Boris Johnson
Inghilterra verso la normalità: oggi riaprono pub e palestre
Vera istituzione nazionale, i pub potranno accogliere clienti all’aperto secondo quanto previsto dalla “roadmap to freedom” di Johnson
12 Aprile 2021 10:00
In Inghilterra il percorso verso la normalità non poteva che cominciare dalla riapertura dei pub, una vera e propria istituzione nazionale. Come annunciato qualche settimana fa, oggi i pub di tutto il Regno Unito potranno riaccogliere i clienti, anche se solamente all’aperto e con altre limitazioni per evitate il rischio contagio.
La prima tappa della “roadmap to freedom”, la strada verso la libertà, annunciata dal premier Boris Johnson parte quindi da una pinta di birra che lo stesso premier ha promesso di bere in un pub nel giorno della riapertura. A differenza di altri paesi europei, nel Regno Unito la campagna vaccinale è proseguita a ritmo spedito permettendo di allentare prima di altri le restrizioni. Secondo gli ultimi dati disponibili sul sito ourworldindata.com, nel Regno Unito il 47% dei cittadini ha ricevuto almeno una dose (nella maggior parte dei casi AstraZeneca).
[caption id="attachment_180030" align="alignnone" width="600"] Percentuale di persone che ha ricevuto almeno una dose di vaccino in Italia, Francia, Regno Unito e Usa (Fonte: ourworldindata.org)[/caption]
Una delle percentuali più alte al mondo, che ha permesso al premier inglese di stilare un calendario delle riaperture che parte oggi, lunedì 12 aprile. Il valore simbolico della riapertura dei pub è altissimo. Neanche durante la Seconda Guerra mondiale, sotto le bombe degli aerei tedeschi, i pub inglesi avevano smesso di servire birra ai clienti. Ma gli inglesi, sempre a partire da oggi, potranno anche godersi la propria pinta con un taglio all’ultima moda e con la certezza – per chi lo vorrà – di poter smaltire qualche caloria in palestra. Già perché sempre oggi potranno riaprire parrucchieri e palestre, oltre ad altri negozi non ritenuti essenziali.
L’idea di Boris Johnson è uscire completamente dal lockdown entro il 21 giugno. Una scelta che è stata criticata da alcuni esperti, che sottolineano come in alcune aree del Nord del paese l’incidenza dei casi sia ancora elevata. Per il momento Johnson, che ha dichiarato di voler guardare “ai dati e non alle date”, sembra determinato a proseguire sulla “strada verso la libertà”. Ma lo stesso premier ha messo in guardia la popolazione perché la minaccia del Covid-19, nonostante birra e palestra, non è ancora stata sconfitta.
LA CAMPAGNA VACCINALE
La prima tappa della “roadmap to freedom”, la strada verso la libertà, annunciata dal premier Boris Johnson parte quindi da una pinta di birra che lo stesso premier ha promesso di bere in un pub nel giorno della riapertura. A differenza di altri paesi europei, nel Regno Unito la campagna vaccinale è proseguita a ritmo spedito permettendo di allentare prima di altri le restrizioni. Secondo gli ultimi dati disponibili sul sito ourworldindata.com, nel Regno Unito il 47% dei cittadini ha ricevuto almeno una dose (nella maggior parte dei casi AstraZeneca).
[caption id="attachment_180030" align="alignnone" width="600"] Percentuale di persone che ha ricevuto almeno una dose di vaccino in Italia, Francia, Regno Unito e Usa (Fonte: ourworldindata.org)[/caption]
OK A PALESTRE E PARRUCCHIERI
Una delle percentuali più alte al mondo, che ha permesso al premier inglese di stilare un calendario delle riaperture che parte oggi, lunedì 12 aprile. Il valore simbolico della riapertura dei pub è altissimo. Neanche durante la Seconda Guerra mondiale, sotto le bombe degli aerei tedeschi, i pub inglesi avevano smesso di servire birra ai clienti. Ma gli inglesi, sempre a partire da oggi, potranno anche godersi la propria pinta con un taglio all’ultima moda e con la certezza – per chi lo vorrà – di poter smaltire qualche caloria in palestra. Già perché sempre oggi potranno riaprire parrucchieri e palestre, oltre ad altri negozi non ritenuti essenziali.
FINE RESTRIZIONI ENTRO IL 21 GIUGNO
L’idea di Boris Johnson è uscire completamente dal lockdown entro il 21 giugno. Una scelta che è stata criticata da alcuni esperti, che sottolineano come in alcune aree del Nord del paese l’incidenza dei casi sia ancora elevata. Per il momento Johnson, che ha dichiarato di voler guardare “ai dati e non alle date”, sembra determinato a proseguire sulla “strada verso la libertà”. Ma lo stesso premier ha messo in guardia la popolazione perché la minaccia del Covid-19, nonostante birra e palestra, non è ancora stata sconfitta.
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