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Canone Rai, arriva lo sconto del 30%: ecco chi ne ha diritto
Il decreto Sostegni sconta del 30% il canone speciale Rai a strutture ricettive e locali pubblici. Il bonus vale per tutto il 2021
26 Marzo 2021 09:00
Il 23 marzo è entrato in vigore il decreto legge Sostegni che prevede, tra le varie misure, una doppia agevolazione rivolta a locali ed esercizi commerciali.
Nella relazione tecnica che accompagna il provvedimento si legge che, per le strutture ricettive nonché di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico – in sintesi, per alberghi e bar –, il canone di abbonamento alla Rai è ridotto del 30% per tutto il 2021. Per lo stesso anno, l’Agenzia delle Entrate assegna ai diretti interessati un credito d’imposta pari al 30% dell’eventuale versamento del canone effettuato prima che il decreto entrasse in vigore.
C’è poi una seconda esenzione rivolta a locali e negozi, che potranno beneficiare di uno sconto sulle bollette elettriche pari a 600 milioni di euro. Nella relazione tecnica si legge che “L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente dispone, con propri provvedimenti, la riduzione delle spese sostenute dalle utenze elettriche connesse in bassa tensione, diverse dagli usi domestici e identificate come trasporto e gestione del contatore e oneri generali del sistema”. Pertanto, l’Autorità dovrà “rideterminare in via transitoria le tariffe di distribuzione di misure dell’energia elettrica e le componendi a copertura degli oneri generali di sistema, da applicare dal 1° aprile al 30 giugno”. In pratica, l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente), sulla base dei 600 milioni di euro stanziati dal decreto, dovrà rideterminare il costo delle bollette che locali e negozi pagheranno per i mesi di aprile, maggio e giugno 2021.
Il canone Rai coincide con l’imposta sul possesso, da parte di un nucleo familiare, di un apparecchio di ricezione dei programmi televisivi e viene addebitato direttamente sulla bolletta dell’energia elettrica. Per “apparecchio di ricezione” il legislatore intende “qualsiasi apparecchiatura atta o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni”. Quindi, sia il classico televisore che PC, tablet e smartphone. Naturalmente la tassa non va applicata a ogni device posseduto, ma al nucleo familiare che ne dispone: quindi, se in casa il papà guarda la tv in salotto, la mamma in camera e il figlio dal PC, la tassa è comunque una sola.
Diverso è il caso del canone speciale Rai, rivolto a chiunque detenga una partita Iva e che possieda uno o più dispositivi radiotelevisivi nel locale in cui lavora. Dunque, per tornare alla definizione del legislatore, devono pagarlo coloro che possiedono “apparecchiature atte o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni” nei propri esercizi pubblici o locali aperti al pubblico, al di fuori dell’ambito familiare. Se l’abitazione coincide con il locale utilizzato a scopo lavorativo, il canone speciale deve essere pagato solo quando il device viene utilizzato anche a scopi lavorativi. Cosa succede se un locale possiede una televisione, ma non la utilizza? Il proprietario deve comunque pagare il canone speciale Rai perché il dispositivo è munito di sintonizzatore per la ricezione del segnale terrestre e satellitare.
Il canone speciale Rai ha validità limitata all’indirizzo per cui viene attivato e ha un importo variabile che dipende dal tipo di struttura che deve pagarlo. Per esempio, gli alberghi a cinque stelle con almeno 100 camere pagano un importo annuale di quasi 6.800 euro, mentre gli alberghi della stessa categoria che hanno dalle 25 alle 100 camere e i villaggi turistici versano un canone speciale Rai di circa 2.000 euro. Infine, i circoli, le associazioni, le sedi di partito, le scuole e i negozi di ogni genere pagano circa 200 euro l’anno.
L'esenzione di parte del canone speciale Rai prevista dal decreto Sostegni è stata applaudita da Confesercenti e dall'Associazione Turismo e Ricettività (ATR) di Milano e provincia. Il presidente dell'associazione, Rocco Salamone, ha scritto: "Con questa azione è stata fatta giustizia, almeno per il 2021, per una tassa che non ha ragione di esistere quando hotel, bar e ristoranti sono vuoti o, peggio, chiusi. Speriamo che il prossimo passo sia trasformarla da tassa di possesso dei televisori a imposta sull'effettivo utilizzo".
LO SCONTO SUL CANONE SPECIALE RAI
Nella relazione tecnica che accompagna il provvedimento si legge che, per le strutture ricettive nonché di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico – in sintesi, per alberghi e bar –, il canone di abbonamento alla Rai è ridotto del 30% per tutto il 2021. Per lo stesso anno, l’Agenzia delle Entrate assegna ai diretti interessati un credito d’imposta pari al 30% dell’eventuale versamento del canone effettuato prima che il decreto entrasse in vigore.
LO SCONTO SULLE BOLLETTE ELETTRICHE DI LOCALI E NEGOZI
C’è poi una seconda esenzione rivolta a locali e negozi, che potranno beneficiare di uno sconto sulle bollette elettriche pari a 600 milioni di euro. Nella relazione tecnica si legge che “L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente dispone, con propri provvedimenti, la riduzione delle spese sostenute dalle utenze elettriche connesse in bassa tensione, diverse dagli usi domestici e identificate come trasporto e gestione del contatore e oneri generali del sistema”. Pertanto, l’Autorità dovrà “rideterminare in via transitoria le tariffe di distribuzione di misure dell’energia elettrica e le componendi a copertura degli oneri generali di sistema, da applicare dal 1° aprile al 30 giugno”. In pratica, l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente), sulla base dei 600 milioni di euro stanziati dal decreto, dovrà rideterminare il costo delle bollette che locali e negozi pagheranno per i mesi di aprile, maggio e giugno 2021.
IL CANONE RAI
Il canone Rai coincide con l’imposta sul possesso, da parte di un nucleo familiare, di un apparecchio di ricezione dei programmi televisivi e viene addebitato direttamente sulla bolletta dell’energia elettrica. Per “apparecchio di ricezione” il legislatore intende “qualsiasi apparecchiatura atta o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni”. Quindi, sia il classico televisore che PC, tablet e smartphone. Naturalmente la tassa non va applicata a ogni device posseduto, ma al nucleo familiare che ne dispone: quindi, se in casa il papà guarda la tv in salotto, la mamma in camera e il figlio dal PC, la tassa è comunque una sola.
IL CANONE SPECIALE RAI
Diverso è il caso del canone speciale Rai, rivolto a chiunque detenga una partita Iva e che possieda uno o più dispositivi radiotelevisivi nel locale in cui lavora. Dunque, per tornare alla definizione del legislatore, devono pagarlo coloro che possiedono “apparecchiature atte o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni” nei propri esercizi pubblici o locali aperti al pubblico, al di fuori dell’ambito familiare. Se l’abitazione coincide con il locale utilizzato a scopo lavorativo, il canone speciale deve essere pagato solo quando il device viene utilizzato anche a scopi lavorativi. Cosa succede se un locale possiede una televisione, ma non la utilizza? Il proprietario deve comunque pagare il canone speciale Rai perché il dispositivo è munito di sintonizzatore per la ricezione del segnale terrestre e satellitare.
QUANTO COSTA IL CANONE SPECIALE RAI
Il canone speciale Rai ha validità limitata all’indirizzo per cui viene attivato e ha un importo variabile che dipende dal tipo di struttura che deve pagarlo. Per esempio, gli alberghi a cinque stelle con almeno 100 camere pagano un importo annuale di quasi 6.800 euro, mentre gli alberghi della stessa categoria che hanno dalle 25 alle 100 camere e i villaggi turistici versano un canone speciale Rai di circa 2.000 euro. Infine, i circoli, le associazioni, le sedi di partito, le scuole e i negozi di ogni genere pagano circa 200 euro l’anno.
L'ENTUSIASMO DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
L'esenzione di parte del canone speciale Rai prevista dal decreto Sostegni è stata applaudita da Confesercenti e dall'Associazione Turismo e Ricettività (ATR) di Milano e provincia. Il presidente dell'associazione, Rocco Salamone, ha scritto: "Con questa azione è stata fatta giustizia, almeno per il 2021, per una tassa che non ha ragione di esistere quando hotel, bar e ristoranti sono vuoti o, peggio, chiusi. Speriamo che il prossimo passo sia trasformarla da tassa di possesso dei televisori a imposta sull'effettivo utilizzo".
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