Accordo Parigi sul clima

ESG, arrivano i punteggi per valutare l'impatto climatico delle aziende

I temperature scores fanno parte del complesso di strumenti che permettono di allineare i portafogli all'obiettivo zero-emissioni

21 Aprile 2021 20:00

financialounge -  Accordo Parigi sul clima Amundi ESG Jean-Marie Dumas
Nell'Accordo di Parigi del 2015, i governi si sono impegnati a stare al di sotto dell’aumento di due gradi della temperatura globale rispetto ai livelli preindustriali e a fare degli sforzi per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi. I firmatari dell'Accordo  si sono, inoltre, impegnati a “rendere i flussi finanziari coerenti con un percorso di riduzione dell’emissione dei gas a effetto serra e con uno sviluppo resiliente sotto il profilo climatico”.  Il mondo della finanza, infatti,  soprattutto negli ultimi anni, ha sposato pienamente la causa climatica utilizzando criteri specifici per indirizzare la propria attività verso quelle aziende a vocazione sostenibile ed impegnandosi ad individuare strumenti di selezione sempre più precisi ed efficaci. Tra questi figurano i temperature scores per misurare l'allineamento dei portafogli alla transizione net-zero.

PUNTEGGI STRATEGICI


"I temperature scores - secondo Amundi - sembrano essere un’integrazione interessante rispetto alle metriche già esistenti sul clima, come le emissioni di carbonio o i ricavi green e brown offrendo un’opinione previsionale e a lungo termine sugli investimenti". Per calcolare la temperatura della società x, si confronta la traiettoria delle sue emissioni future con la traiettoria del suo settore, così come stimato dall’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) in linea con un mondo dove il rialzo della temperatura non supera 1,5° C. Finora questi punteggi sono stati adottati solo da un numero ristretto di investitori e c’è ancora molto strada da fare prima che vengano utilizzati in modo efficiente nelle strategie. Le metriche sulle temperature tengono conto anche delle aree geografiche in cui sono rilevate: il comparto con la peggior performance tra tutti gli universi azionari è quello delle azioni americane, con il 75% delle società al di sopra della soglia dei 3°C. Seguono l'azionario dei mercati emergenti (ME) e l'azionario europeo, dove la quota delle società con una temperatura superiore ai 3°C è rispettivamente del 69% e del 42%.

EUROPA E USA


Le differenze tra le regioni sono ascrivibili principalmente a due ragioni: le società europee sono all'avanguardia nei loro sforzi per ridurre l'impronta di carbonio. Le società statunitensi sono state invece generalmente più riluttanti nel riconoscere l'inevitabilità della transizione e ad annunciare obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni. Le metodologie sulla temperatura si basano su un unico scenario globale per le traiettorie settoriali, il che significa che il livello di ambizione richiesto è lo stesso in tutte le regioni. Le società europee tendono a sovraperformare rispetto alle loro omologhe americane. Una caratteristica importante da sottolineare quando si confrontano i temperature scores tra le varie aree geografiche è che tutti loro si basano sulle traiettorie settoriali globali dell'agenzia internazionale per l'energia (AIE). Tuttavia, l'AIE fornisce anche le traiettorie settoriali regionali, che sono più rigorose per le società europee visto che si trovano in una fase più avanzata. Se queste traiettorie settoriali regionali fossero utilizzate per calcolare i temperature scores, le differenze tra le regioni probabilmente risulterebbero meno evidenti.

CONTESTO FAVOREVOLE


Il 2021 sarà un anno chiave per ridurre l’impatto del cambiamento climatico. Anche se nel 2020 le emissioni globali di CO2 sono diminuite del 7% per via degli effetti dei lockdown dovuti al Covid-19, nel corso dell’imminente conferenza annuale delle Nazioni Unite per il Clima (COP) 26 saranno necessari interventi più vigorosi per contenere gli aumenti della temperatura al di sotto dei 2° C e verso 1,5° C1. Per raggiungere quest’ultimo obiettivo si dovrà tagliare il traguardo delle emissioni nette zero globali entro il 2050. "I temperature scores hanno anche il vantaggio di essere facili da leggere e da capire - dice Jean-Marie Dumas, Head of Fixed Income Solutions di Amundi - Questo è un aspetto cruciale soprattutto per gli investitori retail, perché i parametri sul clima spesso potrebbero risultare ostici. Un tale indicatore rappresenta un forte strumento di comunicazione per le strategie di investimento sulle emissioni net-zero o per i processi di sub-investimento ideati per contribuire a una traiettoria net-zero"

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