Amundi
Oltre 450 miliardi di euro di masse gestite da Amundi classificate ai sensi del Regolamento Sfdr
La normativa europea vuole disciplinare il mondo degli investimenti ESG stabilendo una prassi chiara per la rendicontazione dei “rischi di sostenibilità” nei portafogli dei gestori
25 Marzo 2021 17:19
Il 10 marzo è entrato in vigore il Sustainable finance disclosure regulation (Sfdr), il nuovo regolamento europeo volto a disciplinare il mondo degli investimenti ESG. La normativa, che riguarda tutti i player dei mercati finanziari, punta a stabilire una prassi chiara per la rendicontazione dei cosiddetti “rischi di sostenibilità” nei portafogli dei gestori e introduce specifici requisiti di divulgazione da pubblicare su documenti di offerta, comunicazioni commerciali, relazioni periodiche e siti web dei soggetti interessati.
In questo contesto, Amundi ha annunciato che un totale di 656 prodotti finanziari, tra cui fondi comuni, dedicati e mandati, rappresentativi di 452 miliardi di euro di masse gestite, sono classificati ai sensi degli articoli 8 e 9 del Regolamento Sfdr. Il primo disciplina gli strumenti che promuovono caratteristiche ambientali e/o sociali, mentre il secondo riguarda i prodotti che hanno come obiettivo investimenti sostenibili o che puntano alla riduzione delle emissioni di carbonio.
Alla fine di febbraio 2021, il 60% delle masse gestite relative ai fondi comuni di investimento europei di Amundi è stato classificato ai sensi degli articoli 8 e 9 del Regolamento Sfdr. L’asset manager è convinto che la nuova normativa accelererà lo sviluppo di una finanza responsabile nel Vecchio Continente e non solo e contribuirà a indirizzare il risparmio verso l’obiettivo di un’economia sostenibile. Il Regolamento, secondo Amundi, servirà anche a rafforzare la leadership europea nella finanza responsabile e a creare standard internazionali che possano avere un impatto duraturo sul settore del risparmio gestito a livello globale.
Per questo la classificazione dei prodotti finanziari di Amundi ai sensi del Regolamento Sfdr è solo all’inizio. “Coerentemente al nostro piano di integrazione ESG al 100% amplieremo significativamente la gamma di prodotti classificati in base agli articoli 8 e 9 entro al fine dell’anno e continueremo a trasformare i fondi e ad aggiornare le strategie di investimento per soddisfare i più elevati standard ESG”, ha dichiarato Elodie Laugel, Chief Responsible Investment Officer di Amundi.
GLI ARTICOLI 8 E 9
In questo contesto, Amundi ha annunciato che un totale di 656 prodotti finanziari, tra cui fondi comuni, dedicati e mandati, rappresentativi di 452 miliardi di euro di masse gestite, sono classificati ai sensi degli articoli 8 e 9 del Regolamento Sfdr. Il primo disciplina gli strumenti che promuovono caratteristiche ambientali e/o sociali, mentre il secondo riguarda i prodotti che hanno come obiettivo investimenti sostenibili o che puntano alla riduzione delle emissioni di carbonio.
AMUNDI E IL REGOLAMENTO SFDR
Alla fine di febbraio 2021, il 60% delle masse gestite relative ai fondi comuni di investimento europei di Amundi è stato classificato ai sensi degli articoli 8 e 9 del Regolamento Sfdr. L’asset manager è convinto che la nuova normativa accelererà lo sviluppo di una finanza responsabile nel Vecchio Continente e non solo e contribuirà a indirizzare il risparmio verso l’obiettivo di un’economia sostenibile. Il Regolamento, secondo Amundi, servirà anche a rafforzare la leadership europea nella finanza responsabile e a creare standard internazionali che possano avere un impatto duraturo sul settore del risparmio gestito a livello globale.
CLASSIFICAZIONE SOLO ALL’INIZIO
Per questo la classificazione dei prodotti finanziari di Amundi ai sensi del Regolamento Sfdr è solo all’inizio. “Coerentemente al nostro piano di integrazione ESG al 100% amplieremo significativamente la gamma di prodotti classificati in base agli articoli 8 e 9 entro al fine dell’anno e continueremo a trasformare i fondi e ad aggiornare le strategie di investimento per soddisfare i più elevati standard ESG”, ha dichiarato Elodie Laugel, Chief Responsible Investment Officer di Amundi.