltà e incertezze a causa della pandemia, Snam ha dimostrato il proprio ruolo essenziale nel garantire la sicurezza degli approvvigionamenti energetici e la capacità di realizzare i progetti nei tempi previsti, insieme all’impegno nei confronti della comunità e dei territori”, ha spiegato Alverà. “Abbiamo aumentato gli investimenti di oltre il 20%, recuperando tutti i ritardi nei lavori dovuti al lockdown e completando progetti importanti come il Tap”.
Sul piano energetico, Snam ha messo al centro dei suoi nuovi progetti il biometano, l’idrogeno e l’efficienza energetica. Inoltre, come ricorda l’ad, “con l’ingresso negli Emirati Arabi e i primi accordi siglati in India, la società è sempre più proiettata nei mercati internazionali”. Traguardi raggiunti grazie a una philosophy incentrata sulla sostenibilità: fulcro delle strategie di Snam, oggi più che mai, sono i fattori ESG, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo dei territori e di accelerare il processo di neutralità carbonica fissato al 2040.
UN 2020 ALL'INSEGNA DEL +
I ricavi totali sono saliti a 2.770 milioni di euro (+6,3% dal 2019) per effetto degli investimenti realizzati, particolarmente sul segmento della transizione energetica. L’utile netto adjusted è risultato pari a 1.164 milioni di euro (+6,5% rispetto all’anno prima), anche a fronte dei maggiori proventi da partecipazioni e della significativa riduzione degli oneri finanziari netti. Per questo la società proporrà ai soci una cedola da 0,2495 euro per azione, in aumento del 5%, in linea con le previsioni del piano strategico 2020-2024.
RIVISTE AL RIALZO LE STIME SULL'UTILE DEL 2021
Numeri che hanno spinto Snam a correggere al rialzo le stime sull’utile 2021, anno in cui il gruppo prevede un risultato netto pari a 1,17 miliardi rispetto alla cifra comunicata a novembre di 1,13 miliardi. Valutare con precisione gli effetti della pandemia sui target dell’anno in corso e dei successivi è ancora difficile, ma sulla base delle informazioni a oggi disponibili l’azienda prevede che la crisi da Covid-19 impatterà limitatamente sugli obiettivi del 2021.
FATTORI CHIAVE: STRATEGIA DI LUNGO TERMINE E TRANSIZIONE ENERGETICA
Secondo l’ad Marco Alverà sono due i fattori responsabili di un risultato così positivo: la strategia di lungo periodo intrapresa negli ultimi anni e la crescita di nuove attività dedicate alla transizione energetica, nonché di una continua attenzione ai costi. “In un anno di difficoltà e incertezze a causa della pandemia, Snam ha dimostrato il proprio ruolo essenziale nel garantire la sicurezza degli approvvigionamenti energetici e la capacità di realizzare i progetti nei tempi previsti, insieme all’impegno nei confronti della comunità e dei territori”, ha spiegato Alverà. “Abbiamo aumentato gli investimenti di oltre il 20%, recuperando tutti i ritardi nei lavori dovuti al lockdown e completando progetti importanti come il Tap”.
LA STRATEGIA VINCENTE E' SOSTENIBILE
Sul piano energetico, Snam ha messo al centro dei suoi nuovi progetti il biometano, l’idrogeno e l’efficienza energetica. Inoltre, come ricorda l’ad, “con l’ingresso negli Emirati Arabi e i primi accordi siglati in India, la società è sempre più proiettata nei mercati internazionali”. Traguardi raggiunti grazie a una philosophy incentrata sulla sostenibilità: fulcro delle strategie di Snam, oggi più che mai, sono i fattori ESG, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo dei territori e di accelerare il processo di neutralità carbonica fissato al 2040.
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