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Obbligazioni, BlueBay positiva sugli High Yield

La casa d’investimento è meno pessimista di altri sul rischio di default, anche perché nel 2020 sono stati contenuti grazie alla forte risposta delle autorità. E vede un trend complessivo di recupero e ripresa

25 Marzo 2021 19:00

financialounge -  BlueBay High Yield obbligazioni Scenari
Sui bond ad alto rendimento, BlueBay esprime una view contraria rispetto ad alcuni alcuni pregiudizi e rimane costruttiva verso l’High Yield e il mercato dei prestiti, perché supportati dalla combinazione tra ripresa nella qualità del credito e afflussi attratti dai continui tassi ultra-bassi. I portafogli bilanciati oggi fanno fatica, ma i mercati del credito sono una delle poche soluzioni a bassa duration e alto rendimento. E anche tecnicamente le dinamiche positive del 2020 dovrebbero confermarsi nel 2021, nella previsione che gli spread possano andare in rally oltre i livelli percepiti come adeguati nel contesto politico attuale.

INVESTITORI TROPPO ANSIOSI


Lo sottolinea un commento a cura di Justin Jewell, gestore del fondo BlueBay Global High Yield Bond, di BlueBay Asset Management, secondo cui gli investitori sul credito, specialmente se operano negli angoli più nebulosi dei mercati leveraged loan e high yield, hanno l’abitudine di essere ansiosi per professione, forse per la natura asimmetrica di questi asset o forse per le cicatrici dai cicli passati. Man mano che ci si addentra nel 2021, i rischi non mancano, dall’efficacia e dalla distribuzione dei vaccini, alla rapidità e robustezza della ripresa che potrebbe innescare un ri-prezzamento nel mercato dei Treasury USA. Quello che è più certo è l’outlook sul fronte dei default.

OTTIMISMO SUI TASSI DI DEFAULT


Le agenzie di rating continuano a prevedere tassi di default tra il 5% e il 10% per quest’anno, nonostante abbiano lievemente smussato le proprie view, ma BlueBay si dice più ottimista, e guardando i dati prende atto che il 2020 è stato un anno dal numero insolitamente basso di insolvenze, a cui dovrebbe seguire un recupero naturale quest’anno e il prossimo. BlueBay ricorda anche che sono le crisi di liquidità, e non i problemi di solvenza, a creare i cicli di default nel credito, rischio che è stato molto elevato nel 2020, con molti business che non hanno avuto ricavi e difficoltà nel rimandare il pagamento dei debiti.

FORTE RISPOSTA KEYNESIANA


Secondo BlueBay il rischio è stato evitato grazie alla risposta delle autorità convincente e ortodossamente keynesiana, con interventi solidi sia sul lato dell’offerta che su quello della domanda. Il debito è aumentato soprattutto nei bilanci sovrani, mentre il corporate ha tratto beneficio dai supporti e dalla liquidità immessa. Per questo, prosegue l’analisi di BlueBay, è stato evitato un grave shock di liquidità, e sebbene siano aumentati i default, specialmente nel segmento high yield statunitense, l’incremento è stato solo lieve rispetto a un anno normale.

DIVERSIFICAZIONE SETTORIALE


Le bias settoriali hanno giocato un ruolo: la propensione per tecnologia ed healthcare ha aiutato la qualità del credito, mentre nel settore bancario ci si aspetta un aumento dei NPL. Secondo alcuni osservatori, debito e high yield potrebbero seguire lo stesso trend, con un effetto di trascinamento nel 2021 e oltre. Ma anche qui BlueBay si dice in disaccordo e abbraccia invece una visione più ottimistica, basandosi su due fattori: le ampie leve disponibili per puntellare i bilanci sia a livello governativo che privato e il fatto che grazie all’arrivo dei vaccini trovare i finanziamenti per colmare il gap da qui alla ripresa non dovrebbe essere difficoltoso.

FORTE DOMANDA REPRESSA


Inoltre, per gli investitori in high yield come BlueBay, l’esposizione a settori che vanno incontro a gravi sfide sul fronte dei ricavi, come immobiliare commerciale, è relativamente contenuta, mentre c’è una forte domanda repressa nei settori del tempo libero, che siano ristoranti, pub o vacanze. Di conseguenza, BlueBay si aspetta che i default non saranno poi così sopra la media. Vi saranno aree di stress, le banche dovranno fare i conti con gli accantonamenti, ma il trend nel complesso sarà di recupero e ripresa.

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