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Come cambiano i consumi in pandemia: meno auto e più tecnologia per la casa

I consumi di beni durevoli nel 2020 in calo dopo sei anni di crescita consecutiva. Smart working e didattica da casa spingono gli acquisti di pc (+52,4%), tablet (+37,2%), web cam (+77,8%) e auricolari (+38,6%). Crolla il mercato dell’auto, resiste quello delle moto

26 Aprile 2021 13:25

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La pandemia fa crollare anche i consumi. Nel 2020, infatti, quelli degli italiani per la prima volta scendono al di sotto della media europea. Calano ma cambiano anche. Secondo l’analisi di Findomestic, la spesa per i veicoli si riduce del 14,9%, mentre cresce il valore degli acquisti in elettrodomestici tecnologici per la casa.

SCENDONO I CONSUMI


Nell’anno del Covid, leggendo le tabelle Eurostat sul Pil, gli italiani hanno avuto un consumo individuale pari a 98,7, in calo rispetto al 102,1 del 2019, su un valore medio di 100. Quantificando il valore in euro, gli italiani hanno avuto consumi pari a 19.290 euro, a fronte dei 19.560 euro della media Ue.

CRESCONO QUELLI PER LA TECNOLOGICA IN CASA


Le abitudini sono cambiate per colpa del virus. Quelle sociali e lavorative, ma anche quelle relative agli acquisti e ai consumi. Secondo i dati della 27esima edizione dell’Osservatorio Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia, gli acquisti di prodotti legati alla trasformazione tecnologica della casa aumenta, come l’information technology (+29,6%) e i piccoli elettrodomestici (+13,9%).

SI INTERROMPE DOPO 6 ANNI LA DINAMICA POSITIVA


Nel 2020 gli acquisti di beni durevoli registrano una flessione del 10,3%, a 62 miliardi di euro, rispetto al 2019. Un punto e mezzo inferiore (-11,8%) la quota relativa ai consumi in generale. Dopo sei anni consecutivi, si interrompe la dinamica positiva. “L’esplosione dello smart working e della didattica digitale ha restituito centralità alla dimensione familiare, orientando il lifestyle verso la funzionalità, la sicurezza e il comfort degli ambienti domestici”, ha precisato Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic. “Lo spiegano chiaramente due dati: il +32% dei congelatori e il +38% dei wine cabinet. La casa diventa, al contempo, un rifugio e uno spazio sempre più votato al benessere”.

MERCATO DELL’AUTO IN DIFFICOLTÀ


Le forti limitazioni alla mobilità hanno avuto effetti pesanti sulle immatricolazioni di nuovi veicoli. Il mercato dell’auto - nuovo, usato e due ruote - riesce ad evitare il tracollo solo grazie agli incentivi statali che hanno dato una spinta al settore automotive dal mese di agosto. Il 2020, sempre secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Findomestic, si è concluso a quota 33,8 miliardi. La contrazione nel mercato del nuovo è stata del 17,2%, per un valore complessivo di 15,2 miliardi. Le auto usato hanno registrato una flessione del 13,5%, continuando a rappresentare la voce di spesa più consistente, con 17 miliardi di euro totali.

IMMATRICOLAZIONI IN CADUTA


Guardando il dato relativo alle immatricolazioni, a fine anno, la domanda delle famiglie italiane è calata del 19,1%. Il valore scende a -27,7%, se si considera anche la domanda aziendale. Chi ha deciso di cambiare auto, ha preferito modelli green. La crescita di vetture ad alimentazione alternativa - Gpl, metano, ibride ed elettriche - ha segnato un +35,3%. Crollano le immatricolazioni delle auto diesel (-40,1% rispetto al 2019), scendono anche quelle a benzina (37,5% delle vendite, in calo del 38,7% sul 2019).

MEGLIO LE MOTO


Nel segmento della mobilità sostenibile, le auto a motorizzazione elettrica (ibride, plug-in e full electric) ricoprono una quota del 69,2% e fanno registrare un vero e proprio boom con una crescita del 123,3% sulle nuove immatricolazioni. Meno acquistati i veicoli alimentati a Gpl (-31,1%), e anche quelli a metano (-18,2%). Il mercato delle due ruote, invece, resiste meglio alla crisi pandemica, con un calo che di ferma al 6,9%, per un valore complessivo di 1,7 miliardi. A giugno dello scorso anno le nuove moto vendute hanno fatto segnare un incremento del +35,4%, meglio ancora ad agosto (+41,4%). Il dato risente anche della tendenza ad utilizzare meno i mezzi pubblici.

LA SPESA PER LA CASA


Se da un lato aumentano gli acquisti relativi agli elettrodomestici tech, il comparto dei mobili registra un andamento al ribasso (-12%) nel 2020. Il lockdown della scorsa primavera ha comportato perdite gravissime per il settore (-53,4% a marzo e -85,5% ad aprile). La risalita è stata più lenta del previsto, con il mercato dell’arredamento che ha chiuso il 2020 a 13,4 miliardi di euro. Cresce il canale dall’online (+32%) in un mercato che tradizionalmente premia i punti vendita fisici.

ACQUISTI TECH: I TOP


Il mercato dell’information technology (+29,6%) alimenta un giro d’affari complessivo da 2,5 miliardi di euro, l’unico a crescere in tutti i mesi del 2020. Quali sono i prodotti di maggior successo? Webcam (+77,8%), i pc portatili (+52,4%) e anche i tablet (+37,2%): un chiaro esito della svolta smart del lavoro e dell’istruzione. Ai numeri dell’I.T. contribuisce lo sviluppo dell’e-commerce, che incide sugli acquisti con una quota del 26,9% segnando un’accelerazione del 56,1% rispetto allo scorso anno. Più tempo in casa vuol dire anche maggiori acquisti per i piccoli elettrodomestici, in aumento del 13,9%. Vendite record per i tagliacapelli (+55,3%) e robot da cucina (+29,3%).

ACQUISTI TECH: I FLOP


I grandi elettrodomestici, invece, chiudono il 2020 in discesa (-0,7%), con vendite pari a 3,1 miliardi complessivi. In evidenza le vendite di congelatori (+32,3%) e le wine cabinet (+37,9%). In difficoltà la telefonia, che arretra a del 4,4%, a 5,5 miliardi complessivi di vendite, nonostante il boom di acquisti online (+72,4%). A zavorrare il comparto, il calo degli smartphone (-6,5%) che non è compensato dall’aumento delle vendite di cuffie (+38,6%) e dei dispositivi wearables (+16%).

CREDITO AL CONSUMO IN FLESSIONE


In questo scenario, le erogazioni del credito al consumo, in calo del 21,1%, secondo i dati Assofin, risentono della diminuzione dei consumi. E anche i dati Eurostat confermano la battuta d’arresto, con la spesa per consumi finali delle famiglie che è diminuita dai 1.087,25 miliardi nel 2019 a 958,493 nel 2020 con un calo dell11,84% (oltre 128 miliardi in meno).

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