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Rischio inflazione Usa: dove investire e cosa evitare
Pictet Asset Management ha individuato correlazioni storiche negative e positive tra alcune asset class e l'aumento del costo della vita: ecco quali sono
21 Aprile 2021 14:44
Il rischio di un forte aumento dell'inflazione USA è probabilmente al suo massimo livello da almeno 15 anni, anche perché i lockdown per arginare la pandemia hanno causato colli di bottiglia dell'offerta, con conseguente aumento dei prezzi delle materie prime e di altri fattori produttivi. Anche i tempi di consegna si sono allungati, riducendo ulteriormente la disponibilità delle merci. Gli effetti di base saranno significativi. Un anno fa i prezzi del petrolio sono crollati e la successiva ripresa spingerà le misure dell'inflazione annuale oltre il 3% nel secondo trimestre. Lo prevede in un commento titolato ‘L'enigma dell'inflazione’ Patrick Zweifel, Chief Economist di Pictet Asset Management, che ha condotto un’analisi sulle asset class favorite e sfavorite dalla combinazione ripresa/inflazione dal 1950.
Un mix di prezzi in aumento e crescita economica modesta, ad esempio, favorisce le materie prime e l'oro, mentre l'inflazione con un'economia che "si surriscalda" dà impulso non solo agli investimenti difensivi, ma anche agli asset reali in generale, come immobiliare residenziale, azioni e obbligazioni ad alto rendimento. Questi fattori hanno alimentato le preoccupazioni sull'inflazione, con aspettative sul lungo periodo salite al 2,3%, livello massimo da luglio 2014, mentre anche le aspettative sull'inflazione al consumo del prossimo anno sono cresciute di 1,2 punti al 3,3%, e quelle a 5 anni sono al 2,7%. Secondo l’esperto di Pictet AM, le pressioni inflazionistiche trainate dall'offerta dovrebbero diminuire con l'apertura dell'economia, ma la domanda è destinata a salire solo quando i consumatori inizieranno a spendere i contributi statali.
Pictet AM ha analizzato i rendimenti totali a un anno di nove di classi di attivi - materie prime, oro, S&P 500, Treasury USA, credito high yield USA, credito investment grade, obbligazioni indicizzate all’inflazione, mercati monetari e immobiliari - rispetto a inflazione e crescita negli Stati Uniti dal 1950. In generale, è emersa una correlazione negativa tra inflazione e Treasury, azioni e credito investment grade, a fronte di una correlazione positiva con le altre sei classi di attivi. I rendimenti degli investimenti si muovono nella stessa direzione della crescita economica per tutte le classi tranne i Treasury, i TIPS e l'oro, mentre le azioni e le obbligazioni high yield mostrano la più forte correlazione con la crescita.
Pictet AM ha anche classificato i periodi in base alla crescita del PIL sopra o sotto della media mobile a 7 anni, a seconda che l'inflazione fosse superiore al 2% annuo e in aumento o, in alternativa, inferiore al 2% o in calo, scoprendo che con bassa inflazione ma forte crescita, le performance migliori sono state espresse dagli attivi più rischiosi, come azioni, credito high yield e investment grade, con rendimenti annui medi del 19% per il primo e dell'11% per gli altri due. In questo contesto invece, oro e materie prime hanno offerto le performance peggiori.
Secondo Pictet AM lo scenario più probabile nei prossimi trimestri è aumento di inflazione e crescita, che in passato ha generato rendimenti delle materie prime del 14% l’anno, mentre l'S&P 500 è salito del 13%, e high yield con l'oro sono saliti di circa l'11%, mentre l’immobiliare è cresciuto del 7%. Nei periodi di l'inflazione elevata e crescita bassa invece, oro e materie prime hanno generato rendimenti annui del 19%, i TIPS dell'8% e i Treasury del 7%, mentre high yield, mercati monetari e azioni hanno registrato la performance peggiore.
In conclusione, l’analisi di Pictet AM suggerisce che gli investitori hanno molto materiale di analisi a disposizione per capire se l'inflazione decollerà e diventerà una componente integrale, o sarà limitata a un picco temporaneo seguito dal ritorno al trend storico, e se la Fed adeguerà la politica monetaria all'economia reale o se gli ultimi stimoli scateneranno un surriscaldamento. A prescindere dal risultato, almeno la storia offre un'idea di ciò che gli investitori potrebbero aspettarsi dalle varie classi di attivi.
I FATTORI CHE ALIMENTANO I TIMORI DI INFLAZIONE
Un mix di prezzi in aumento e crescita economica modesta, ad esempio, favorisce le materie prime e l'oro, mentre l'inflazione con un'economia che "si surriscalda" dà impulso non solo agli investimenti difensivi, ma anche agli asset reali in generale, come immobiliare residenziale, azioni e obbligazioni ad alto rendimento. Questi fattori hanno alimentato le preoccupazioni sull'inflazione, con aspettative sul lungo periodo salite al 2,3%, livello massimo da luglio 2014, mentre anche le aspettative sull'inflazione al consumo del prossimo anno sono cresciute di 1,2 punti al 3,3%, e quelle a 5 anni sono al 2,7%. Secondo l’esperto di Pictet AM, le pressioni inflazionistiche trainate dall'offerta dovrebbero diminuire con l'apertura dell'economia, ma la domanda è destinata a salire solo quando i consumatori inizieranno a spendere i contributi statali.
ANALISI DI 9 CLASSI DI ATTIVI DAL 1950
Pictet AM ha analizzato i rendimenti totali a un anno di nove di classi di attivi - materie prime, oro, S&P 500, Treasury USA, credito high yield USA, credito investment grade, obbligazioni indicizzate all’inflazione, mercati monetari e immobiliari - rispetto a inflazione e crescita negli Stati Uniti dal 1950. In generale, è emersa una correlazione negativa tra inflazione e Treasury, azioni e credito investment grade, a fronte di una correlazione positiva con le altre sei classi di attivi. I rendimenti degli investimenti si muovono nella stessa direzione della crescita economica per tutte le classi tranne i Treasury, i TIPS e l'oro, mentre le azioni e le obbligazioni high yield mostrano la più forte correlazione con la crescita.
IL LEGAME TRA CRESCITA E INFLAZIONE
Pictet AM ha anche classificato i periodi in base alla crescita del PIL sopra o sotto della media mobile a 7 anni, a seconda che l'inflazione fosse superiore al 2% annuo e in aumento o, in alternativa, inferiore al 2% o in calo, scoprendo che con bassa inflazione ma forte crescita, le performance migliori sono state espresse dagli attivi più rischiosi, come azioni, credito high yield e investment grade, con rendimenti annui medi del 19% per il primo e dell'11% per gli altri due. In questo contesto invece, oro e materie prime hanno offerto le performance peggiori.
LO SCENARIO PIÙ PROBABILE
Secondo Pictet AM lo scenario più probabile nei prossimi trimestri è aumento di inflazione e crescita, che in passato ha generato rendimenti delle materie prime del 14% l’anno, mentre l'S&P 500 è salito del 13%, e high yield con l'oro sono saliti di circa l'11%, mentre l’immobiliare è cresciuto del 7%. Nei periodi di l'inflazione elevata e crescita bassa invece, oro e materie prime hanno generato rendimenti annui del 19%, i TIPS dell'8% e i Treasury del 7%, mentre high yield, mercati monetari e azioni hanno registrato la performance peggiore.
MOLTO MATERIALE DI ANALISI A DISPOSIZIONE
In conclusione, l’analisi di Pictet AM suggerisce che gli investitori hanno molto materiale di analisi a disposizione per capire se l'inflazione decollerà e diventerà una componente integrale, o sarà limitata a un picco temporaneo seguito dal ritorno al trend storico, e se la Fed adeguerà la politica monetaria all'economia reale o se gli ultimi stimoli scateneranno un surriscaldamento. A prescindere dal risultato, almeno la storia offre un'idea di ciò che gli investitori potrebbero aspettarsi dalle varie classi di attivi.