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High yield e green bond gli scudi a inflazione e cambiamento climatico

Le strategie high yield possono beneficiare di una ulteriore contrazione degli spread e con i criteri ESG esprimono performance competitive e ridotta impronta di carbonio. Focus su come riconoscere i veri green bond

19 Aprile 2021 11:46

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FOCUS SUL FATTORE INFLAZIONE


Nell’Investment Conference di PIMCO, tenutasi in occasione dei 50 anni dalla fondazione e svoltasi in modalità virtuale tra le due coste dell’America e l’Europa, sono intervenuti Joachim Fels, Scott Mather, Esteban Burbano, Jerladine Sundstrom e, da Milano, il country head Italia Alessandro Gandolfi con Adriano Nelli. Fels, global economic advisor della casa californiana, ha sottolineato soprattutto la centralità del fattore inflazione in questa fase, destinata a produrre qualche fiammata che innervosirà i mercati, ma non a durare. Come si legge nell’articolo “PIMCO: l’inflazione è un’occasione di ingresso nell’obbligazionario”. l’esperto di PIMCO vede un “poderoso rimbalzo” della crescita globale, che negli Stati Uniti sarà il più vigoroso dal 1984, ma già molto prezzato soprattutto dagli attivi a rischio, come le azioni, mentre dopo il rialzo dei tassi dei Treasury americani l’obbligazionario sta diventando più appetibile, ma richiede anche selezione. Fels infatti non esclude che i rendimenti possano toccare il 2%, ma sarebbe un picco e l’attuale eccesso di risparmio globale potrebbe dirigersi proprio sull’obbligazionario, che potrebbe persino andare in rally in caso di correzione di un azionario che ha già incorporato molto della ripresa nei prezzi. Un tetto al rialzo dei tassi è assicurato da FED e BCE, che saranno molto pazienti.

SELEZIONE SUGLI HIGH YIELD


La conferma arriverà solo col tempo, ma, secondo Esty Dwek, Head of Global Market Strategy di Natixis Investment Managers Solution, ci si può aspettare che l’aumento dell’inflazione nei prossimi mesi si riveli un movimento transitorio, data anche la mancanza di pressioni sul versante salariale. Anche se le correzioni a breve termine sono possibili, c’è motivo per continuare ad essere costruttivi, sulla base del supporto di base dei fondamentali attualmente evidente. Dwek, nell’articolo “Azioni, secondo Natixis i titoli ciclici possono crescere ancora”, cita lo stimolo fiscale, il sostegno monetario e utili societari solidi a supporto della tesi che la rotazione in favore degli asset ciclici dovrebbe continuare, sostenendo i segmenti energetici, finanziari e materiali ed aree geografiche quali Europa, Giappone e Pacifico. Gli spread del credito continuano comunque a mostrare una certa resistenza e ad assorbire l’aumento dei rendimenti dei Treasury, con gli spread investment grade negli Stati Uniti, in Europa e negli Emergenti che si sono tutti ridotti, così come gli high yield nelle medesime aree geografiche. La duration più lunga degli indici investment grade e gli spread molto ridotti suggeriscono un margine minore per assorbire i tassi più alti rispetto all’high yield, conclude Dwek, anche se rimane selettiva su questo segmento, dato che il rischio di default non è scomparso.

SPAZIO PER ULTERIORE CONTRAZIONE DEGLI SPREAD HIGH YIELD


Anche se gli spread dei titoli High Yield europei, a oltre 300 punti base, siano sotto la media quinquennale, secondo il team Global Fixed Income, Currency and Commodities di J.P. Morgan Asset Management è ancora possibile ipotizzare che la fase di contrazione si protragga, visto che il minimo dello scorso decennio è stato toccato a 235 punti base, a ottobre 2017, dopo molti anni di bassa volatilità supportata dal programma di allentamento quantitativo della BCE. Oggi, si legge nell’articolo “J.P. Morgan vede ancora spazio di crescita per il credito high yield europeo”, il mercato è caratterizzato da una qualità creditizia media superiore e vive indubbiamente un altro periodo di bassa dispersione che coincide con ulteriori misure di allentamento quantitativo. Il team di J. P. Morgan AM cita il fatto che marzo ha segnato l’ottavo mese consecutivo senza che alcuna emissione High Yield in Euro registrasse un calo di 10 punti, il periodo più lungo dal 2004, quando è partita la serie di dati, e ritiene che con un margine di oltre 70 punti base rispetto ai minimi, gli spread possano restringersi ulteriormente.

GLI EMITTENTI CHE NON SI ADATTANO ALLA STRATEGIA ESG


Nell’articolo “Con l’high yield ESG performance competitive e ridotta impronta di carbonio” sono illustrate le caratteristiche distintive che differenziano il fondo BlueBay Global High Yield ESG Bond dal comparto BlueBay Global High Yield Bond. “Una importante differenza sta nelle scelte specifiche degli emittenti", afferma Justin Jewell manager di BlueBay. “Se abbiamo una visione top down, manteniamo in modo coerente i temi generali in cui investiamo nella strategia convenzionale ed in quella ESG di BlueBay, tenendo però conto del fatto che alcuni emittenti all’interno di questi temi potrebbero non adattarsi alla strategia ESG”, afferma, citando un’azienda coinvolta nella produzione di hardware militare, aspetto giudicato come inappropriato dal team ESG.

I GREEN BOND UN VALIDO STRUMENTO CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO


Intanto sono stati presentati Vontobel Fund – Green Bond, comparto ad impatto positivo specializzato sui green bond, e Vontobel Fund – Sustainable Emerging Markets Debt, fondo sostenibile che investe nel debito dei mercati emergenti. “Il cambiamento climatico rappresenta un rischio finanziario reale per gli investitori e i green bond forniscono un valido strumento per gestirlo”, ha dichiarato nell’articolo “La gamma di Vontobel si arricchisce con due nuovi fondi obbligazionari sostenibili” Daniel Karnaus, Portfolio Manager che, insieme a Anna Holzgang e con il supporto di un team composto da oltre 40 esperti ESG e degli investimenti di Vontobel, adotta, nell’ambito del processo di investimento del Vontobel Fund – Green Bond, decisioni ad elevata convinzione, basate su un’analisi approfondita della qualità creditizia dei progetti associati ai green bond.

IL RISCHIO "LIGHT GREEN"


A proposito di green bond, secondo Volker Schmidt, senior portfolio manager di Ethenea Independent Investors, si rende sempre più necessaria un’analisi approfondita e critica della documentazione delle obbligazioni e una gestione attiva per evitare i troppi emittenti di obbligazioni “light green”, che sfruttano la qualifica di sostenibilità per assicurarsi condizioni di finanziamento vantaggiose senza offrire alcun autentico contributo a tematiche quali progetti di utilità sociale o la protezione dell’ambiente. Occorre appurare come l’emittente intenda finanziare i progetti e come controllare nel tempo il raggiungimento degli obiettivi, nonché come sia possibile misurarli in ambito ambientale e sociale. “Allo stesso tempo, assumono importanza anche una comunicazione trasparente e una rendicontazione continua. Ci proponiamo di offrire soluzioni d’investimento responsabili in grado di generare rendimenti competitivi e sostenibili, tramite un processo consolidato che integra criteri ESG nell’ambito di tutte le nostre decisioni d’investimento”, conclude nell’articolo “Come riconoscere i veri green bond” il senior portfolio manager di Ethenea Independent Investors.

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