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Il contesto reflazionistico con tassi ancora bassi sostiene titoli ciclici e high yield

Esty Dwek (Natixis Investment Managers Solution) ammette che l'aumento dei rendimenti potrebbe frenare il rally di Borsa ma crede che i tanti supporti sottostanti restino piuttosto solidi e favorevoli all’azionario

29 Marzo 2021 21:00

financialounge -  azionario Esty Dwek inflazione Natixis Investment Manager Solutions Scenari
La crescita degli utili aziendali dovrebbe risultare molto solida mentre la campagna di vaccinazione anti Covid-19 sembra avviata ad accelerare ulteriormente durante il secondo trimestre. Nel frattempo prosegue il robusto sostegno fiscale e monetario mentre la liquidità sui mercati è abbondante e lo stesso quella accantonata dalle famiglie.

CONTESTO REFLAZIONISTICO


“Dal momento che gli investitori esprimono preoccupazioni su vari fronti (inflazione, bolle finanziarie o valutazioni), riteniamo che lo spazio per un ribasso dei mercati sembra in qualche modo contenuto. Di conseguenza il contesto reflazionistico con tassi (ancora) bassi dovrebbe sostenere la propensione al rischio”, fa sapere Esty Dwek, Head of Global Market Strategy, Natixis Investment Managers Solution. Una prima conferma, in questo senso, è riflessa nelle aspettative di una maggiore inflazione, determinate dalle prospettive di crescita in aumento.

IL MANCATO INTERVENTO DELLA FED


“I tassi del reddito fisso si sono mossi al rialzo. Tuttavia, sebbene i prezzi al consumo dovrebbero continuare a salire nei prossimi mesi, non ipotizziamo un’inflazione fuori controllo: riteniamo pertanto che i rendimenti alla fine si possano contrarre”, sottolinea la manager che poi si sofferma sul mancato intervento della Fed. “Non è affatto sorprendente, perché se è vero che la parte lunga della curva USA è salita, è altrettanto evidente che le condizioni finanziarie rimangono estremamente accomodanti. Inoltre i rendimenti reali, pur in rialzo, rimangono ancora stabilmente in territorio negativo ed il mercato del lavoro, in miglioramento, ha comunque molta strada da fare prima di raggiungere la piena occupazione”. In ogni caso, aggiunge Dwek, Powell si è posto probabilmente una soglia al raggiungimento della quale inizierebbe ad agire con più decisione per contenere i rendimenti.

L’HIGH YIELD PREFERITO ALL’INVESTMENT GRADE


Diverso il discorso nella zona euro dove la Bce, per limitare il movimento dei rendimenti, ha agito incrementando il programma di acquisti. Una dinamica che non permette di escludere in futuro un ulteriore aumento della divergenza tra i rendimenti statunitensi e tedeschi, sebbene questi ultimi dovrebbero alla fine continuare a limitare anche i rendimenti statunitensi. “Gli spread delle obbligazioni societarie hanno mostrato resilienza riuscendo ad assorbire parte del movimento. Siamo cauti sul segmento dell’investment grade, che presentano duration più lunghe (sensibilità maggiore alle variazioni dei tassi) e preferiamo l'high yield, ma con una rigorosa selezione alla luce del rischio di default tutt’altro che scomparso”, riferisce la manager di Natixis.

MERCATI EMERGENTI


Guardando ai mercati emergenti, Dwek ammette la loro potenziale sofferenza in un contesto caratterizzato da tassi in aumento. Tuttavia, ritiene che, in generale, si trovino oggi in una posizione migliore rispetto alla crisi globale. A questo proposito, la manager segnala lo spazio di riduzione degli spread: una condizione che consente al debito societario degli emergenti in valuta forte di assorbire parte del movimento dei tassi.

UN BUON RITMO DI RECUPERO PER I CICLICI


“In ambito azionario, l'aumento dei rendimenti potrebbe frenare il rally di Borsa ma crediamo che i tanti supporti sottostanti restino piuttosto solidi. Intanto la rotazione a favore dei ciclici potrebbe addirittura intensificarsi con l'accelerazione della diffusione dei vaccini e la riapertura di altre economie. I settori ciclici - come i finanziari, l'energia e i materiali – dovrebbero mantenere un ritmo di recupero sostenuto mentre i listini europei e giapponesi dovrebbero beneficiare del maggiore peso sugli indici dei settori e dei titoli value” , conclude l’Head of Global Market Strategy di Natixis Investment Managers Solution.

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