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Invesco sposta un po’ di peso da Europa ed Emergenti per fare spazio agli asset Usa
La grande casa mantiene comunque le preferenze indicate nell’Outlook 2021, che vede favoriti gli asset ciclici
5 Aprile 2021 09:30
La preferenza espressa nell’Outlook 2021 per gli asset ciclici con un focus su Europa e Mercati Emergenti finora ha funzionato bene, e Invesco non vede ragione per modificare l’approccio di investimento, anche se con qualche aggiustamento. Il modello di allocation viene mantenuto infatti, ma con una riduzione a neutrale del posizionamento sulle commodity e con un aumento del peso sui bond governativi, che restano comunque sotto-pesati. Il favore per gli asset europei e emergenti viene invece temperato, anche se restano sovra-pesati in portafoglio, mentre viene diminuito il sotto-peso assegnato agli asset americani.
L’approccio aggiornato alla fine del primo trimestre del 2021 è stato illustrato in un webinar da Paul Jackson, Global Head di Asset Allocation Research, e da Paul Syms, Head di EMEA ETF Fixed Income Product Management, entrambi di Invesco. La grande casa resta "overweight" sulle azioni, ritenendo che offrano un buon ritorno in uno scenario di ripresa globale, con il real estate posizionato per offrire i ritorni migliori, mentre il debito corporate high yield viene visto con il miglior potenziale nel segmento del credito, anche se il giudizio è neutrale. Allocazione zero invece per l’investment grade, che viene considerato equivalente al cash, e anche per l’oro, con sottopeso per il debito governativo. Dal punto di vista regionale Europa e Emergenti restano preferiti, mentre viene ridotto il sottopeso degli asset statunitensi.
Per Invesco, il governo statunitense è la forza che guida l’andamento economico globale, in una fase di espansione tra iniziale e media, supportato dai vaccini e dagli stimoli fiscali e monetari. L’attesa per gli asset ciclici è sempre che producano ritorni in aumento nel 2021, ma con meno ottimismo che in precedenza. Invesco rileva però anche che in giro c’è molto ottimismo, e per questo propone anche una lista di cose che potrebbero andare storte di qui a fine anno. Al primo posto una pandemia che non si riesce a mettere sotto controllo, seguita da danni collaterali che compromettano la ripresa, da un cambio della correlazione tra azioni che salgono e prezzi dei bond che scendono, e infine il fatto che molte delle buone notizie potrebbero essere già state incorporate dai prezzi.
Alla base della visione positiva sugli asset ciclici Invesco mantiene comunque le sue assunzioni: tassi ufficiali stabilmente bassi, continuo restringimento degli spread creditizi, ritorno dei dividendi azionari, commodity che consolidano i guadagni e oro in declino a causa dell’aumento dei rendimenti USA e in prospettiva del dollaro. Il Webinar di Invesco ha anche sottolineato i tre principali fattori politici che l’investitore deve considerare nel 2021, dalle elezioni in Scozia che potrebbero riaprire il dossier dell’indipendenza, le presidenziali in Iran, e il voto politico in Germania che segnerà l’uscita di scena della cancelliera Merkel.
Invesco ha anche proposto una visione alternativa, fatta di 10 esiti del 2021 ritenuti improbabili ma comunque possibili. Si va da uno S&P 500 che chiude l’anno sotto il livello di partenza, a rendimenti dei Treasury che superano il 2%, a titoli "value" che fanno meglio dei "growth", a una vittoria degli indipendentisti scozzesi, a un nuovo presidente iraniano "falco" ma che va d’accordo con Biden. La lista prosegue con il Bitcoin che scende sotto 10,000 dollari, con il debito del Sudafrica e l’azionario del Kenya che battono il mercato e con il prezzo del carbone che supera i 50 euro alla tonnellata. La lista delle cose improbabili ma possibili si chiude con la vittoria della Francia agli Europei di Calcio, spostati quest’anno causa pandemia.
SOVRAPPESO SULLE AZIONI
L’approccio aggiornato alla fine del primo trimestre del 2021 è stato illustrato in un webinar da Paul Jackson, Global Head di Asset Allocation Research, e da Paul Syms, Head di EMEA ETF Fixed Income Product Management, entrambi di Invesco. La grande casa resta "overweight" sulle azioni, ritenendo che offrano un buon ritorno in uno scenario di ripresa globale, con il real estate posizionato per offrire i ritorni migliori, mentre il debito corporate high yield viene visto con il miglior potenziale nel segmento del credito, anche se il giudizio è neutrale. Allocazione zero invece per l’investment grade, che viene considerato equivalente al cash, e anche per l’oro, con sottopeso per il debito governativo. Dal punto di vista regionale Europa e Emergenti restano preferiti, mentre viene ridotto il sottopeso degli asset statunitensi.
UN PO’ MENO OTTIMISMO SUI CICLICI
Per Invesco, il governo statunitense è la forza che guida l’andamento economico globale, in una fase di espansione tra iniziale e media, supportato dai vaccini e dagli stimoli fiscali e monetari. L’attesa per gli asset ciclici è sempre che producano ritorni in aumento nel 2021, ma con meno ottimismo che in precedenza. Invesco rileva però anche che in giro c’è molto ottimismo, e per questo propone anche una lista di cose che potrebbero andare storte di qui a fine anno. Al primo posto una pandemia che non si riesce a mettere sotto controllo, seguita da danni collaterali che compromettano la ripresa, da un cambio della correlazione tra azioni che salgono e prezzi dei bond che scendono, e infine il fatto che molte delle buone notizie potrebbero essere già state incorporate dai prezzi.
MATENUTE LE ASSUNZIONI DI BASE
Alla base della visione positiva sugli asset ciclici Invesco mantiene comunque le sue assunzioni: tassi ufficiali stabilmente bassi, continuo restringimento degli spread creditizi, ritorno dei dividendi azionari, commodity che consolidano i guadagni e oro in declino a causa dell’aumento dei rendimenti USA e in prospettiva del dollaro. Il Webinar di Invesco ha anche sottolineato i tre principali fattori politici che l’investitore deve considerare nel 2021, dalle elezioni in Scozia che potrebbero riaprire il dossier dell’indipendenza, le presidenziali in Iran, e il voto politico in Germania che segnerà l’uscita di scena della cancelliera Merkel.
10 ESITI POSSIBILI MA POCO PROBABILI
Invesco ha anche proposto una visione alternativa, fatta di 10 esiti del 2021 ritenuti improbabili ma comunque possibili. Si va da uno S&P 500 che chiude l’anno sotto il livello di partenza, a rendimenti dei Treasury che superano il 2%, a titoli "value" che fanno meglio dei "growth", a una vittoria degli indipendentisti scozzesi, a un nuovo presidente iraniano "falco" ma che va d’accordo con Biden. La lista prosegue con il Bitcoin che scende sotto 10,000 dollari, con il debito del Sudafrica e l’azionario del Kenya che battono il mercato e con il prezzo del carbone che supera i 50 euro alla tonnellata. La lista delle cose improbabili ma possibili si chiude con la vittoria della Francia agli Europei di Calcio, spostati quest’anno causa pandemia.