AIPB
Private Banking, la pandemia riduce l’orizzonte di investimento anche tra i più ricchi
Anche tra gli investitori più abbienti l’incertezza provocata dalla pandemia ha portato a un aumento della prudenza con maggiore ricorso alla liquidità
30 Marzo 2021 13:02
Le preoccupazioni generate dalla pandemia non hanno risparmiato il settore private, ovvero gli investitori con capitali più grandi. Per approfondire i temi emersi negli ultimi mesi e rivolgere lo sguardo verso il futuro del Paese, AIPB (Associazione Italiana Private Banking) e Capital Group hanno commissionato uno studio a Ipsos. I risultati di questa ricerca sono stati presentati nel corso di una diretta streaming e hanno restituito la fotografia di una clientela private che, pur conservando una visione ottimista sull’Italia e convinta della necessità di investire, ha assunto un atteggiamento prudente con un orizzonte di breve termine.
Il 93% degli intervistati dichiara di voler investire, ma fa fatica a contestualizzare l’orizzonte temporale che resta spesso molto breve. Se nel 2019 il 52% degli intervistati era pronto a immobilizzare parte del proprio capitale per almeno 10 anni, questa percentuale nel 2020 si è ridotta al 35% e si dice pronta a investire una cifra tra l’11% e il 20% del proprio portafoglio. Tuttavia, i clienti private mostrano la necessità di voler intervenire di più nel sistema Paese, cerca percorsi per incidere sulla realtà in modo più concreto al di là dei rendimenti. Una delle strade scelte è quella degli investimenti ESG, anche se il rapporto Ipsos ha evidenziato una carenza nella comunicazione degli obiettivi finale che penalizza la scelta di questi strumenti.
Secondo la ricerca, l’industria italiana del private banking ha saputo adattarsi al nuovo contesto pandemico, anche se in futuro ci sarà bisogno sempre di più di competenza e maggiore attenzione alle relazioni e all’empatia. Competenze che, come ha sottolineato Antonella Massari, Segretario Generale di AIPB, nel corso degli anni si sono ampliate sempre di più con i private banker chiamati a svolgere un ruolo di consulenza più olistico e completo. Saverio Perissinotto, vicepresidente AIPB, ha posto l’attenzione sulla grande capacità degli imprenditori italiani nella conquista di nuovi mercati, mettendo tuttavia in guardia dalla “trappola della liquidità” che penalizza i singoli investitori, in termini di mancato rendimento, e il sistema Paese nel suo complesso, in termini di mancata crescita.
“In materia d’investimenti è fondamentale ricordare che ciò che conta non è quando investire, ma per quanto tempo – ha spiegato Matteo Astolfi, Managing Director di Capital Group in Italia - L’orizzonte temporale è l’alpha di un investimento azionario. Nel rapporto AIPB – Capital Group, realizzato da Ipsos, si evidenzia l’importanza di far emergere il futuro, infatti, per molti o è qualcosa sul quale non vale la pena riflettere, perché troppa è l’incertezza, oppure è qualcosa di limitato al breve e medio termine. Questa sensazione di sospensione vale anche per il mondo Private. Anche se questo segmento conserva una visione più ottimistica sull’Italia e sull’economia in generale rispetto agli investitori retail, rimane in ogni caso prudente, per questo consideriamo importante focalizzarsi su prospettive a più lungo termine, perché le strategie di investimento sono più simili a una maratona che a uno sprint”.
“Tornare a guardare al futuro con ottimismo è quanto mai urgente – ha concluso Antonella Massari - perché gli italiani sono sì sfiduciati, ma non hanno perso la speranza e nemmeno il coraggio. Non so se un’associazione come AIPB possa essere annoverata tra i “corpi intermedi” di cui parla il Rapporto, forze aggreganti capaci di cogliere i bisogni dal basso e promuovere la ripartenza, ma so per certo che nostro compito oggi, come associazione e come Industria, è quello di promuovere l’impatto significativo che gli investimenti privati possono avere su crescita, sviluppo e rilancio dell’economia e del Paese nel segno della sostenibilità, della responsabilità sociale e dell’attenzione al gap generazionale e alle differenze di genere”.
AUMENTA LA PRUDENZA
Il 93% degli intervistati dichiara di voler investire, ma fa fatica a contestualizzare l’orizzonte temporale che resta spesso molto breve. Se nel 2019 il 52% degli intervistati era pronto a immobilizzare parte del proprio capitale per almeno 10 anni, questa percentuale nel 2020 si è ridotta al 35% e si dice pronta a investire una cifra tra l’11% e il 20% del proprio portafoglio. Tuttavia, i clienti private mostrano la necessità di voler intervenire di più nel sistema Paese, cerca percorsi per incidere sulla realtà in modo più concreto al di là dei rendimenti. Una delle strade scelte è quella degli investimenti ESG, anche se il rapporto Ipsos ha evidenziato una carenza nella comunicazione degli obiettivi finale che penalizza la scelta di questi strumenti.
LA TRAPPOLA DELLA LIQUIDITÀ
Secondo la ricerca, l’industria italiana del private banking ha saputo adattarsi al nuovo contesto pandemico, anche se in futuro ci sarà bisogno sempre di più di competenza e maggiore attenzione alle relazioni e all’empatia. Competenze che, come ha sottolineato Antonella Massari, Segretario Generale di AIPB, nel corso degli anni si sono ampliate sempre di più con i private banker chiamati a svolgere un ruolo di consulenza più olistico e completo. Saverio Perissinotto, vicepresidente AIPB, ha posto l’attenzione sulla grande capacità degli imprenditori italiani nella conquista di nuovi mercati, mettendo tuttavia in guardia dalla “trappola della liquidità” che penalizza i singoli investitori, in termini di mancato rendimento, e il sistema Paese nel suo complesso, in termini di mancata crescita.
CAPITAL GROUP: IMPORTANTE FOCALIZZARSI SUL LUNGO TERMINE
“In materia d’investimenti è fondamentale ricordare che ciò che conta non è quando investire, ma per quanto tempo – ha spiegato Matteo Astolfi, Managing Director di Capital Group in Italia - L’orizzonte temporale è l’alpha di un investimento azionario. Nel rapporto AIPB – Capital Group, realizzato da Ipsos, si evidenzia l’importanza di far emergere il futuro, infatti, per molti o è qualcosa sul quale non vale la pena riflettere, perché troppa è l’incertezza, oppure è qualcosa di limitato al breve e medio termine. Questa sensazione di sospensione vale anche per il mondo Private. Anche se questo segmento conserva una visione più ottimistica sull’Italia e sull’economia in generale rispetto agli investitori retail, rimane in ogni caso prudente, per questo consideriamo importante focalizzarsi su prospettive a più lungo termine, perché le strategie di investimento sono più simili a una maratona che a uno sprint”.
IL RUOLO DI AIPB
“Tornare a guardare al futuro con ottimismo è quanto mai urgente – ha concluso Antonella Massari - perché gli italiani sono sì sfiduciati, ma non hanno perso la speranza e nemmeno il coraggio. Non so se un’associazione come AIPB possa essere annoverata tra i “corpi intermedi” di cui parla il Rapporto, forze aggreganti capaci di cogliere i bisogni dal basso e promuovere la ripartenza, ma so per certo che nostro compito oggi, come associazione e come Industria, è quello di promuovere l’impatto significativo che gli investimenti privati possono avere su crescita, sviluppo e rilancio dell’economia e del Paese nel segno della sostenibilità, della responsabilità sociale e dell’attenzione al gap generazionale e alle differenze di genere”.
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