consulenti finanziari
La pandemia ha cambiato gli investitori italiani? La risposta nello studio di Invesco
L’investitore del futuro cerca trend strutturali e nuove motivazioni: ecco come i consulenti possono intercettare questi cambiamenti
27 Aprile 2021 14:57
Negli ultimi dodici mesi molte cose sono cambiate nella nostra vita. L’impatto dirompente provocato dalla pandemia non ha risparmiato il rapporto che gli italiani hanno con il mondo degli investimenti, e in particolare con il proprio consulente. Per approfondire in modo puntuale e dettagliato questi aspetti, Invesco ha commissionato un’indagine a Eumetra.
La ricerca, svolta su un campione di 803 investitori e 301 consulenti, ha messo in luce quanto, in un momento drammatico senza precedenti, l’investitore abbia dimostrato nervi saldi e consapevolezza. Nei mesi della pandemia gli italiani hanno allenato la virtù della pazienza, e anche negli investimenti si vede traccia di questa tendenza. Per il 26% degli intervistati, infatti, la prima necessità è il desiderio di studiare e informarsi di più prima di investire, seguita dal desiderio di diversificare (25%) e di essere più razionale (23%). Tuttavia, nonostante oltre un anno di social distancing e video call, l’investitore riconosce il valore cruciale di un buon consulente (13%), a testimonianza che - in momenti difficili - i rapporti umani e professionali di qualità si rivelano fondamentali.
La tendenza al risparmio degli italiani era già molto pronunciata e la pandemia ha accresciuto questo aspetto, andando ad aumentare la liquidità ferma sui conti correnti. La ricerca evidenzia nell’84% del campione un orientamento alla crescita del proprio patrimonio nel prossimo futuro (2-3 anni) - una crescita prudente e non orientata al rischio eccessivo - anche se si ritiene utile disporre di una liquidità maggiore rispetto al solito (nel 55% dei casi) per farsi trovare pronti nei momenti difficili. In pratica gli italiani hanno voglia di investire, anche per esempio per rimettere in moto l’economia del paese, ma per farlo hanno bisogno di motivazioni sufficientemente credibili. Secondo lo studio, l’investitore italiano si dimostra poco sensibile al globale andamento positivo dei mercati e cerca motivazioni più solide nel tempo.
Ma quali possono essere motivazioni percepite come convincenti? Storytelling, innovazione, trend strutturali di lungo periodo e impatto, motivazioni che mettono ancora una volta al centro l’individuo e i suoi bisogni, compreso quello di capire in cosa si sta investendo e di contribuire a un mondo migliore, dandogli un senso nella sua utilità sociale ed economica. In questo scenario diventano determinanti le capacità di raccontare, appassionare e coinvolgere e quella di ascoltare e trasformare le strategie di investimento in risposte concrete a necessità e obiettivi familiari.
Per quanto riguarda i trend strutturali, vengono identificati come uno dei pilastri della saggezza finanziaria e i più noti sono quelli che maggiormente hanno impattato le nostre vite negli ultimi mesi: internet, e-commerce e salute. Per l’86% degli intervistati tutto ciò che attiene all’universo digitale aumenta la sostenibilità nel mondo e per l’89% crea valore per l’economia. Anche il trend ESG viene valutato un miglioratore del mondo dall’81% del campione e, a seguito della pandemia, i criteri ESG hanno mostrato un’evoluzione, e oggi ci si aspetta che la sostenibilità salvi il mondo (riscaldamento globale 44%) e migliori la gestione delle risorse scarse (41%). L’healthcare, dopo il digital, è il trend più noto presso gli investitori: l’utilità sociale immediata di questo trend porta l’85% del campione a legarlo al miglioramento del mondo e l’89% ne percepisce la creazione di valore per l’economia e le imprese.
“La nostra ricerca mette in luce un cliente/investitore nuovo – commenta Rita Schirinzi, Head of Marketing Italy di Invesco - che si aspetta racconti di grande concretezza e pragmatismo, anche quando si parla di valori (come nel caso delle soluzioni ESG). Se lo aspetta da tutti i settori, da tutte le imprese e la finanza non fa, né farà eccezione. Se il mondo finanziario accetterà questa sfida ed affiancherà alla propria cultura e strumentazione finanziaria approcci e dimostrazioni sulla effettiva concretezza ed impatto su società ed economia delle sue soluzioni di investimento, svolgerà anche quel ruolo sociale che si era in passato perso nelle nebbie delle precedenti crisi finanziarie. Aiutare le famiglie ad investire, per migliorare il proprio patrimonio, aiutando economia reale, società ed ambiente è il vero modo per riscoprire il senso e lo scopo dell’industria finanziaria dei suoi protagonisti”.
[caption id="attachment_181239" align="alignnone" width="240"] Rita Schirinzi, Head of Marketing Italy di Invesco[/caption]
APPROFONDIRE I TEMI
La ricerca, svolta su un campione di 803 investitori e 301 consulenti, ha messo in luce quanto, in un momento drammatico senza precedenti, l’investitore abbia dimostrato nervi saldi e consapevolezza. Nei mesi della pandemia gli italiani hanno allenato la virtù della pazienza, e anche negli investimenti si vede traccia di questa tendenza. Per il 26% degli intervistati, infatti, la prima necessità è il desiderio di studiare e informarsi di più prima di investire, seguita dal desiderio di diversificare (25%) e di essere più razionale (23%). Tuttavia, nonostante oltre un anno di social distancing e video call, l’investitore riconosce il valore cruciale di un buon consulente (13%), a testimonianza che - in momenti difficili - i rapporti umani e professionali di qualità si rivelano fondamentali.
LIQUIDITÀ IN AUMENTO
La tendenza al risparmio degli italiani era già molto pronunciata e la pandemia ha accresciuto questo aspetto, andando ad aumentare la liquidità ferma sui conti correnti. La ricerca evidenzia nell’84% del campione un orientamento alla crescita del proprio patrimonio nel prossimo futuro (2-3 anni) - una crescita prudente e non orientata al rischio eccessivo - anche se si ritiene utile disporre di una liquidità maggiore rispetto al solito (nel 55% dei casi) per farsi trovare pronti nei momenti difficili. In pratica gli italiani hanno voglia di investire, anche per esempio per rimettere in moto l’economia del paese, ma per farlo hanno bisogno di motivazioni sufficientemente credibili. Secondo lo studio, l’investitore italiano si dimostra poco sensibile al globale andamento positivo dei mercati e cerca motivazioni più solide nel tempo.
NUOVO STORYTELLING
Ma quali possono essere motivazioni percepite come convincenti? Storytelling, innovazione, trend strutturali di lungo periodo e impatto, motivazioni che mettono ancora una volta al centro l’individuo e i suoi bisogni, compreso quello di capire in cosa si sta investendo e di contribuire a un mondo migliore, dandogli un senso nella sua utilità sociale ed economica. In questo scenario diventano determinanti le capacità di raccontare, appassionare e coinvolgere e quella di ascoltare e trasformare le strategie di investimento in risposte concrete a necessità e obiettivi familiari.
I PILASTRI DELLA SAGGEZZA FINANZIARIA
Per quanto riguarda i trend strutturali, vengono identificati come uno dei pilastri della saggezza finanziaria e i più noti sono quelli che maggiormente hanno impattato le nostre vite negli ultimi mesi: internet, e-commerce e salute. Per l’86% degli intervistati tutto ciò che attiene all’universo digitale aumenta la sostenibilità nel mondo e per l’89% crea valore per l’economia. Anche il trend ESG viene valutato un miglioratore del mondo dall’81% del campione e, a seguito della pandemia, i criteri ESG hanno mostrato un’evoluzione, e oggi ci si aspetta che la sostenibilità salvi il mondo (riscaldamento globale 44%) e migliori la gestione delle risorse scarse (41%). L’healthcare, dopo il digital, è il trend più noto presso gli investitori: l’utilità sociale immediata di questo trend porta l’85% del campione a legarlo al miglioramento del mondo e l’89% ne percepisce la creazione di valore per l’economia e le imprese.
SCHIRINZI: SERVONO RACCONTI CONCRETI
“La nostra ricerca mette in luce un cliente/investitore nuovo – commenta Rita Schirinzi, Head of Marketing Italy di Invesco - che si aspetta racconti di grande concretezza e pragmatismo, anche quando si parla di valori (come nel caso delle soluzioni ESG). Se lo aspetta da tutti i settori, da tutte le imprese e la finanza non fa, né farà eccezione. Se il mondo finanziario accetterà questa sfida ed affiancherà alla propria cultura e strumentazione finanziaria approcci e dimostrazioni sulla effettiva concretezza ed impatto su società ed economia delle sue soluzioni di investimento, svolgerà anche quel ruolo sociale che si era in passato perso nelle nebbie delle precedenti crisi finanziarie. Aiutare le famiglie ad investire, per migliorare il proprio patrimonio, aiutando economia reale, società ed ambiente è il vero modo per riscoprire il senso e lo scopo dell’industria finanziaria dei suoi protagonisti”.
[caption id="attachment_181239" align="alignnone" width="240"] Rita Schirinzi, Head of Marketing Italy di Invesco[/caption]