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Earth Day: la decarbonizzazione è sempre più centrale nelle politiche d'investimento

Robeco ha raccolto le testimonianze di 300 grandi investitori, rappresentanti circa il 20% degli asset globali. Per il 90% di loro il cambiamento climatico sarà centrale nelle strategie d'investimento dei prossimi due anni

22 Aprile 2021 10:59

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Il cambiamento climatico sarà sempre più centrale nelle politiche di investimento a livello mondiale. Lo dice chiaramente l’ultima indagine condotta da Lucian Peppelenbos, Climate Strategist di Robeco Asset Management, che ha raccolto le testimonianze di 300 grandi investitori, rappresentanti circa il 20% degli asset globali.

IL BILANCIO DELL'IMPEGNO GLOBALE NELL'EARTH DAY


Un impegno che dà speranza nella Giornata della Terra (Earth Day), occasione scelta dal presidente USA, Joe Biden, per convocare 40 leader mondiali in un summit virtuale sull’azione per il clima. “Ci aspettiamo che vengano annunciate idee ambiziose, poiché siamo in vista del vertice sul clima COP26 di Glasgow di novembre”, scrive Peppelenbos. “In teoria, il mondo non è mai stato così impegnato a raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi”.

I PROGRESSI DELL'ULTIMO ANNO


In teoria, appunto. Ma, a ben vedere, nell’ultimo anno l’impegno dei maggiori attori internazionali a contrastare il cambiamento climatico è stato anche tradotto in azioni. “C’è stata una vera ondata di impegni per azzerare l’impatto del biossido di carbonio”, spiega l’analista di Robeco, “non solo da parte dei governi, ma anche di aziende, investitori, università, città e regioni. Gli esperti stimano che il 60-70% delle emissioni globali di gas serra sono ora soggette a un impegno per la neutralità carbonica entro il 2050”.

UN'AZIONE CHE VA INTENSIFICATA


Un impegno che, però, ancora non basta. Perché anche se diminuissimo le emissioni di gas serra del 50% entro il 2030, limitando il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius, “l’ultimo bilancio delle Nazioni Unite ha rivelato che le politiche climatiche di tutti i governi nazionali porteranno a una magra riduzione dello 0,5% entro il 2030. Il divario – ammonisce Peppelenbos – è circa centuplicato”.

L'IMPEGNO DEGLI INVESTITORI È DECISIVO


Ecco perché si rende sempre più necessaria l’azione degli investitori che, almeno nelle intenzioni, sembrano voler dare priorità alla battaglia contro la deriva ambientale e il surriscaldamento globale. Nella sua indagine l’esperto di Robeco sottolinea che quasi il 90% dei 300 grandi investitori consultati vuole rendere il cambiamento climatico centrale nelle politiche di investimento dei prossimi due anni. La maggioranza di loro si sta impegnando a favore della net neutrality e circa un quarto sta attivamente decarbonizzando il portafogli. La loro azione dovrà essere supportata da politiche pubbliche efficaci, fa notare Peppelenbos: “In questo modo si può colmare rapidamente il divario tra ambizione e azione. Il più grande rischio del cambiamento climatico è l’inazione, quindi cogliamo tutte le opportunità per agire ora”.

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