Aberdeen Standard Investments
In cerca di opportunità negli Emergenti tra spinte opposte di USA e Cina
Aberdeen Standard prevede che lo stimolo aggressivo di Biden acceleri la crescita con benefici per azioni e debito emergenti, mentre l’atteso rallentamento dello stimolo cinese può penalizzare proprio gli emergenti
23 Marzo 2021 21:00
La pandemia da Covid-19 ha colpito le economie emergenti in misura diversa, con alcune che hanno reagito meglio di altre anche se nell’insieme questi mercati hanno messo a segno ottime performance nel 2020, sovraperformando diversi mercati sviluppati, anche se con notevoli differenze tra regioni e asset class. Nel caso del debito, i flussi esteri sono prima crollati ma poi si sono ripresi rapidamente con volumi persino superiori al 2019 in Africa, Medio Oriente ed Europa emergente. Sull’azionario la situazione è stata più variegata con solo 4,6 miliardi di dollari di flussi esteri netti nel 2020 contro i 60,26 miliardi del 2019, con solo America Latina e Africa/Medio Oriente che hanno fatto meglio dell’anno prima, mentre l'Asia emergente ha addirittura un calo di 0,4 miliardi rispetto ai ben 65,7 miliardi di afflussi del 2019.
Partendo da questo quadro, Carolina Martínez, Senior Statistical Analyst, Multi-Asset Investing di Aberdeen Standard Investments, trae la conclusione che gli investitori hanno fatto bene a differenziare tra i diversi paesi nel 2020 e prevede che nel 2021 le prospettive dei mercati emergenti verranno plasmate da due forze contrastanti. Da un lato, è probabile che gli stimoli del governo cinese rallentino in corso d'anno, frenando così le importazioni da altri mercati, mentre dall'altro lato, la crescita statunitense dovrebbe migliorare grazie agli aggressivi piani di spesa messi in agenda dal presidente Biden.
Nel complesso, l’esperta di Aberdeen Standard ritiene che questi fattori preannuncino un contesto ampiamente favorevole per i mercati emergenti nella prima metà del 2021, in un quadro che tenderà a favorire le azioni rispetto al debito a basso rendimento, perché la distribuzione dei vaccini e la graduale riapertura delle economie sosterranno il sentiment ottimista degli investitori. Inoltre, le prospettive di crescita positive daranno slancio agli utili azionari.
Ma dal secondo semestre del 2021 l’esperta di Aberdeen Standard diventa più cauta per l’attesa di una leggera stretta nelle condizioni monetarie cinesi, che probabilmente frenerà ulteriormente gli utili azionari. Nel segmento multi-asset, le opportunità più interessanti saranno, ad avviso di Aberdeen Standard, negli Stati Uniti, in Giappone e anche nei mercati emergenti, dove alcuni temi sono interessanti, come determinate materie prime che potrebbero trarre vantaggio dal miglioramento della domanda, anche a lungo termine, come il rame, vitale nelle tecnologie legate alle rinnovabili e ai veicoli elettrici.
Altre tematiche favorevoli, secondo Aberdeen Standard, comprendono l'adozione accelerata di energia pulita in Cina, ma anche nel debito ci sono opportunità, come i titoli di Stato cinesi e sudafricani, che offrono rendimenti interessanti rispetto a quelli quasi nulli o negativi dei mercati sviluppati. Inoltre, le obbligazioni cinesi vengono inserite sempre di più nei principali indici obbligazionari globali, il che fornisce un ulteriore sostegno.
L’esperta di Aberdeen Standard avverte che ci sono anche rischi da considerare, come una stretta delle condizioni finanziarie cinesi più rapida del previsto o un ampliamento del divario di crescita fra Stati Uniti e resto del mondo, che potrebbe rafforzare il dollaro a svantaggio degli asset emergenti, anche perché queste economie sono oggi meno legate agli Stati Uniti di quanto non lo fossero 20 anni fa. Un altro rischio è un aumento prolungato dell’inflazione americana, che indurrebbe la Federal Reserve a rimuovere il sostegno monetario.
Ma Aberdeen Standard resta del parere che l'inflazione rimarrà contenuta e sottolinea comunque il nuovo approccio tollerante della Fed, tenendo conto che il fattore inflazione è già stato scontato dal mercato dei tassi USA. Problemi nella distribuzione dei vaccini nei mercati emergenti potrebbero invece ostacolare la riapertura economica, poiché sono paesi che scontano un ritardo rispetto alle controparti sviluppate.
DUE FORZE CONTRASTANTI
Partendo da questo quadro, Carolina Martínez, Senior Statistical Analyst, Multi-Asset Investing di Aberdeen Standard Investments, trae la conclusione che gli investitori hanno fatto bene a differenziare tra i diversi paesi nel 2020 e prevede che nel 2021 le prospettive dei mercati emergenti verranno plasmate da due forze contrastanti. Da un lato, è probabile che gli stimoli del governo cinese rallentino in corso d'anno, frenando così le importazioni da altri mercati, mentre dall'altro lato, la crescita statunitense dovrebbe migliorare grazie agli aggressivi piani di spesa messi in agenda dal presidente Biden.
CONTESTO FAVOREVOLE NELLA PRIMA METÀ DEL 2021
Nel complesso, l’esperta di Aberdeen Standard ritiene che questi fattori preannuncino un contesto ampiamente favorevole per i mercati emergenti nella prima metà del 2021, in un quadro che tenderà a favorire le azioni rispetto al debito a basso rendimento, perché la distribuzione dei vaccini e la graduale riapertura delle economie sosterranno il sentiment ottimista degli investitori. Inoltre, le prospettive di crescita positive daranno slancio agli utili azionari.
MAGGIOR CAUTELA SUL SECONDO SEMESTRE
Ma dal secondo semestre del 2021 l’esperta di Aberdeen Standard diventa più cauta per l’attesa di una leggera stretta nelle condizioni monetarie cinesi, che probabilmente frenerà ulteriormente gli utili azionari. Nel segmento multi-asset, le opportunità più interessanti saranno, ad avviso di Aberdeen Standard, negli Stati Uniti, in Giappone e anche nei mercati emergenti, dove alcuni temi sono interessanti, come determinate materie prime che potrebbero trarre vantaggio dal miglioramento della domanda, anche a lungo termine, come il rame, vitale nelle tecnologie legate alle rinnovabili e ai veicoli elettrici.
SPINTA POSITIVA DALLA SVOLTA GREEN
Altre tematiche favorevoli, secondo Aberdeen Standard, comprendono l'adozione accelerata di energia pulita in Cina, ma anche nel debito ci sono opportunità, come i titoli di Stato cinesi e sudafricani, che offrono rendimenti interessanti rispetto a quelli quasi nulli o negativi dei mercati sviluppati. Inoltre, le obbligazioni cinesi vengono inserite sempre di più nei principali indici obbligazionari globali, il che fornisce un ulteriore sostegno.
VARI RISCHI DA CONSIDERARE
L’esperta di Aberdeen Standard avverte che ci sono anche rischi da considerare, come una stretta delle condizioni finanziarie cinesi più rapida del previsto o un ampliamento del divario di crescita fra Stati Uniti e resto del mondo, che potrebbe rafforzare il dollaro a svantaggio degli asset emergenti, anche perché queste economie sono oggi meno legate agli Stati Uniti di quanto non lo fossero 20 anni fa. Un altro rischio è un aumento prolungato dell’inflazione americana, che indurrebbe la Federal Reserve a rimuovere il sostegno monetario.
INFLAZIONE USA GIÀ PREZZATA
Ma Aberdeen Standard resta del parere che l'inflazione rimarrà contenuta e sottolinea comunque il nuovo approccio tollerante della Fed, tenendo conto che il fattore inflazione è già stato scontato dal mercato dei tassi USA. Problemi nella distribuzione dei vaccini nei mercati emergenti potrebbero invece ostacolare la riapertura economica, poiché sono paesi che scontano un ritardo rispetto alle controparti sviluppate.